Edizione 0 o 1 che dir si voglia , domenica scorsa è venuta alla luce una manifestazione podistica corsa all'interno del Parco Idroscalo di Milano denominata Milano Fit Marathon.
In calendario una prova a carattere agonistico sulla distanza della mezzamaratona ed una non competitiva di 8km entrambe a scopo benefico.
In effetti sul sito della gara si leggeva "Fitness e Solidarietà, un aiuto al nostro cuore e a quello dei meno fortunati. L’utile della manifestazione verrà devoluto all’associazione ONLUS “The Heart of Children”.
Insolito l'orario di partenza ,fissata per le 10,30, è motivo di gioia da parte del sottoscritto poco incline alle levatacce mattutine per partecipare a competizioni sportive :-O
Clima rigido di primo mattino, ma poco prima dello start la temperatura ha un'impennata verso l'alto ed il tepore del sole s'avverte marcatamente. La testa, ma soprattutto le gambe, non sono favorevoli a spremersi dopo il tris di gare conclusosi a Ravenna con gli ultimi km percorsi a ritmo di lumaca stanca :-)
Cammin facendo cercherò di metterle d'accordo, anche se caratterialmente durante una prova sportiva cerco sempre, assecondando la forma del momento, di dare il meglio di me stesso.
Partiti si compie un andirivieni per poi ripassare sotto il traguardo e percorrere tre giri del bacino lacustre milanese, dove qua e là compare qualche breve salitella maledetta dai quadricipiti. Non riesco a tener il ritmo di un gruppetto, mi stacco e rimango solo con un giovane ragazzo, il quale è palesemente al limite. Veniamo raggiunti da un terzetto, tento di rimaner attaccato a loro e vi riesco seppur faticosamente. E' sempre lo stesso atleta a scandire il ritmo e quasi geloso del suo compito d'apripista scatta perentoriamente nel momento in cui si cerca d'affiancarlo. Indispettito da questo comportamento, quando la strada sale leggermente innesto una marcia in più e lo scattista s'affloscia per poi recuperare terreno con l'ennesima accelerazione non appena si ritorna sul piano. Questa sua scellerata tattica di gara lo porta a diminuire l'andatura allorchè all'altezza dei meno 2 all'arrivo aumento lievemente la velocità e costui si defila. Ultimo interminabile rettifilo e qui scalo la marcia perchè ormai le gambe sono intossicate e reclamano una tregua più che meritata.....
Il ristoro post gara è alquanto scarso con te caldo e bottigliette d'integratore salino mentre nei pressi del traguardo vengono distribuiti sacchetti con all'interno pezzetti di mela. Mi cambio senza poter usufruire dell'amata doccia e poi parto in direzione Lodi dove la Catu family m'attende per l'immancabile pranzo abilmente cucinato da donna Eliana . Insalata mista , risotto con chiodini, costata di manzo e dulcis in fundo una crostata con ripieno di cioccolato e pere da leccarsi il......pizzetto !!!! ;-)
God bless you !!!
mercoledì 16 novembre 2011
mercoledì 9 novembre 2011
E' tutto Grassi che cola...
Ame , Sabrina, Simone , Francesca, Andrea
Vorrei essere stringato e non prolisso come al solito perchè in molte occasioni conviene far parlare immagini, come quella qui sopra, dietro alle quali si celano emozioni e significati molto profondi.
Spedizione in terra di Romagna accompagnato dall'amico Andrea con l'obiettivo di riabbracciare il "Guerriero di Cesena" Simone in grande ripresa e deciso, col suo immenso carattere, a sconfiggere chi ha osato sfidarlo. Impossibile per chiunque poterlo fare ;-)
A corollario di tutto ciò la Maratona di Ravenna ed il programma prevedeva che Andrea attendesse l'arrivo di Simone per percorrere insieme gli ultimi 5-6 km e tagliare il traguardo posto nella magnifica Piazza del Popolo. Purtroppo il buon Simone è giunto in ritardo a Ravenna perdendo il "treno Andrea", ma il destino magnanimo gli ha fatto trovare l'amica Sabrina con la quale ha percorso il doppio della distanza prevista.
La spedizione composta dal sottoscritto,Andrea, Stefano e la sua estroversa e simpatica fidanzata Francesca si è mossa in direzione di marcia opposta alla gara e poco dopo il 40° km ricongiunta al duo Simone -Sabrina.
A colorire gli ultimi 2 km anche un pittoresco e stagionato concorrente dall'eloquio a tratti discutibile perchè scadeva nella volgarità. Costui prima di varcare la linea del traguardo si è messo una spugna sotto la testa esibendosi in una verticale.....:-O
Bello l'arrivo tutti insieme mano nella mano con Simone al centro :-)
Ringrazio in primis Simone e la "sua" Rosi per l'ospitalità e simpatia, riscontrata peraltro anche in Stefano e Francesca, quest'ultima brava a concludere per la prima volta i 30 km della Forlì - Ravenna. Un buon viatico per il suo battesimo nella Regina delle corse ;-)
Un sentito ringraziamento a Sabrina ed ai suoi allegri genitori per avermi gentilmente ospitato nel viaggio di ritorno.
God bless you Simone !!!
mercoledì 2 novembre 2011
Castellazzo Half Marathon
il quartetto al gran completo !
Daria, Bartolomeo, Trip, Cinzia, Ame e Sandra
Quest'ultimo sapeva che avrei partecipato alla mezza di Castellazzo Bormida ed è giunto poco prima della partenza per un caloroso abbraccio portando con sè una torta. La mia innata golosità è ormai di dominio pubblico :-)
"Ame dove ce l'hai la macchina?" domanda alla quale rispondo sorridendo "Pierino non è vicina e poi fra poco parte la gara ! La torta la prendo dopo dai .... ":-)
Mancano meno di quindici minuti allo start raggiungo la zona partenza e non lo vedo più sino a quando ricompare in sella ad una specie di city bike appena al di fuori dell'abitato di Castellazzo :-O Si era caricato la bici in macchina per potermi seguire durante la mezza e sentirlo dire "Ame, la torta l'ho qui in una sacca della bici poi quando finisci te la dò" è stato a dir poco esilarante :-)
Spassoso il terzetto col quale ho trascorso questa bella domenica di fine ottobre. Dalla collinare Brianza mi son spinto di prima mattina nella nebbiosa Vignate per prendere l'amica Cinzia, donna con una grande passione sportiva e dotata di una buona dose d'ironia, bersaglio preferito del sottoscritto. Raggiunta Milano 2 saliamo in auto con Roberto e Gloria ed il viaggio trascorre rapidamente seppur attorniati da una nebbia che scompare per lasciar spazio ad un cielo grigio.Col ritorno all'ora solare le giornate s'accorceranno sempre di più, le temperature caleranno e s'avvicinerà la stagione da me odiata, ossia l'inverno :-(
Detesto e non sopporto il freddo, lo trovo deprimente e mi costringerà, sportivamente parlando, ad abbandonare l'uscite in bicicletta all'aria aperta .....
Piacevole rivedere diversi amici come il "cuore granata" sempre pù pirla "Trip" :-), la gentilissima Sandra , scattare prima del via qualche foto ricordo con loro dandoci appuntamento per il dopo gara. Come da copione l'organizzazione della manifestazione, comprendente la StraCastellazzo di 12km e la Half Marathon, è perfetta ed i concorrenti hanno a disposizione tutto ciò di cui necessitano. Nessuna coda al ritiro del pettorale, deposito borse, spogliatoi e docce, un ricco ristoro e pasta a volontà.
Ma torniamo alla mia prova caratterizzata da un avvio troppo veloce, le gambe ancora imballate dalle gobbe della domenica precedente e poco dopo l' 8° km dico a Pierino di voler calare il ritmo altrimenti non arriverò alla fine. Rimango solo, e così sarà per 2-3 km, poi all'improvviso ritrovo brillantezza di gambe come se si fossero sbloccate e questa impressione l'avverte anche Pierino, il quale sottolinea il mio cambio di ritmo.
Vengo raggiunto da un quintetto con a capo un giovane ragazzo,non iscritto alla prova, alto e magro caratterizzato da una splendida azione di corsa che sprona il gruppo a non mollare incitandoci continuamente.
Rimaniamo in tre e sto soffrendo parecchio quindi decido di calare leggermente l'andatura perchè ritengo opportuno non sporcare le strade con l'acido lattico ormai ai livelli massimi :-)
Vedo in fondo l'arco gonfiabile rosso e, come spesso capita in dirittura d'arrivo, gente che sprinta. "Ghe sem Ame!" una manciata di secondi e la sofferenza finirà.
Spremuto d'energie rimango piegato sulle ginocchia per qualche secondo in attesa di riprendere conoscenza :-O Successivamente, con Pierino, entro all'interno dello stadio comunale dove bevo un paio di bicchieri di tè al ristoro ma il desiderio di "docciarmi" è forte.
Ripresa la borsa al deposito, rapida doccia nello spogliatoio ormai ridotto a sauna con umidità al 100% e "come back" al ristoro per una lunga serie d'assaggi alle crostate presenti e due fumanti piatti di pasta al pomodoro ! ;-)
La torta di nocciole del Pierino è ben custodita all'interno della borsa e prima del suo commiato esprimo tutta la mia gratitudine per il suo sincero gesto d'amicizia :-) Grazie Kaizen !!! :-D
Nel frattempo altra gradita sorpresa rivedere Roberto Cornaglia anch'egli alessandrino doc. Cinzia e Gloria sono visibilmente raggianti e soddisfatte della prestazione mentre Roberto un po' meno, ma sino alla sera della vigilia era influenzato quindi non poteva pretendere di più dal suo fisico debilitato.
Saluti, baci,abbracci, foto ricordo e .....felici e contenti si torna "à la maison".
Un ringraziamento a Cinzia, Roberto e Gloria perchè è risultato assai gradevole trascorrere questa esperienza podistica con loro.
God bless you !!!
domenica 30 ottobre 2011
Io e la maratona....
.....ma non sto parlando di me stesso bensì dell'esordio come scrittore dell'amico sardo Luigi Mundula appassionato maratoneta.....
Non mi dilungo oltremodo e pubblico di seguito la prefazione del famoso Dott. Arcelli, un vero Guru della maratona colui che mi ha entusiasmato e colpito per la semplicità nel divulgare il corretto approccio alla Regina delle corse. Un vero fiore all'occhiello ed un onore per Luigi, il quale si merita un ritorno di consensi pari alla sua enorme passione messa per tradurre in parole l'emozioni "gustate" durante le numerose maratone percorse.
"Ho conosciuto Luigi Mundula ad Ozieri in occasione del primo convegno “Sport e Salute” organizzato dal “G.S. Monte Acuto Marathon” il 27 aprile del 2002. Con mia moglie fummo anche ospiti a casa sua per un pranzo, uno di quei pranzi in cui i sardi dimostrano quanto sanno essere ospitali. Da quella volta siamo diventati amici, anche se ci siamo visti poche volte, pur rimanendo sempre in contatto telefonico e via e-mail.
Già allora Luigi era un corridore, un maratoneta. Io avevo già smesso di correre le maratone; in totale ero arrivato a farne nove ed avevo raggiunto l’obiettivo di scendere sotto le tre ore. Continuavo a correre e continuo tuttora a farlo; ma vado sempre più piano e senza mai superare certe distanze. Da anni mi sono reso conto che, data l’età e gli acciacchi inevitabili, non avrei più potuto completare una preparazione seria per arrivare ai quarantadue chilometri e centonovantacinque metri senza troppa sofferenza. Dunque ho continuato a correre, ma l’ho fatto prima di tutto perché mi piace e poi perché giova alla salute; cerco di compiere ogni settimana tre ore e mezza di corsa, una dose che già mi aiuta a sentirmi bene (senza peraltro procurarmi dolori alle ginocchia o ai tendini) e che fornisce grossissimi vantaggi per la salute: riduce infatti il rischio di malattie del cuore e della circolazione, in particolare dell’infarto cardiaco, quello che ha portato alla morte mio padre quando non aveva ancora compiuto quarantaquattro anni.
Dall’ultima volta che ci siamo visti, ad ogni modo, Luigi ne ha fatte molte altre di maratone in giro per il mondo e ha migliorato varie volte il suo primato con il solo rammarico di non essere riuscito ad abbattere il muro delle tre ore anche se ci è andato molto vicino. Ma per lui questo ha poca importanza. Non è questo che ha voluto raccontare scrivendo questo libro che riassume tutte le sue esperienze. È un libro che mi è piaciuto molto. Intanto è molto ben scritto e si legge d’un fiato. Poi è stato fatto con la mente e con il cuore; fa davvero capire che cosa vuole dire correre per tanto tempo: qual'è il piacere fisico e mentale che ne deriva, e quali sono i problemi che possono nascere dal fatto di correre le lunghe distanze avendo in testa l’obiettivo ben preciso di completare la maratona nel tempo migliore possibile e tenendo conto del fatto, ovviamente, che al tempo stesso c’è tutto il resto della vita da portare avanti, nel caso di Luigi anche la professione molto impegnativa di veterinario, professione che viene raccontata spesso, in questo libro, con passione e dovizia di particolari.
Ritengo, insomma, che questo romanzo debba essere letto da tutti coloro che sono già maratoneti o lo sono stati: in ogni pagina del libro di Luigi troveranno una parte di se stessi. Ma, a maggior ragione, sono convinto che possa essere utile che lo leggano coloro che, senza essere né Gelindo Bordin, né Stefano Baldini, aspirano a portare a termine la gara dei quarantadue chilometri e centonovantacinque metri e a provare tutto il piacere di farlo, riducendo al minimo i problemi."
Enrico Arcelli
Potrete acquistare il libro qui :
http://www.ilfiloonline.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=274456073&category_id=30&option=com_virtuemart&Itemid=175&vmcchk=1
God bless you Luigi !!!
mercoledì 26 ottobre 2011
La Mezza con la Gobba
Lo stop forzato per infortunio , susseguente alla disputa della Maratona d'Italia , mi ha permesso di recuperare l'energie spese durante il trittico di gare composto da Elbaman , Maratonina d'Autunno a Novi Ligure e la suddetta maratona corsa e "zoppicata" in terra emiliana :-)
Trascorsi una decina di giorni e rimesse le scarpe da running ai piedi, al termine di una seduta durata una mezz'oretta, il responso sulle mie condizioni fisiche è stato positivo. Galvanizzato dal non aver avvertito alcun dolore mi son riproposto di rimettere il pettorale la domenica successiva senza sapere però dove farlo.
Dando una scorsa al calendario gare, l'occhio è caduto sulla "Mezza con la Gobba" organizzata dall'istrionico Lonardo già ideatore della Marengo Marathon.
Contattato tramite email richiedendo informazioni relative alla tipologia di percorso la sua laconica risposta è stata "mosso ma con panorami mozzafiato" e la cosa mi è parsa alquanto pittoresca considerato che nei dintorni d'Alessandria immaginavo ci fosse solo il classico piattone.
E vabbè caro Ame quale migliore banco di prova ci può essere di una mezza "addittivata" di saliscendi con lo scopo di testare l'attuale stato di forma? Ultimamente, a voler ben guardare, gli stravizi dolciari hanno condizionato l'ago della bilancia ed il peso è leggermente lievitato :-O
Sarà quindi assai dispendioso a livello muscolare correre in salita, terreno poco amato dal sottoscritto, il quale, una tantum, prova a confrontarsi con situazioni nelle quali non si trova a proprio agio.
Domenica ore 7,15, s'accendono i motori ed il navigatore satellitare utile nell'ultimo tratto di strada che dall'uscita dell'autostrada a Castelnuovo Scrivia conduce al piccolo paese di Pietra Marazzi. Durante il tragitto noto strade piuttosto strette, il percorso ondulato ed ai lati un bel panorama collinare e mi tornano alla mente le parole scritte dal buon Lonardo.
Giunto nel cuore del paese composto da un dedalo di sensi unici parcheggio e vado verso il piazzale della chiesa alle spalle della quale vengono distrubuiti i pettorali ed i pacchi gara. Fa freddo, non c'è un posto coperto dove potersi cambiare ed a quanto pare nemmeno le docce quindi al termine della gara dovrò far ricorso ai fazzoletti imbevuti di sapone...
Meglio cambiarsi in auto e nel tragitto mi fermo a far due chiacchere con uno strano tipo genovese, il quale sostiene saremo in pochi al via considerata la difficoltà del tracciato. Correrà al risparmio preservando le gambe perchè "se tiri qui poi domenica prossima a Castellazzo non potrai sfruttare il percorso piatto e veloce causa gambe imballate...". Sarà, ma gli rispondo che personalmente desidero solamente poter concludere la prova senza dolori conscio del tracciato impegnativo.
Brrrr la temperatura esterna consiglierebbe di rimanere al calduccio dentro l'auto però non ho alternative e cerco d'acclimatarmi procedendo di corsa verso la partenza. Difficile rimanere fermi, l'umidità penetra ovunque all'interno del corpo e mi pento di non aver indossato sotto la canotta una maglia a maniche lunghe.
Sto dialogando con due podisti, e colto di sorpresa m'accorgo che lo starter ha dato il via quindi affronto la prima ripida discesa intruppato tra i concorrenti delle due prove, la 10 km e la mezza. Al termine di un breve circuito tra le strette vie del paese si ridiscende sulla strada principale diretti verso Rivarone con qualche leggero strappetto. Percorriamo un breve tratto sterrato ma il bello arriva dopo il 4° km con un'indigesta salita, lunga un km, ed il quartetto d'atleti di cui faccio parte si sfalda ricompattandosi quando l'altrimetria diventa amica ;-)
Sino al 10° km si può correre in pianura e sfrutto il momento dialogando col compagno d'avventura mentre m'accorgo dal loro ansimare che gli altri due sono in evidente difficoltà rimanendo attaccati al treno a fatica. Basta una sgasata dell'amico e sono in "fuorisoglia", ma non ci penso minimamente a mollare e questa caparbietà viene premiata poichè ad affrontare la vera e propria "Gobba" ci ritroviamo solo in due......
Dal 14°km la strada risale ed a parte qualche tratto, in cui poter rifiatare, soffro per un paio di km sino a quando giunti nel punto più alto della gara inizia la discesa accolta come una sorta di liberazione dai quadricipiti ! :-)
Sciolgo le gambe mentre scendo , il socio mi confida d'esser alla frutta e lo noto allorchè affrontando una breve salita si stacca, ma gli comunico il desiderio di voler transitare insieme sotto l'arco d'arrivo. Ultimi mille metri si rientra a Pietra Marazzi e per battezzare degnamente le gambe prima del 21° km attacchiamo la breve nonchè impegnativa erta finale. Malgrado l'invito del compagno di giornata a giungere solo al traguardo l'aspetto volentieri e mano nella mano varchiamo la linea d'arrivo. Nella mia filosofia sportiva non esistono avversari ed è stato piacevole poter condividere questa insolita mezza con una persona leale. Rimango basito quando sento frasi come quella udita al pranzo, offerto dall'organizzazione, al termine della gara. Due concorrenti, fianco a fianco per tutta la durata della gara ed uno di loro chiede all'altro di tagliare il traguardo insieme ma il secondo sprinta negli ultimi metri per sopravanzarlo adducendo come scusante il fatto che la sua società podistica non condivide arrivi in compagnia. Io gli avrei tolto il saluto a vita !!!!!!
A rovinare la bella domenica sportiva ci pensa involontariamente una ragazza, seduta di fronte a me durante il pranzo con un viso rattristato per la caduta di Simoncelli durante la gara di Sepang. Le domando se si è fatto male e lei mi risponde "è morto !".
Shockato dalla notizia resto impietrito con lo sguardo immobile ed il vassoio in mano incredulo di fronte alla tragica scomparsa di un ragazzo così giovane :-(
Mestamente abbandono la tavolata per rientrare a casa....
God bless you Sic !!!
Trascorsi una decina di giorni e rimesse le scarpe da running ai piedi, al termine di una seduta durata una mezz'oretta, il responso sulle mie condizioni fisiche è stato positivo. Galvanizzato dal non aver avvertito alcun dolore mi son riproposto di rimettere il pettorale la domenica successiva senza sapere però dove farlo.
Dando una scorsa al calendario gare, l'occhio è caduto sulla "Mezza con la Gobba" organizzata dall'istrionico Lonardo già ideatore della Marengo Marathon.
Contattato tramite email richiedendo informazioni relative alla tipologia di percorso la sua laconica risposta è stata "mosso ma con panorami mozzafiato" e la cosa mi è parsa alquanto pittoresca considerato che nei dintorni d'Alessandria immaginavo ci fosse solo il classico piattone.
E vabbè caro Ame quale migliore banco di prova ci può essere di una mezza "addittivata" di saliscendi con lo scopo di testare l'attuale stato di forma? Ultimamente, a voler ben guardare, gli stravizi dolciari hanno condizionato l'ago della bilancia ed il peso è leggermente lievitato :-O
Sarà quindi assai dispendioso a livello muscolare correre in salita, terreno poco amato dal sottoscritto, il quale, una tantum, prova a confrontarsi con situazioni nelle quali non si trova a proprio agio.
Domenica ore 7,15, s'accendono i motori ed il navigatore satellitare utile nell'ultimo tratto di strada che dall'uscita dell'autostrada a Castelnuovo Scrivia conduce al piccolo paese di Pietra Marazzi. Durante il tragitto noto strade piuttosto strette, il percorso ondulato ed ai lati un bel panorama collinare e mi tornano alla mente le parole scritte dal buon Lonardo.
Giunto nel cuore del paese composto da un dedalo di sensi unici parcheggio e vado verso il piazzale della chiesa alle spalle della quale vengono distrubuiti i pettorali ed i pacchi gara. Fa freddo, non c'è un posto coperto dove potersi cambiare ed a quanto pare nemmeno le docce quindi al termine della gara dovrò far ricorso ai fazzoletti imbevuti di sapone...
Meglio cambiarsi in auto e nel tragitto mi fermo a far due chiacchere con uno strano tipo genovese, il quale sostiene saremo in pochi al via considerata la difficoltà del tracciato. Correrà al risparmio preservando le gambe perchè "se tiri qui poi domenica prossima a Castellazzo non potrai sfruttare il percorso piatto e veloce causa gambe imballate...". Sarà, ma gli rispondo che personalmente desidero solamente poter concludere la prova senza dolori conscio del tracciato impegnativo.
Brrrr la temperatura esterna consiglierebbe di rimanere al calduccio dentro l'auto però non ho alternative e cerco d'acclimatarmi procedendo di corsa verso la partenza. Difficile rimanere fermi, l'umidità penetra ovunque all'interno del corpo e mi pento di non aver indossato sotto la canotta una maglia a maniche lunghe.
Sto dialogando con due podisti, e colto di sorpresa m'accorgo che lo starter ha dato il via quindi affronto la prima ripida discesa intruppato tra i concorrenti delle due prove, la 10 km e la mezza. Al termine di un breve circuito tra le strette vie del paese si ridiscende sulla strada principale diretti verso Rivarone con qualche leggero strappetto. Percorriamo un breve tratto sterrato ma il bello arriva dopo il 4° km con un'indigesta salita, lunga un km, ed il quartetto d'atleti di cui faccio parte si sfalda ricompattandosi quando l'altrimetria diventa amica ;-)
Sino al 10° km si può correre in pianura e sfrutto il momento dialogando col compagno d'avventura mentre m'accorgo dal loro ansimare che gli altri due sono in evidente difficoltà rimanendo attaccati al treno a fatica. Basta una sgasata dell'amico e sono in "fuorisoglia", ma non ci penso minimamente a mollare e questa caparbietà viene premiata poichè ad affrontare la vera e propria "Gobba" ci ritroviamo solo in due......
Dal 14°km la strada risale ed a parte qualche tratto, in cui poter rifiatare, soffro per un paio di km sino a quando giunti nel punto più alto della gara inizia la discesa accolta come una sorta di liberazione dai quadricipiti ! :-)
Sciolgo le gambe mentre scendo , il socio mi confida d'esser alla frutta e lo noto allorchè affrontando una breve salita si stacca, ma gli comunico il desiderio di voler transitare insieme sotto l'arco d'arrivo. Ultimi mille metri si rientra a Pietra Marazzi e per battezzare degnamente le gambe prima del 21° km attacchiamo la breve nonchè impegnativa erta finale. Malgrado l'invito del compagno di giornata a giungere solo al traguardo l'aspetto volentieri e mano nella mano varchiamo la linea d'arrivo. Nella mia filosofia sportiva non esistono avversari ed è stato piacevole poter condividere questa insolita mezza con una persona leale. Rimango basito quando sento frasi come quella udita al pranzo, offerto dall'organizzazione, al termine della gara. Due concorrenti, fianco a fianco per tutta la durata della gara ed uno di loro chiede all'altro di tagliare il traguardo insieme ma il secondo sprinta negli ultimi metri per sopravanzarlo adducendo come scusante il fatto che la sua società podistica non condivide arrivi in compagnia. Io gli avrei tolto il saluto a vita !!!!!!
A rovinare la bella domenica sportiva ci pensa involontariamente una ragazza, seduta di fronte a me durante il pranzo con un viso rattristato per la caduta di Simoncelli durante la gara di Sepang. Le domando se si è fatto male e lei mi risponde "è morto !".
Shockato dalla notizia resto impietrito con lo sguardo immobile ed il vassoio in mano incredulo di fronte alla tragica scomparsa di un ragazzo così giovane :-(
Mestamente abbandono la tavolata per rientrare a casa....
God bless you Sic !!!
venerdì 21 ottobre 2011
sabato 15 ottobre 2011
S...Carpi...nando e zoppicando....
il primo gelato del sabato :-)
la meritata ricompensa della domenica ;-)
Ringalluzzito dalla dignitosa prestazione nella mezza corsa in quel di Novi Ligure e seppur conscio di non aver nelle gambe un buon ritmo per i canonici 42,195 km ho deciso in extremis di partecipare alla Maratona d'Italia, una prova insidiosa nella seconda parte con difficoltà altimetriche a me già note dopo averle testate nella passata edizione. Quest'anno niente più sveglie prima dell'alba e come raramente capita in siffatte occasioni, sfrutto l'opportunità della gentile ospitalità offerta dall'amico Angelo,gloria sportiva carpigiana :-)
Ergo parto il sabato di primo pomeriggio e giunto al casello di Carpi incontro Angelo, il quale mi guida verso la sua dimora e da lì ,depositati i bagagli, nei pressi del centro cittadino dove fortunosamente riusciamo a scovare un parcheggio gratuito ;-)
Raggiungiamo la meravigliosa Piazza Martiri , teatro nel lontano 1996 del mio primo arrivo in una maratona ufficiale e credo di poter dire d'aver ricevuto il battesimo in una cornice degna di nota. Già sogno ad occhi aperti gli ultimi 200 metri del giorno seguente accolgo dall'applauso della gente mentre corro verso il traguardo. Brividi !
Ritiro il pettorale poi col buono situato all'interno della busta vado a prendere la t-shirt col logo della gara e quando alla domanda "Taglia preferita?" rispondo "M grazie "mi vien gentilmente consigliata la S. Sorrido credendo stiano scherzando però quando la provo sottoscrivo per la S chiedendomi se la L sia destinata all'incredibile Hulk :-)))))
Visita alle bancarelle degli espositori ma le gambe reclamano riposo e si torna a casa in attesa dell'arrivo di Katia fidanzata di Angelo . Il terzetto affamato trasloca in una pizzeria dove l'attesa per poter mettere qualcosa sotto i denti diventa estenuante a tal punto da farci spazientire ! Nel momento in cui decidiamo di chiedere spiegazioni al cameriere ,compaiono le tre pizze ed il nostro spirito battagliero si placa...
Il tempo di divorarle e si decide, con immensa gioia del sottoscritto, di concludere la cena con un gelato in centro a Carpi che diventeranno due allorchè fuori dalla gelateria odo il richiamo della coppia d'amici Filippo ed Anna. E come posso non far compagnia a Filippo con un piccolo cono? L'alibi tirato in ballo è l'opportunità di smaltire il surplus calorico il giorno seguente ;-)
Breve passeggiatina con un'arietta sempre più fresca, un anticipo di quel che c'aspetterà l'indomani mattina, e tempo un'ora sono sotto le coperte alla ricerca del sonno ristoratore, difficile da trovare.Ore 6.15 l'impietosa suoneria del cellulare mi riporta alla realtà ed appena metto i piedi a terra scarto le famigerate due barrette diventate la colazione standard il giorno in cui gareggio. A farci da traghettatore, da Carpi al luogo di partenza della maratona situato nei pressi della Galleria Ferrari a Maranello, si è reso disponibile il papà di Angelo il quale riporterà poi l'auto a Carpi. In tal modo abbiamo evitato il noioso trasbordo coi bus navetta predisposti dall'organizzazione e dai vari commenti ascoltati alcuni si son lamentati d'essersi ritrovati a ritirare il pettorale e cambiarsi molto rapidamente per poter partire in orario :-O
Aria alquanto frizzante al nostro sbarco nel tempio dei motori ferraristi con immediato rifugio nella struttura preposta al cambio d'abiti dove si discute circa l'orario di partenza . Alla fine per esigenze televisive si ritarderà lo start di 20 minuti, ed essere in griglia mezz'ora ad aspettare l'inizio della competizione è snervante.Difatti 5 minuti prima del colpo di pistola passo sotto la staccionata che delimita le griglie e scarico la tensione nei pressi di un cassonetto :-D
Il sole appare con tutto il suo...calore condizionando positivamente la temperatua,tolgo i manicotti, l'infilo nella tasca posteriore della maglia e finalmente odo lo sparo col quale si dà inizio alle tre prove di corsa presenti nel programma di giornata, vale a dire mezza maratona , 33 km e maratona.
Superato il toboga del primo km, dove occorre prestare attenzione evitando pericolose collisioni con chi vuol farsi largo a tutti i costi , ci s'immette su un lungo e monotono stradone in leggera discesa. Ed ecco il colpo di sorpresa inaspettato, una stilettata al morale...
Cos'è successo? un fastidioso dolore sotto il polpaccio sinistro all'altezza del 3° km si fa notare ad ogni spinta e la paura di doversi fermare anzitempo diventa un incubo acuito dall'aver a fianco un atleta veneto particolarmente fastidioso. Costui fa calcoli di medie al km , si lamenta spesso e gli rispondo di non aver cronometro nè gps, bensì problemi d'altra natura ahimè :-(
Mi sbarazzo della noiosa compagnia aumentando considerevolmente l'andatura raggiungendo un terzetto e con loro rimango solo un paio di km in quanto abbiamo velocità diverse.Preferisco proseguire in solitudine sino a metà gara correndo purtroppo in maniera contratta nel vano tentativo d'isolare il dolore. Dalle retrovie giunge un nuovo compagno di fatica il quale ad un certo punto rallenta vistosamente ed in maniera poco ortodossa vuole il cambio. Prontamente gli rispondo d'essere al massimo delle mie possibilità e lui ,infastidito, s'accoda ad un altro concorrente con un passo decisamente più elevato in quanto iscritto alla 33km. Oltre al fastidioso dolore si è fatto vivo un maledetto vento contrario e nei tre cavalcavia affrontati dal 21° al 30° km, sia a salire che a scendere la maggiore sollecitazione a cui son sottoposti i polpacci durante la spinta determina alcune fitte. Lo spettro del ritiro torna a farsi minaccioso, cerco di non pensarci pur sapendo quanto sia arduo distrarre la mente già parecchio stanca.
Se dovessimo fare un sondaggio fra i podisti sulla frase più fastidosa ed irritante sentita sul finire di una gara la quasi totalità sarebbe concorde nel sostenere sia la seguente " dai che è finita ! ":-O
In effetti non è stato piacevole ritrovarsi al 35°km dolorante e seriamente affaticato udire , una gentile signora, gridare la frase di cui sopra :-)
Cosa vedono i miei occhi ! Questo non me lo ricordavo! e per completare l'opera ecco un bel sottopasso a 2 km dal termine e le gambe sentitamente ....s'incazzano per non parlare della zona già di per sè sofferente...
Km 41, si entra nell'abitato di Carpi, non vedo l'ora di porre fine alla via crucis e proseguo a correre quasi in trance sino a quando scorgo il fatidico cartello con la scritta 42 , preludio del reffilo d'arrivo. Pubblico applaudente ai due lati l'affascinante Piazza Martiri, la gioia nel cuore, una forte emozione mi conduce sino alla linea del traguardo. Il tempo d'oltrepassarla e son piegato sulle ginocchia a riprendere fiato prima di ricevere la medaglia al collo e passare al ritiro della borsa. Al rallenty, zoppicando, raggiungo gli spogliatoi, scarni di sedie,con qualche doccia fredda ma il destino me ne riserva una con acqua calda e riprendo vigore. Consumo con appetito un bel piatto di pasta ,scambiando qualche impressione sulla corsa con l'amico Giuseppe, terminato il quale cerco di contattare Angelo con esito negativo. Lo incrocio visibilmente provato mentre stavo percorrendo, in direzione opposta, la strada dove vengono incanalati gli atleti al termine della prova.Mentre si cambia chiacchero col padre, poi lasciamo il centro della città molto movimentato dai continui arrivi e facciamo ritorno a casa. Ad attenderci in tenuta ciclistica riabbraccio Katia, impavida nonostante il freddo mattutino a seguire l'amato Angelo, ed in simbiosi col sottoscritto ci divertiamo a prendere in giro l'esausto ironman del Galileo Triathlon :-D
Angelo da persona ironica sta al gioco e ritorna in sè dopo aver pranzato,insieme a padre e Katia,con un piattone di spaghetti e qualche fetta di salame irpino portato direttamente dal padre. Osservo i commensali prima di scatenare tutta la mia golosità nei confronti della meravigliosa torta meringata offerta nell'occasione dal generoso Angelo ed in coppia diamo spettacolo lasciando agli altri due poco più delle briciole :-)))))
C'est l'heure d'aller à la maison, recitava il titolo di un vecchio post e dopo aver abbracciato e ringraziato Angelo , il padre di quest'ultimo e Katia per la loro cortesia e gentilezza lascio l'amata Emilia dopo 24h trascorse in un tourbillon ricco d'emozioni di varia natura . Divertimento, sofferenza, stanchezza, allegria si sono fuse lasciando nella mente un altro indelebile ricordo....
E per finire....Grazieeeeeeeeeee Angelooooooooooo :-D
God bless you !!!
domenica 2 ottobre 2011
Degna chiusura....
dopo una corsetta col Crazy Ing. Paolo :-)
foto di rito con Gianluca all'ingresso del suo regno
a touch of class col cacao sopra la panna ;-)
Dove si è consumato l'ultimo atto ? All' Isola d'Elba nell'unica gara presente sul nostro italico stivale ottimamente organizzata dall'amico Marco Scotti letteralmente elettrizzato durante tutto l'arco del fine settimana. E ne ha ben donde se consideriamo la complessità nel gestire un evento plurimo capace di coinvolgere centinaia d'atleti e più di 250 volontari. Trattandosi di un'isola il compito diventa ulteriormente gravoso, vista l'impossibilità di chiudere le strade al traffico e nel contempo consentire il passaggio degli atleti senza soluzione di continuità. L'enorme successo registrato nella passata edizione dell' Elbaman, con a corollario della distanza IM anche il mezzo e le staffette, ha indotto lo staff organizzativo a proseguire e consolidare questa triade di gare. Purtroppo non verrà assegnato il titolo di Campione italiano in quanto non più contemplato dalla Federazione italiana e mi trovo in disaccordo con tale scelta perchè ha contribuito ad abbassare il livello della competizione. Gli atleti italiani di spicco han programmato diversamente la loro stagione finalizzando altri obiettivi a scapito della gara elbana.
Raggiunto l'obiettivo stagionale prefissato, ossia l'entrata nel Jubilee Club a Zofingen, ero stranamente privo di stimoli a livello mentale, poco attratto dal dover faticare seppur in uno scenario naturalistico da cartolina. Ritrovare una "vagonata" d'amici, alcuni dei quali posso rivedere solo in quest'occasione, ha contribuito a darmi le motivazioni necessarie ad affrontare l' irontrasferta elbana.
Ritorno all'antico e graditissimo compagno di merende è stato il "Crazy Ing" Paolo Marini, spassosissimo ed ipertecnologico, con cellulari , tablet , macchina fotografica, garmin al seguito. Deformazione professionale ? Può essere, però quando inizia a chiaccherare vaga per le autostrade senza rendersi conto della direzione presa ed allora urge riportarlo all'ordine, anzi sulla retta via :-)))))
Partiti da Milano leggo erroneamente indicazioni con la scritta Genova mentre dovevamo dirigerci sull'autostrada della Cisa ma tutte le strade portano a ....La Spezia ed a nostro favore abbiamo un consistente margine di tempo per raggiungere l'imbarco a Piombino. Arrivati nei pressi del porto pranziamo in una piadineria e la scelta si è rivelata azzeccata perchè in tal modo abbiamo evitato di consumare il solito panino ;-)
Trasbordo in traghetto a costo tutt'altro che modico e sbarco a Portoferraio in un'assolata e calda giornata estiva per giungere una mezz'oretta più tardi a Marina di Campo nell'Agriturismo Orione gestito dall'eclettico amico Gianluca da me soprannominato il Barone Rosso elbano per la sua abilità d'istruttore aereo :-)
L'agriturismo è una vera e propria oasi in mezzo alla natura ad una decina di minuti dal centro, silenzioso e ben curato un posto dove potersi rilassare in tutta tranquillità. Depositati i bagagli in camera,ritirato il pettorale decidiamo di fare una passeggiata ed ammirare il cristallino mare elbano. Caotica durante i mesi caldi dell'estate a fine settembre l'isola è più vivibile e la si può gustare a 360°. Il venerdì sera è dedicato al tradizionale pasta party quest'anno svoltosi sotto un tendone allestito in un piazzale poco distante dal centro cittadino e lo sapete quanto sia deleterio per il sottoscritto non aver un menu predefinito bensì un pericoloso "all you can eat" :-) Il buffet ha la meglio sulla mia coscienza e faccio sfracelli culinari anzi in questo caso dolciari perchè dopo due piatti d'orecchiette al sugo di pomodoro mi catapulto sui vassoi contenenti crostate d'ogni genere . Da segnalare la presenza di una variopinta macedonia col la quale concludo l'ipercalorica cena causa manifesta golosità :-O
Piacevole rivedere l'amico Massimo Contardo col quale ebbi modo in passato di condividere gare e diverse uscite d'allenamento in bicicletta
L'appuntamento col gelato, in accordo col Paolo, si è preferito rimandarlo alla mattina seguente al termine di un'originale colazione a base di caffè al gingseng e due paste. La bontà del gelato confezionato nella gelateria Zero Gradi è "hors categorie" ed attira tutti i golosi presenti sul posto.
Curioso notare come viene concepito, dai partecipanti, il giorno prima di una gara impegnativa come un IM e spesso la tensione associata alla paura di considerare il riposo deleterio giocano a sfavore dell'atleta. E' consigliabile una blanda attività fisica, con scarso impegno fisico come del resto abbiam fatto io e Paolo correndo e chiaccherando 5 km durante i quali abbiamo incrociato Samuele,un compagno di squadra del Crazy Ing, iscritto al 73.
Mentre nel primo pomeriggio consegniamo la nostra due ruote al bike check-in notiamo nubi minacciose all'orizzonte ma il saggio papà di Gianluca, elbano doc, al nostro ritorno in agriturismo si dice scettico sull'opinione del figliolo e delle previsioni meteo, le quali indicano la presenza, seppur sporadica, di debole pioggia il giorno seguente. Col senno di poi avrà ragione Eletti Senior e non avevo dubbi a riguardo, il figlio ha la testa sempre in .....aria :-))))))
Il buon Ame si trasforma in cuoco e cucina la cena della vigilia composta da una pasta col tonno,insalata mista a pomodori e, dulcis in fundo, mangiamo dell'uva. Pare che Paolo e Samuele abbiano apprezzato il menù...
Passeggiatina in centro con degustazione d'un piccolo cono gelato e poi rientro all'Orione infilandosi sotto le coperte ed attendere, alternando sonno e risvegli vari, il mattino seguente quando alle 4,15 la suoneria del cellulare sancirà l'inizio d'una giornata particolarmente movimentata :-)
Scarto e consumo apaticamente le due barrette collocate sul comodino rese più appetitose dalla copertura di cioccolato al latte. La colazione è fatta, ci si riposa ancora un attimo, ultimi controlli di routine alle borse da lasciare in zona cambio e si parte destinazione paradiso o inferno ? Lo scopriremo solo....nuotando, pedalando, correndo :-D
Buio in zona cambio, si stempera la tensione scambiando qualche battuta con gli amici ed è piacevole percepire la temperatura dell'aria molto mite perchè di freddo e pioggia ne ho già "mangiati" a sufficienza nelle ultime gare ;-)
Muta indossata, la truppa di pinguini fa rotta verso la spiaggia per la spunta e si cerca di scorgere all'orizzonte le boe arancioni, le quali hanno il compito di delimitare il percorso natatorio. Per un simbolo dell'antinuoto come il povero Ame si preannuncia l'usuale e consistente dispendio d'energie confortato da un mare liscio come l'olio. Colpo di pistola , si cammina il primo tratto poi tuffo in acqua e che Dio ce la mandi buona.....
Seppur stravolto ce l'ho fatta anche stavolta ad uscire indenne dalle acque elbane e giunto al primo cambio ritrovo sotto il tendone Paolo uscito poco prima di me, lo saluto e parto per il calvario sui pedali. E' un film dal copione già scritto, coi primi due giri dove baldanzoso faccio il gigione con gli altri,poi all'inizio del terzo compare lo spettro della fatica, le gambe non riescono a spingere determinati rapporti quindi saggiamente decido di scalare un paio di marce e proseguire gestendo l'energie rimaste. Tra l'altro senza alcun logico motivo avverto un formicolìo al piede destro e m'innorvosisco...
Salgo dopo Chiessi utilizzando "San 25" e l'arrivare a Marciana è un lento stillicidio, idem con patate la tecnica discesa verso Marciana Marina costellata da un'infinita serie di buche nell'asfalto. E' mai possibile, trascorsi 6 anni, non degnarsi di riasfaltarla ? All' amministrazione comunale del luogo dedico tutte le imprecazioni mie e della mia bici al completo, ruote in primis !!!!!
Oh non finisce più questa pedalata ? Comincio ad averne abbastanza ! ....ma non appenna affronto l'ultimo breve strappo di giornata dopo Procchio e lo supero, ritrovo morale perchè gli ultimi 5 km saranno quasi totalmente in leggera discesa e condurranno, lo scrivente, dritto dritto alla seconda transizione. Non vedevo l'ora di poter scendere dalla bici , togliere le scarpe,indossare quelle a me più consone ed affrontare i 42 km di corsa finali. Sin dalle prime falcate le sensazioni sono buone e l'aver calato notevolmente il ritmo negli ultimi 60 km ha prodotto effetti benefici sull'elasticità muscolare dei quadricipiti. Devo ringraziare i tanti amici incontrati sul percorso per il tifo da stadio a me riservato e quando li sentivo gridare i brividi s'impossessavano del mio corpo e la fatica scompariva. Fortunatamente il cielo si è coperto e la temperatura non è così elevata da creare ulteriore disagio oltre alla stanchezza, ormai fedele compagna di corsa. Calo il ritmo cercando di camminare solo ai ristori, ma durante gli ultimi 4 km inserisco dei tratti nei quali cammino. Sono sul lungomare poco distante dalle porte del Paradiso, rilasso la mente, godo guardando sul lato sinistro il mare e ripenso alla fatica compiuta in acqua, alla crisi avuta in bici, saluto l'ultima volta gli amici gentili nel complimentarsi. Svolta a destra, percorro un breve tratto poi di nuovo a destra ed ecco il traguardo, lo vedo, vorrei gridare tutta la gioia che ho in corpo, mi limito ad alzare le braccia al cielo. Subito dopo l'arrivo, con immenso piacere,ricevo dall'amica Deborah la medaglia e bradipamente raggiungo una sedia dove riprendo contatto con la realtà. S'avvicina l'amica Alina , sono molto sudato quindi ritengo opportuno salutarla, dirigermi in zona cambio a ritirare bici e sacche gara e poi raggiungere l'agriturismo. Dopo una salutare doccia attendo vanamente più di un'ora un sms di Paolo ma non giungono notizie da parte sua. Preoccupato gliene scrivo uno e tempo pochi minuti lo sento al cellulare mentre sta mangiando con Massimo e si scusa perchè impossibilitato a chiamare in quanto sprovisto del mio numero :-O Ma vadaviaiciap ! :-D
Li raggiungo,mangio un piatto di pasta con loro e quando Paolo ritorna in camera approfitto del servizio massaggi, seguito da un megacono gelato offerto dal mitico Giacomo Maritati.
Stanco ma felice abbraccio l'amico leccese e ritorno alla base con l'intento di riposare pur sapendo sia praticamente una chimera riuscire a farlo dopo una prova estenuante e con ancora adrenalina in corpo.
L'indomani ritorno a salutare l'elbano Paolo, produttore a Lanzarote del famoso profumo Alma de Canarias e di fronte alla sua rosticceria facciamo colazione con cappuccio e due paste. Prima di lasciar l'isola ultimo passaggio da Zero Gradi e col sapore del loro inimitabile gelato lasciamo Marina di Campo con malcelato dispiacere :-(
Da Portoferraio si salpa per Piombino ed ahimè la fiesta è finita. Cala il sipario e compaiono i titoli di coda dove i ringraziamenti di rito comporterebbero un altro post :-)
Doveroso ringraziamento a Gianluca ed alla sua simpatica famiglia per l'ospitalità e la cordiale accoglienza.
God bless you !!!
lunedì 12 settembre 2011
giovedì 8 settembre 2011
E ci mancava poco che......
Squisiti !!!
Pasta scotta con patate :-)
prima frazione di corsa
in sella tra una discesa di catena e l'altra....
Arrivooooooooo !!!!!
10 anni di fatiche
Sin dall'inizio dell'anno non ho fatto mistero di considerare come evento clou della stagione, dedicata alla multidisciplina, il consueto appuntamento d'inizio settembre col Powerman Zofingen. Quest'ultimo tra l'altro ritornava ad essere, dopo 12 anni, "ITU Powerman Long Distance Duathlon World Championships" quindi era scontata la presenza della crème della specialità col belga Joerie Vansteelant favorito d'obbligo in campo maschile mentre l'ungherese Erika Csomor lo era per il gentile sesso. L'atleta magiara, vincitrice delle ultime sette edizioni, cercherà d'eguagliare il record dello svizzero Olivier Bernhard trionfatore per ben otto volte.
L'ho scritto in tutte le salse, e lo ribadisco una volta di più, riguardo il prestigio derivante dal concludere una prova simile, ricca di fascino ed impegnativa nella Mecca del duathlon mondiale.
L'obiettivo dichiarato era l'accesso al Jubilee Club dove sono racchiusi tutti coloro i quali hanno concluso la gara per almeno dieci volte ed il sottoscritto era tra i papabili all'ingresso in quanto già nove volte finisher. Un prestigioso sogno costruito con costanza, motivo per cui ero assai smanioso di poterlo coronare.
Considerata la sfortunata prova a Sommieres volevo trovare un modo per risollevare il morale all'amico Franco, ridargli nuovi stimoli sportivi e ci son ampiamente riuscito proponendogli d'assaporare l'ebbrezza e l'atmosfera magica di Zofingen. Ha accettato di buon grado il mio invito iscrivendosi alla gara sulla distanza più breve e sabato mattina dopo aver sistemato armi ( bici ) e bagagli ci siam diretti oltre confine. Inevitabile coda per accedere al tunnel del San Gottardo e prima sosta in un paesino affacciato sul Lago dei Quattro Cantoni per un pic nic a base di pasta fredda condita con tonno e una squisita mela. Il clima gradevole mi fa pensare alle avverse previsioni meteo previste per il giorno seguente e come spesso accade durante il Powerman la pioggia è ospite indesiderata, assurta quasi a simbolo dell'evento.
Arriviamo a destinazione all'una di pomeriggio e con la coda dell'occhio riconosco la solita pasticceria-panificio, ogni anno tappa irrinunciabile per gustarmi un dolcetto diventati alla fine due sia per me che per Franco :-) Rivedo Udo Sibert , il tedesco fondatore del Jubilee Club, ragazzo gentile e cordiale il quale sorridendo mi confida d'aver già preparato la t-shirt verde da consegnarmi durante la cerimonia di premiazione. Gli rispondo di non averla ancora meritata ma sicuramente farò del mio meglio per poterla ricevere dalle sue mani....
Prima di salire per il briefing incontro e saluto Alberto dell' Atletica Lambro, già conosciuto in passato, il suo compagno di squadra Alessandro, ed il mantovano Nicola . Il trio è all'esordio ed ovviamente sono tutti quanti preoccupati per la difficoltà del percorso cosicché cerco di smorzare la tensione ed essere realista con loro. Non di rado vi è la tendenza ad esasperare la durezza delle gare cosa a me piuttosto fastidiosa quindi ritengo opportuno evitare di creare falsi miti. A metà pomeriggio in compagnia di Franco passiamo al Gasthof dove sarà ospite e con nostro grande sorpresa notiamo l'imbarazzo del ragazzo quando gli mostriamo la lettera di prenotazione. La camera non è affatto pulita al contrario della mia situata però in un altro Gasthof a Muhletal una frazione di Zofingen dalla quale si può godere del classico panorama svizzero composto da vaste distese di prati verdi e deliziose casette :-)
Breve pennichella poi Franco, seguendo il mio esempio, vuole saldare la camera e siamo concordi che i 60 franchi da lui sborsati sono un furto se paragonati ai miei 35 :-O
Ormai la frittata è fatta quindi torniamo alla Stadtsaal per il pasta party cercando di sopportare l'elevata temperatura interna e non pensare a cosa significa cuocere la pasta al dente ;-) Dobbiamo mettere in preventivo la scarsa propensione per la cucina mediterranea riscontrabile in un cantone della Svizzera tedesca ed accontentarci di quel che passa il convento. Uscire a cena in un ristorante svizzero significa svenarsi inutilmente considerato il cambio sfavorevole ed i prezzi alle stelle. In ogni caso il pasto è stato soddisfacente mentre la calura divenuta insopportabile ci consiglia di fare una passeggiatina nel centro cittadino per permettere a Nicola di cenare. Dalla smorfia facciale avevo percepito fosse poco attratto dal menu del pasta party quindi tutta la truppa ha deciso di fargli compagnia. Lancio l'idea di un gelato mentre passiamo davanti ad un bar gelateria, decidiamo di sederci e Nicola si fa portare una caprese. Vado a prendere un cono e chiedo alla signora quanti franchi devo darle per due palline di gelato e quando sento rispondere 7 vorrei rotolarmi per terra dalle risate. Mi sembra "leggermente" esagerato pagare l'equivalente di 6 euro per un minuscolo cono quindi m'accontento di una sola pallina al pistacchio....
Seduto al tavolo di fianco al nostro sento un ragazzo, tale Luca Montani, ordinare un panino in italiano e successivamente alle presentazioni di rito dice d'aver pensato di partecipare al Powerman stimolato ed incuriosito dalla lettura dei miei passati racconti inerenti a questa prova. Lo ringrazio per la stima e gli ribadisco d'esser contento di poter condizionare positivamente sotto l'aspetto puramente sportivo i lettori del blog e lui ne è un esempio lampante.
Per non farci mancare nulla, al termine di una giornata tipicamente estiva, ecco l'inaspettata entrata in scena di un bell'acquazzone serale,sperando cessi di piovere durante la notte per evitare allagamenti della zona cambio. Note positive di questo appuntamento sportivo sono la sveglia non terribilmente mattutina come accade negli IM e l'assenza della frazione natatoria quindi andrò alla partenza molto più rilassato. Vado a letto intorno alle dieci di sera, riesco a dormire tranquillamente, a parte un paio di stop notturni, e sono sveglio ancor prima che ciò avvenga traumaticamente attraverso la suoneria del cellulare ;-)
Due succulente barrette ricoperte di cioccolato, un paio di bicchieri d'acqua e la colazione è presto fatta. Apro la portafinestra della camera e tiro un bel sospiro di sollievo allorché noto l'assenza di pioggia nonostante la presenza di nubi basse e molta umidità. Rimango sorpreso dalla temperatura dell'aria stranamente elevata e con largo anticipo sento squillare il cellulare, segnale dell'arrivo di Franco. Una decina di minuti dopo le 7 ed abbiamo già parcheggiato l'auto.Montata la ruota anteriore e provata la bici ci dirigiamo in zona cambio ed all'entrata rivediamo Giacomo Maritati, amico col quale ho condiviso tante avvenimenti sportivi , anch'egli stupito dall'insolita calura. Deposito sul prato lo zainetto contenente tutto il materiale coprendolo con del cellophant, necessario ad evitare brutte sorprese mentre correremo la prima frazione di corsa e di seguito ci rifugiamo negli spogliatoi per cambiarci. All'uscita dalla struttura corricchiamo accanto all'Arena , assistendo al primo passaggio della gara femminile ed ammazziamo l'attesa con battute scherzose. Franco ci saluta, m'infilo tra i partenti dietro ai big della specialità, vestiti con le divise della loro nazione ed il loro nome ben impresso. Triste notare la cronica assenza d'atleti italiani élite al via di una competizione così prestigiosa e mi verrebbe da dire che "gli assenti hanno sempre torto"......
Sprovvisto come di norma d'orologio chiedo a Giacomo quanto manca allo start e non passa un minuto che già sbuffare sulla prima erta di giornata con picchi di pendenza simili a spine nei quadricipiti ma siamo solo all'antipasto quindi giusto faticare senza eccedere troppo nello sforzo evitando d'accumulare inutile acido lattico. Ho preferito camminare per qualche metro quando nella seconda tornata son transitato nuovamente sulla salita killer :-)
Sprovvisto dell'abitudine a pedalare subito dopo aver corso, sono conscio di patire il primo cambio ed i marcati saliscendi della boscaglia sopra l'abitato di Zofingen mi costringono ad una partenza piuttosto agile. Non piove, l'umidità è fastidiosa ed abbasso di molto la zip del gilet windstopper indossato in quanto temevo la presenza di pioggia e freddo. Dicono arriverà cammin facendo...
Evito di spingere rapporti duri nei tratti in piano consapevole della necessità di risparmiare le gambe in vista del terzo giro dove di solito pago pegno soprattutto sull'ascesa verso il Bodenberg storico colle del Powerman Zofingen. I primi 50 km volano via senza intoppi, ripercorro le due salite più impegnative e pur soffrendo mantengo un discreto passo anche se debbo fermarmi in un paio d'occasioni per risistemare la catena caduta sull'interiore. Il bello, anzi il brutto, deve ancora venire ed all'altezza dell'80° km la catena scende in discesa, non posso arrestare la mia marcia immediatamente e quando lo faccio me la ritrovo tutta attorcigliata. Vani i tentativi di riallineare le maglie e riportarla sulle corone, ho le mani completamente nere perchè ormai ho levato sia lo sporco che il grasso lubrificante. Sono sconsolato perchè lontano dai centri d'assistenza collocati a metà ed al termine del giro quindi lo spettro del ritiro è quasi una certezza, salvo miracoli. E lassù qualcuno mi ama !!!! Vedo arrivare una motocicletta con a bordo un giudice di gara intento a colloquiare con un atleta, lo fermo e disperato gli spiego il problema. Col prezioso aiuto del motociclista in tre veniamo a capo della situazione e posso ripartire con tanta rabbia addosso ed un preoccupante cigolìo della catena terrorizzato da unaa possibile rottura della stessa. Quando supero qualcuno noto lo sguardo stranito di chi sente un fastidioso rumore provenire dalla mia "due ruote" e sinceramente provo un certo imbarazzo :-)
Percorro gli ultimi km del secondo giro combattuto sull'opportunità o meno di recarsi dal meccanico al passaggio da Zofingen ma tiro dritto cercando di ritrovare la calma e l'energie nervose disperse per affrontare nuovamente le tre salite mancanti. Non c'è nulla da fare, pago sempre dazio arrancando sui pedali mentre salgo verso il Bodenberg e se avessi potuto utlilizzare il pignone del 27 l'avrei benedetto ;-)
La catena continua ad emanare lamenti, non le dò retta e proseguo come una brava formichina evitando di sprecare energie alquanto indispensabili nei movimentati 30 km finali dell'ultima frazione. Ultimo strappetto finale a cui segue un vialone a metà del quale svoltando a sinistra si ritorna in zona cambio. Finalmente è finita sta tortura !!!!!
Cambio di scarpe, indosso la canotta sociale, visiera e riparto sapendo il "mangia e bevi" podistico che m'aspetta :-O Inizia a piovere mentre corro il primo tratto asfaltato in leggera ascesa seguito da uno assai impegnativo, e già in questo frangente affiora il desiderio di camminare. Piccola tregua sino all'ingresso nel bosco laddove ha inizio il salitone "fronteggiato" alternardo corsa e cammino. Arrivo al primo ristoro , consumo un gel e bevo, riprendo a correre sul piano a buon ritmo sino al 3° km quando sconcertato noto un cambiamento di percorso rispetto gli anni passati .Noooooooo un'altra salita!!! Terminata ufffff :-O Significativa la discesa per raggiungere un altipiano caratterizzato da una serie di ghirigori con tratti di percorso che s'intersecano sino al giro di boa per poi ritornare, sempre sballottati, al punto di partenza situato all'interno dell'Arena. Assurdo cercare di correre stringendo i denti quando la pendenza del terreno non è digerita dai vasti mediali quindi la tattica adottata è quella di camminare per riprendere fiato cercando di recuperare nei segmenti meno impegnativi. Il metodo adottato dà buoni frutti ed al primo passaggio nei pressi del traguardo vedo Franco, lo saluto, apprezzo il tifo del pubblico presente sugli spalti e sfrutto questa scarica adrenalinica per ripartire di slancio alla volta della seconda via crucis :-)
Le passeggiate in salita aumentano con l'aumentare delle difficoltà altimetriche, il morale è alto e mi trovo a pochi km dal realizzare un sogno sino a poche ore praticamente compromesso. La pioggia aumenta d'intensità, si scatena un violento diluvio quando a meno di 3 km dall'arrivo incrocio Giacomo, ci diamo un cinque volante, si complimenta con me e questa immagine del nostro incontro rimarrà a lungo dentro me. Discesa verso l'ingresso dell'Arena per il classico giro d'onore, l'acqua è ad altezza caviglie ma non sto correndo, volo verso la gloria, una gioia indescrivibile, un brivido lungo tutto il corpo. E' fatta Ame !!!! :-D
Ricevo la medaglia ed i complimenti di Mr. Ruf ,Presidente del Powerman Zofingen. Bagnato fradicio raggiungo infreddolito gli spogliatoi, rivedo Franco contento della sua gara, e rinasco al termine di una doccia bollente. Massaggio, un primo piatto di pasta accompagnato da una birra analcolica mista a coca cola poi alle 19 ritorniamo a far la sauna al pasta party . Bis di risotti e, udite udite , al bar dove distribuiscono bibite e caffè una signora gentilmente comunica che i gelati sono gratis ! Siamo ancora in Svizzera o ci hanno teletrasportato in un altro paese senza preavviso ? :-D
Breve premiazione per il sottoscritto ed un altro atleta con consegna della t-shirt verde da parte di Udo e una piccola spilla d'oro dal Presidente Ruf, rito celebrativo per sancire l'entrata nel Jubilee Club. Mi sento tremendamente a disagio in simili situazioni però fortunatamente si è svolto tutto rapidamente per la gioia mia e di Franco ansiosi di far ritorno a casa.
Siam partiti sotto una pioggia battente ed arrivati in Brianza ritrovando le stesse pessime condizioni atmosferiche col cuore pieno di felicità e la mente infarcita di ricordi. Nessuno potrà cancellarli, rimarranno eternamente impressi nella nostra memoria e nel momento in cui li vorremo riesumare godremo delle stesse benefiche sensazioni provate in quel giorno....
Ringrazio Franco piacevole compagno d'avventura rivisto finalmente finisher e felice per aver portato a termine un'esperienza indimenticabile.
God bless you !!!
martedì 23 agosto 2011
Ashford & Simpson - Ain't no mountain high enough - Live - good quality
RIP Nicholas...... God bless you in Paradise !
sabato 20 agosto 2011
Lipno, varie ed eventuali....
Pivo in versione Radler :-)
lo splendido lago di Lipno
Český Krumlov: meravigliosa !
Ame e...AMADEUS : mi scuso per l'accostamento :-)
La Fortezza vigila su Salisburgo .....
La scorsa estate avevo adocchiato la presenza di un IM casereccio nell'est europeo in territorio ceco, non molto lontano dal suolo austriaco ma dovetti abbandonare l'idea. Ho sempre cercato d'abbinare nel mese d'agosto una mini vacanza con annessa gara e dopo la rinuncia dello scorso anno, mi son rifatto settimana scorsa organizzando il viaggio che prevedeva tre tappe. Galvanizzato dalle previsioni meteo incoraggianti, tramite internet in un solo giorno son riuscito a trovare alloggi a prezzi davvero convenienti.
Prima tappa Angath, un microscopico agglomerato di case, ubicato nel Tirolo ad una sessantina di km dalla più famosa Innsbruck dove vengo ospitato in una splendida Gasthaus gestita da una burbera signora la quale non ama sorridere ed evita accuratamente d'essere ospitale :-)
La camera, pulita e ben arredata, è molto spaziosa anche se un pochino freschina, eccellente per quanto concerne il rapporto qualità prezzo. Esco a far una passeggiatina in paese ma dopo 5 minuti il tour è già concluso quindi prendo l'auto e raggiungo la vicina Worgl dove cenerò nell'unica pizzeria presente gestita da un'italiana.
Non avendo prenotato l'attesa è piuttosto lunga per cui dico alla signora di portarmi una pizza al banco del bar altrimenti se debbo aspettare che si liberi un tavolo si fa giorno.....
Tornato alla base, una salutare dormita poi l'indomani, consumata la colazione, riparto per attraversare l'intera Austria e raggiungere la Repubblica Ceca. Impostando la località d'arrivo sul navigatore satellitare, quest'ultimo non si è degnato di contemplarla per cui involontariamente percorro 30 km in più del previsto. A dir poco scenografico è stato guidare immerso nella natura potendo ammirare foreste e prati dallo spiccato colore verde incastonati tra montagne imponenti. Finalmente giunto a Lipno nad Vltavou cerco la mia sistemazione e manco a farlo apposta me la trovo davanti rimanendo negativamente colpito dal suo aspetto esteticamente poco attraente. La struttura a forma di parallelepipedo, rivestita in legno verniciato di rosso, presenta appartamenti molto spartani ma dotati del necessario e personalmente l'ho scelta per poter cucinare la nostra amata pasta indispensabile al carbo load pregara. Quale competizione affronterò? l'IM di cui accennavo ad inizio post, organizzato dal volenteroso Jirka, dove è possibile iscriversi sino alla vigilia dello stesso a cifre umane, senza stress d'alcun tipo accettando qualche piccola pecca organizzativa. Al ritiro del pettorale m'informano di non aver diritto alla maglia da finisher causa iscrizione tardiva, particolare insignificante che non mi provocherà turbe mentali ;-)
Suggestiva la location della gara la quale avrà luogo in quel di Marina Lipno, un villaggio turistico di recente costruzione formato da tutta una serie di pregevoli costruzioni affacciate sul lago dove si disputerà la frazione natatoria. L'altitudine della località boema è di poco inferiore agli 800 metri,la vegetazione contraddistinta da verdi foreste ed un clima gradevole se soleggiato. Non appena il sole scompare l'escursione termica è notevole e coprirsi diventa inevitabile. D'inverno l'impianto di risalita, situato di fronte al sontuoso residence dove alloggio :-), viene sfruttato dagli sciatori mentre d'estate dagli aficionados del downhill. Sfrutto la piccola Coop locale per gli spuntini a mezzogiorno e guardo dal portatile il tempo previsto per il giorno fatidico e nessun sito mostra la presenza di pioggia. Classica cena pre gara con pasta portata da casa, cotta e condita con tonno in scatola, un po' di verdure, e... "dulcis in fundo" qualche biscotto. Per agevolare la digestione ridiscendo sul lago per una breve passeggiatina sostando al pasta party fornito dall'organizzazione. Il microclima all'interno dell' appartamento è tendenzialmente invernale in quanto esposto a nord e la notte si dorme beatamente situazione difficilmente riscontrabile prima di un IM. Pur avendo programmato due sveglie mattutine si è sempre preoccupati di rimaner sotto le coperte oltre il dovuto. Risveglio traumatico alle 4.10, la forzata colazione con due barrette ed una tazza di tè e la sgradita sorpresa di una pioggia inaspettata. Dai Ame coraggio son quattro gocce è ancora presto prima delle 7 il tempo cambierà....
In effetti poco dopo le 5 smette di piovere e l'umore sale, cosicchè mi ridistendo sul letto a riposare per una mezz'oretta quindi ricontrollo d'aver preso tutto il necessario e m'incammino verso la zona cambio. Deposito il mezzo in tutta tranquillità attorniato dai pochi atleti iscritti ( incredibile ma vero ...) guardo all'insù, il cielo è plumbeo ma non piove, dettaglio di non poco conto considerando che l'anello ciclistico di 60 km si snoda per diversi tratti suggestivi tra le foreste locali. Avendo visionato una parte del tracciato se il fondo stradale si dovesse presentare bagnato il rischio di capitomboli sarà molto elevato....
Agevole,per un mediocre nuotatore come il sottoscritto, il rettangolo disegnato all'interno del lago da ripetersi tre volte con uscita dall'acqua ad ogni giro decisamente utile per rifiatare. Sapevo della presenza nella starting list di un altro italiano, tale Gianmaria, il quale si materializza poco dopo le 6,30 accompagnato dai genitori e quando lo saluto rimane sorpreso perchè credeva d'essere l'unico atleta tricolore presente all'evento....
Ho in testa oltre alla cuffia in silicone ricevuta dall'organizzazione anche una in neoprene e col senno di poi ritengo sia stata una scelta azzeccata perchè la temperatura dell'acqua è risultata essere piuttosto freschina.
I primi due giri passano rapidamente anche se nuoto praticamente senza riferimenti perchè abbandonato a me stesso, mentre nell'ultima tornata accuso la stanchezza ritrovandomi spaesato alla ricerca della retta via per guadagnare la zona cambio. Alzo la testa prima d'uscire e vedo i pochi spettatori presenti con l'ombrello aperto ed il morale subisce un negativo contraccolpo perchè speravo in un miglioramento climatico. La pioggia associata al freddo mal s'addicono al sottoscritto, amante del sole e di temperature decisamente più "calienti", indispensabili per poter sfruttare appieno le mie caratteristiche fisiche.
Levo la muta e mentre procedo alla vestizione benedico la scelta d'aver inserito una maglia a maniche lunghe nella sacca contenente l'abbigliamento da utilizzare durante la pedalata. L'indosso, metto i manicotti, il gilet con membrana windtex e salgo in sella decisamente demotivato :-(
Son conscio di non poter far leva sull'incitamento del pubblico per risollevare l'umore ma dopo qualche km la pioggia cessa e, malgrado le gambe non riescano a carburare, tiro un sospiro di sollievo. Il paesaggio è incantevole e non di rado pedalo immerso nella selva boema in un contesto surreale perchè solo con me stesso, il rumore delle ruote che scorrono, la fatica. Un IM old style come era stato concepito prima che il business lo contaminasse...
Intuisco sin dalla prima tornata che l'ultima sarà decisamente impegnativa ma già nella seconda, poco dopo aver raggiunto Gianmaria, si scatena l'inferno con un violento temporale il quale non accenna a smettere e nelle discese percepisco brividi in ogni parte del corpo !
Non so come faccia il compagno di sventura a scendere così velocemente perchè vi è il pericolo d'incappare in rovinose cadute e per poco non succede il fattaccio perchè, pur frenando, non riesco a curvare cercando una via di fuga in una stradina laterale. Sbuca un auto ed evito fortunosamente un pericoloso frontale sterzando bruscamente a destra col cuore in gola :-O
Riprendo la strada maestra sempre con la speranza di un miglioramento meteorologico perchè sto per raggiungere il limite massimo di sopportazione al freddo ed avanti di questo passo se la pioggia battente non dovesse calare alzerei bandiera bianca :-( Non c'è mai limite al peggio e ci si mette pure il deragliatore a complicarmi la vita con la discesa della catena in salita ed una bella botta sullo stinco destro mentre m'affanno a ripartire ! Smoccolo, inizia la seconda lunga ascesa poi raggiunto il piccolo centro abitato di Malsin al termine della successiva discesa,l'intensità della pioggia diminuisce. Alleluia !
Tremendo il passaggio a Vyšší Brod in un tratto completamente lastricato in stile Paris-Roubaix con le ruote ed i polsi a gridar vendetta e la paura di forare. Mentre risalgo verso Loucovice il contraccolpo causato da un avvallamento stradale scaraventa a terra la borsa contenente il kit antiforatura. Ritorno sul luogo del misfatto cerco nell'erba ma invano e desumo sia finita nel bosco indi per cui riparto con questa spada di Damocle sulla testa. Nella malaugurata ipotesi di foratura dovrei abbandonare anzitempo la competizione :-(
Raggiunto Lipno vedo il padre di Gianmaria , gli chiedo se ha con sè una camera d'aria ma si rivela solo un'inutile e disperato tentativo quindi inizio il terzo giro leggermente contrariato :-)
Finalmente si può pedalare all'asciutto ma la nube fantozziana è dietro l'angolo e si materializza, anche se brevemente mentre risalgo ancora a Malsin con l'energie ormai ridotte al lumicino. Piove ma ormai c'ho fatto il callo, pedalo agile cercando di risparmiare la gamba ed è particolarmente duro l'ultimo tratto che conduce alla zona cambio non tanto per la presenza di difficoltà altimetriche ma perchè il clima avverso mi ha stroncato.
Batto il pugno sul manubrio, un gesto liberatoro per sfogare la rabbia e la sofferenza patite in questi dannati 180 km !!!!!
Entro nel piccolo tendone, effettuo il cambio d'abiti con molta calma conscio di dover affrontare una maratona impegnativa, ricca di saliscendi. Dopo l'iniziale fatica dovuta al traumatico passaggio "bici -corsa", prendo un buon ritmo ma Giove Pluvio ha deciso d'esser di nuovo protagonista con un temporalone che allaga la ciclabile. Tranne i concorrenti ognuno cerca riparo dove può e non appena cessa il diluvio rimane un'arietta fresca ideale per correre se la forma fosse ottimale.... Negli ultimi 7 km la testa non ne vuol sentire di soffrire, cammino qualche tratto cercando di rilassarmi perchè ormai non bastano più le passeggiate ai ristori. Ultimo km, vedo sullo sfondo gli appartamenti di Marina Lipno corro l'ultimo tratto in leggera discesa pensando di svoltare a destra nel breve tratto rettilineo verso il traguardo. Una zelante signora dell'organizzazion m'invita cortesemente a percorrere un andirivieni e la delusione è cocente a tal punto da farmi camminare poi giunto nei pressi del traguardo esterno la solita gioia alzando le braccia al cielo. Finalmente posso tirare il fiato seduto su una panchina in attesa di riacquistare la capacità di deambulazione, grazie alla quale potrò consumare qualche fetta d'anguria e ritirirare bici e sacche. Bradipamente giungo all'appartamento per una doccia, la quale ha il potere di rinvigorire anima e corpo a tal punto da far ritorno al ristorante situato a bordo lago per una crepe con gelato :-)
Personalmente trovo difficoltà a prender sonno nella notte successiva ad una gara ed infatti la mattina seguente sono leggermente rintronato e nauseato . Colazione e poi in auto direzione Cesky Krumlov, città medioevale patrimonio mondiale dell'Unesco per ammirare le sue caratteristiche vie strette racchiuse tra edifici pittoreschi. Assaporo una deliziosa crepes alla nutella e granella di nocciole poi passo davanti ad un negozio dove vendono cioccolato e non resisto alla tentazione d'acquistare 5 praline di varie forme. Non posso esimermi dal visitare il famoso castello che domina la città ed il panorama sottostante è da mille ed una notte. Pittoresco dall'alto osservare i turisti far rafting sulla Moldava, ma oltre al caldo affiora anche un po' di stanchezza per cui rientro in appartamento per un breve riposino. Penultima tappa del giorno è stata la visita dell' Abbazia cirstercense di Vyšší Brod seguita dal maestoso Castello di Rožmberk accessibile dall'esterno tramite una rampa dalla pendenza molto accentuata mal digerita dai quadricipiti....
Nel rientrare a Lipno mi fermo sul ciglio della strada dove avevo perso la borsa porta attrezzi e miracolosamente un angelo custode me la porge forse perchè si sentiva spaesata tra i boschi boemi :-D
Il giorno seguente carico armi e bagagli sotto un cielo grigio, protagonista durante la notte per la quantità d'acqua scaricata, abbandono Lipno e la Boemia meridionale per far tappa a Salisburgo celebre per aver dato i natali al celebre musicista, nonchè mio omonimo, Mozart :-)
Viaggio caratterizzato da forti precipitazioni, le quali hanno negativamente condizionato la guida per l'assenza d'asfalto drenante sulle autostrade austriache ma, una volta giunto all' hotel situato nei pressi dell'aereoporto salusburghese, piove debolmente. Sfortunatamente mi viene assegnata una camera molto minimalista con vista sull'autostrada per cui credo sarà molto improbabile dormire sogni tranquilli.
Attivo il navigatore e raggiungo il centro piuttosto agevolmente dove fortunosamente scovo un parcheggio gratuito non molto distante da Mozart Platz e da lì parto per un tour nelle vie che lo compongono nauseato dal sentir parlare spesso l'italiano ed ammirare i soliti gruppi di giapponesi a dir poco pittoreschi :-O
Rimango colpito dalla maestosità della Fortezza Hohensalzburg , raggiungibile tramite funicolare e dopo tanto camminare mi siedo su una panchina in Residentz Platz sino a quando lo stomaco reclama e mi tocca dargli ascolto. Cena in un ristorante cinese seguita da un sostanzioso cono gelato col quale posso ritenermi sazio ;-)
Il rientro in hotel è decisamente travagliato per la presenza di un cantiere stradale non rilevato dal mio Garmin ma alla fine, nonostante il tanto girovagare, seguo le indicazioni per l'aeroporto arrivando a destinazione. Nottata da dimenticare senza aria condizionata in camera, frastornato dal traffico autostradale e conseguente risveglio in versione "rinco" . Nel lungo viaggio di rientro esco poco prima di Innsbruck per un rifornimento di carburante e mentre pranzo con un cono gelato domando ad una gentile signora dove posso trovare un "konditorei" e la fortuna vuole che si trovi dall'altra parte della strada. Degusto un dolcetto ai frutti di bosco e mi prendo anche un brezel da mangiare strada facendo, simbolico ricordo di una breve ma intensa vacanza d'oltralpe.
God bless you !!!
giovedì 18 agosto 2011
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