domenica 30 ottobre 2011

Io e la maratona....


.....ma non sto parlando di me stesso bensì dell'esordio come scrittore dell'amico sardo Luigi Mundula appassionato maratoneta.....
Non mi dilungo oltremodo e pubblico di seguito la prefazione del famoso Dott. Arcelli, un vero Guru della maratona colui che mi ha entusiasmato e colpito per la semplicità nel divulgare il corretto approccio alla Regina delle corse. Un vero fiore all'occhiello ed un onore per Luigi, il quale si merita un ritorno di consensi pari alla sua enorme passione messa per tradurre in parole l'emozioni "gustate" durante le numerose maratone percorse.

"Ho conosciuto Luigi Mundula ad Ozieri in occasione del primo convegno “Sport e Salute” organizzato dal “G.S. Monte Acuto Marathon” il 27 aprile del 2002. Con mia moglie fummo anche ospiti a casa sua per un pranzo, uno di quei pranzi in cui i sardi dimostrano quanto sanno essere ospitali. Da quella volta siamo diventati amici, anche se ci siamo visti poche volte, pur rimanendo sempre in contatto telefonico e via e-mail.

Già allora Luigi era un corridore, un maratoneta. Io avevo già smesso di correre le maratone; in totale ero arrivato a farne nove ed avevo raggiunto l’obiettivo di scendere sotto le tre ore. Continuavo a correre e continuo tuttora a farlo; ma vado sempre più piano e senza mai superare certe distanze. Da anni mi sono reso conto che, data l’età e gli acciacchi inevitabili, non avrei più potuto completare una preparazione seria per arrivare ai quarantadue chilometri e centonovantacinque metri senza troppa sofferenza. Dunque ho continuato a correre, ma l’ho fatto prima di tutto perché mi piace e poi perché giova alla salute; cerco di compiere ogni settimana tre ore e mezza di corsa, una dose che già mi aiuta a sentirmi bene (senza peraltro procurarmi dolori alle ginocchia o ai tendini) e che fornisce grossissimi vantaggi per la salute: riduce infatti il rischio di malattie del cuore e della circolazione, in particolare dell’infarto cardiaco, quello che ha portato alla morte mio padre quando non aveva ancora compiuto quarantaquattro anni.
Dall’ultima volta che ci siamo visti, ad ogni modo, Luigi ne ha fatte molte altre di maratone in giro per il mondo e ha migliorato varie volte il suo primato con il solo rammarico di non essere riuscito ad abbattere il muro delle tre ore anche se ci è andato molto vicino. Ma per lui questo ha poca importanza. Non è questo che ha voluto raccontare scrivendo questo libro che riassume tutte le sue esperienze. È un libro che mi è piaciuto molto. Intanto è molto ben scritto e si legge d’un fiato. Poi è stato fatto con la mente e con il cuore; fa davvero capire che cosa vuole dire correre per tanto tempo: qual'è il piacere fisico e mentale che ne deriva, e quali sono i problemi che possono nascere dal fatto di correre le lunghe distanze avendo in testa l’obiettivo ben preciso di completare la maratona nel tempo migliore possibile e tenendo conto del fatto, ovviamente, che al tempo stesso c’è tutto il resto della vita da portare avanti, nel caso di Luigi anche la professione molto impegnativa di veterinario, professione che viene raccontata spesso, in questo libro, con passione e dovizia di particolari.
Ritengo, insomma, che questo romanzo debba essere letto da tutti coloro che sono già maratoneti o lo sono stati: in ogni pagina del libro di Luigi troveranno una parte di se stessi. Ma, a maggior ragione, sono convinto che possa essere utile che lo leggano coloro che, senza essere né Gelindo Bordin, né Stefano Baldini, aspirano a portare a termine la gara dei quarantadue chilometri e centonovantacinque metri e a provare tutto il piacere di farlo, riducendo al minimo i problemi."

Enrico Arcelli

Potrete acquistare il libro qui :
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God bless you Luigi !!!

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