sabato 15 marzo 2014

Ricordando Beppe...

                         Sorridente prima.......                            (foto D.Bonizzoni)
                          Concentrato durante .....                 (foto D. Bonizzoni)
                            Stanco dopo l'arrivo ....            (foto A. Capasso)


Per il terzo anno consecutivo indosso il pettorale alla Brescia Art Marathon quest'anno con l'intento d'onorare la memoria del decano dei maratoneti, Beppe Togni, "enfant du pays" scomparso recentemente. Era doveroso nonchè scontato dedicargli la maratona di casa ed è stato commovente, per chi come il sottoscritto ha avuto il piacere e l'onore di conoscerlo, il minuto di silenzio prima del via.
Da due anni partenza ed arrivo sono ubicate in due diverse zone della città e la scelta è stata forzata in quanto il programma prevede, cavalcando la moda del momento , tre competizioni con chilometraggio crescente: La Brescia Ten, l'Half Marathon e la classica distanza della Maratona.
Ricordo il caos venutosi a creare tre anni or sono allorchè i partecipanti di tutte e tre le prove confluirono in una via del centro non consona a smaltirne il numero elevato. Fu terrificante dover zigzagare tra i genialoidi posizionati nelle prime file pur non avendo un passo svelto. Ma si sa l'italiota deve sempre mettersi in mostra in tutti i campi, anche in quello sportivo,dove la cultura latita da sempre...
Partire sul lungo e spazioso Viale Europa, situato nella zona universitaria a nord della città, suddividendolo in due parti è stata la quadratura del cerchio. Da una parte gli iscritti alla 10 km stracittadina dall'altra quelli di mezza e maratona.
Nota positiva, la vicinanza del capoluogo bresciano alla mia dimora quindi, oltre al contenimento delle spese di viaggio,  anche la comodità di partire la domenica mattina ed essere sul posto dopo poco più di un'ora. Ritrovo in zona ospedale con l'amico Enrico al via della 10 km ed in preparazione per la Maratona di Milano. E' in gran forma e se riuscirà a mantenerla sino ad aprile si toglierà delle belle e meritate soddisfazioni. Parcheggio l'auto nei pressi di una fermata della metropolitana , un vero gioiellino tecnologico ed evitiamo di salire sul primo convoglio stracolmo di podisti. Non che quello successivo sia vuoto ma per lo meno si riesce a respirare per il breve tratto da percorrere. Due fermate e siamo nel punto nevralgico della manifestazione con un frenetico andirivieni di persone intente a ritirare la busta contenente il pettorale. Averlo fatto ritirare il giorno prima da Enrico m'evita un'indesiderata ed irritante perdita di tempo.
Sono le 8.30 ed il sole "picchia", a tal punto che non appena ci si sposta in una zona d'ombra  s'avverte sensibilmente lo sbalzo termico. Corricchio un paio di minuti poi entro in griglia di partenza ed attendo lo start chiacchierando con i vicini podisti. Sarà una personale impressione però in siffatte occasioni si perde la percezione del tempo. Trascorre lentamente, non passa più...
Una ragazza canta l'inno italiano , il toccante minuto di silenzio dedicato a Beppe Togni e pochi istanti dopo la massa si scatena riempiendo ogni centimetro quadrato di Viale Europa. Partire contemporaneamente con gli iscritti alle distanze più brevi ti fa sembrare un bradipo più di quanto tu non sia :)
Saggiamente imposto il mio passo noncurante di chi sfreccia al mio fianco ponendo attenzione nei bruschi cambi di direzione all'interno del centro cittadino. Una volta usciti dallo stesso è salutare per la testa poter beneficiare della compagnia dei concorrenti della mezza in quanto i chilometri, come si suol dire, volano. Unica eccezione il breve ma indigesto strappetto all'altezza del 10° km. Ve possino !
Allo scoccare.....del 19° km le strade si separano ed a noi maratoneti spetta l'arduo compito di gestire oculatamente l'energie per altri 23 km. Conosco il percorso ed oltre ad essere più ostico nella seconda parte il rischio di rimanere quasi isolato e procedere nel nulla è da mettere in preventivo. Corro in compagnia di un atleta col quale ho condiviso a tratti l'approdo a Busseto due settimane fa ed entrambi accusiamo un briciolo di stanchezza col trascorrere dei chilometri. Il vento contrario ed un lungo cavalcavia dopo il 30° km risulteranno fatali cosi come qualche lieve asperità trovata nel rientro in città. A questo punto della gara tutto ciò che non è piano o in discesa viene percepito dai quadricipiti alla stregua di un colle di prima categoria del ciclismo.
Gli ultimi tre chilometri sono un mix di stati d'animo contrastanti , dalla voglia d'arrivare per porre fine alla sofferenza al desiderio di camminare. Cosa che accade in due frangenti, l'ultima a 500 metri dal traguardo mentre percorro la via in leggera salita lastricata in porfido..
Udire la voce dello speaker è la molla psicologica grazie alla quale riprendo vigore e giunto nella centralissima Piazza della Loggia mi si apre il cuore, provo la solita indescrivibile felicità nel percorrere quegli ultimi 100 metri. Stavolta la dedica è speciale perchè rivolta al leone bresciano Beppe Togni che dall'alto avrà benedetto ogni singolo maratoneta giunto al traguardo.
Sembrerà comico ma, in quasi mezzo secolo di vita, due volte sono stato colto da crampi,una lo scorso anno , l'altra quest'anno anche se in maniera lieve rispetto alla prima volta. Dove? Qui alla Maratona di Brescia subito dopo aver ritirato la borsa al deposito. Sarà l'aria bresciana o l'etò che avanza? Propendo per la seconda ipotesi  :)

God bless you Beppe !