venerdì 28 luglio 2006

L'Ironman guardone


Difficile scovare all'interno del pianeta triathlon un personaggio che ha potuto assistere a molteplici competizioni Ironman senza però fregiarsi del titolo di Finisher.
Ebbene sì la descrizione di codesto amante dello sport inteso come spettatore dell'evento calza a pennello per il famigerato Lucio Bazzoni presente alla mia ultima competizione Ironman in quel di Francoforte.
La svolta epocale della sua esistenza potrebbe avvenire il prossimo anno dove in compagnia del Pres Gualla e di un terzo atleta comporrà la staffetta che si schiererà al via al Challenge Roth ottenendo in tal modo la consacrazione di Team Finisher in una prova così rinomata.
Il progetto prevede il Bazzoni protagonista della maratona finale, frazione piuttosto dispendiosa che richiede un'adeguata preparazione fisica per evitare d'andare oltre il tempo massimo stabilito dall'organizzazione e vanificare il lavoro dei primi due staffettisti.
E qui casca l'asino perchè il nostro amato Guardone malgrado i continui ammonimenti del Pres non ha ancora dato inizio alla sua preparazione atletica per cui anch'io mi associo a tutti coloro che lo stanno martellando psicologicamente a calzare le fatidiche scarpe da running e dimostrare a tutti i suoi detrattori che tramite una meticolosa preparazione saprà smentirli tagliando trionfalmente il traguardo nell'arena bavarese di Roth accolto come un eroe dalla folla esultante presente sulle tribune. Lucio non perdere una simile occasione perchè sono sicuro che un'emozione del genere rimarrà indelebilmente scolpita nel tuo cuore di appassionato sportivo.
Parafrasando una famosa frase "I have a dream one day" spero che il tuo sogno si realizzi.

giovedì 27 luglio 2006

Pasta party IM Germany



Come sostengo da diversi anni come atleta sono un Ironmerd mentre con le gambe sotto al tavolo sono un vero Ironman soprattutto in occasione di cene a buffet dove mi segnalo con ripetute portate alla soglia dell'indigestione.......
Nella foto con brindisi notiamo da sinistra verso destra Two times Gualla ,Mr. Podio Cristian Fiorito e il sottoscritto. Nell'altra foto l'elemento con il piatto vuoto è il mitico Lucio al quale dedicherò foto e post più avanti.
Le foto mi sono state gentilmente donate dal Carniselli che ringrazio di cuore per l'omaggio.

martedì 25 luglio 2006

Ironman Germany con il Pres & Company

Il quarto appuntamento stagionale del mio personale Irontour prevedeva il ritorno nella metropoli tedesca di Francoforte dove nell'agosto del 2002 partecipai alla prima edizione dell'Ironman Germany organizzata in questa città dopo l'abbandono di Roth dal circuito ufficiale WTC.
La formazione ,puramente di supporto ,prevista per la gita fuori porta in terra teutonica era composta da Giampaolo Gualla Presidente della Pro Patria Triathlon che da ora in poi verrà citato con il nick name "Two times" ovverosia il numero di IM conclusi nel secolo scorso cosa ampiamente ribadita ad un altro componente la squadra tale Bazzoni Lucio al quale dedicherò fra qualche giorno un post significativo. Mitiche durante tutto il soggiorno le diatribe verbali tra i due elementi sopraccitati sempre all'insegna della pura goliardia....
Il quintetto era completato dallo scrivente e dalla gradevole coppia composta dal Cristian Carniselli e dalla Ironwoman Valentina Leucari già entrambi finishers nella scorsa edizione.
Partenza un po' attardata il venerdì mattina alle 9 ed arrivo ,dopo un viaggio piuttosto rocambolesco causa lavori stradali in corso e code del fine settimana, alle 18 a Francoforte con il desiderio di ritirare in modo celere il pacco gara dove all'interno era presente l'indispensabile braccialetto con la scritta Athlete lasciapassare per il pasta party della sera. Two times , Lucio nonchè il sottoscritto veri amanti della cucina ricevevano dallo stomaco segnali d'insofferenza per cui dopo aver scaricato bici e bagagli nei rispettivi hotels ci siamo diretti a passo spedito alla Forum Festhalle dove la mia voracità ha raggiunto vette inenarrabili lasciando inebetito anche Two times già giustamente indispettito per l'elevato costo sborsato per la cena (22 euro !!) In questa piacevole occasione ho avuto il piacere d'incontrare Cristian Fiorito (alias Mr. Podio) e la compagine partenopea capitanata da Giacomo Vinci (alias Ironmin) i quali mi hanno comunicato con mio grande rammarico che l'organizzazione ,considerata l'elevata temperatura dello specchio d'acqua predisposto per la frazione natatoria, vietava l'uso della muta vera e propria ancòra di salvezza per l'Ironmerd per i primi 3,8 km. di nuoto.
Nella serata di venerdì si é aggregata alla nostra combriccola anche la simpaticissima ragazza di Mr. Podio Debora che spero al più presto di vedere, in qualità di partecipante, al via in una triplice prova e l'amico Max Rovelli anch'egli preoccupato per l'impossibilità d'indossare la muta il giorno della gara. Al rientro in hotel m'accorgo che non esiste l'aria condizionata e che la camera situata nel sottotetto è un forno. La presenza di uno pseudo ventilatore non migliora l'afa ormai padrona dell'ambiente allora decido di spostare il materasso sotto la finestra della mansarda alla ricerca di uno spiffero d'aria ma il risultato non è dei più incoraggianti e la nottata diventa una via crucis. La mattina successiva alle 8.30 mi associo a Valentina e grazie ad una sgambatina di 20 minuti riesco a liberarmi dal torpore generato dalla passata notte insonne. Ritorno in hotel e chiedo gentilmente a qualsiasi costo una camera con aria condizionata ma alla reception mi rispondono che da loro non ve ne sono!!!! Desidero ringraziare pubblicamente il Pres. Gualla e Lucio che nei momenti di difficoltà respiratoria mi hanno ospitato nella loro suite dotata d'aria condizionata.
Un altro piccolo calvario a Francoforte è a mio modesto parere la consegna delle biciclette in zona cambio situata a circa 15 km. dalla città. Occorre dotarsi di una buona dose di pazienza e aspettare uno dei bus che l'organizzazione mette a disposizione per recarsi al bike check-in restando anche un'ora sotto il sole alla tiepida temperatura del periodo estivo. Finalmente dopo tre ore riesco ad espletare questa fastidiosa operazione e dopo una passeggiata negli stands con Two times e Lucio mi concedo un pasto frugale di riso misto a carne e verdure che ovviamente divoro in un batter d'occhio. Dopo aver osservato la rincorsa alla maglia gialla di F. Landis nella crono del Tour de France con il suddetto duo delle meraviglie notiamo la presenza in cielo di nubi minacciose che in un baleno scaricano una consistente quantità d'acqua sulla città rinfrescando un po' l'aria e dimunendo l'umidità presente in essa. Il famoso carbo load della sera pre gara si è svolto all'interno del lussuoso Intercontinental Hotel in compagnia anche di Mr. Podio suo padre ,vero amante della competizione sportiva e di Debora. Si cerca di stemperare la tensione buttandola sul ridere e la speranza di tutti noi è che il giorno seguente l'organizzazione cambi idea dopo l'acquazzone serale e ci consenta di utilizzare la muta.
Durante il tragitto per ritornare in hotel il mio unico neurone presente nella scatola cranica ha escogitato una soluzione estrema che mi ha permesso di dormire qualche ora prima del fatidico giorno ovverosia ho traslocato in compagnia del mio amato materasso nel corridoio vicino alle due finestre presenti e finalmente ho avvertito la presenza di una leggera brezza. Che sollievo!
Purtroppo alle ore 3.55 l'orologio mi ricorda che devo alzarmi e dopo aver ingoiato due fette biscottate, una barretta e una pesca il tutto annaffiato da un Powerade d'annata mi ritrovo con gli altri compagni di merenda e andiamo alla fermata del bus che ci permetterà di raggiungere la zona cambio. Il mezzo di trasporto saturo di triatleti è praticamente la mia camera d'albergo con quattro ruote e mi ritrovo inaspettatamente a sudare alle 5 del mattino cosa che m'indispettisce non poco. Raggiunta destinazione scopro con immenso dispiacere che la muta la dovrò riportare a casa senza averla utilizzata e m'accorgo che dal cielo nuvoloso cominciano a cadere gocce di pioggia. Scambio qualche battuta con alcuni atleti e sinceramente mi auguro che la temperatura dell'acqua sia più calda di quella dell'aria perchè comincio ad avvertire qualche brivido di freddo. Incontro mentre faccio il mio ingresso in acqua un ragazzo del Freezone e anch'egli come il sottoscritto rimane sconcertato dal fatto che con una simile temperatura l'uso della muta, anche per una questione di sicurezza, non sia concesso.
Il fatidico start avviene in acqua e aggrappato ad una corda aspetto con timore che la furia dei bisonti parta all'impazzata cercando con cura d'evitare spiacevoli contatti. Sono contratto ma mi sforzo mentalmente per combattere questa sensazione di panico che m'attanaglia rimanendo concentrato e attento a non cozzare contro gli altri. Il primo giro esco abbastanza soddisfatto ma comincio a percepire un tremolio dovuto al freddo e mi preoccupo perchè dovrò rimanere in acqua ancora parecchio e senza la muta la dispersione termica è notevole.
Lassù qualcuno mi ama cosicché terminata la mia odissea in acqua correndo verso la zona cambio incontro Two times manifestandogli la mia soddisfazione per avercela fatta.Lui per incoraggiarmi mi grida: "Vai Amedeo che la tua gara comincia adesso!"
Dopo un venerdì e un sabato torridi mi devo sorbire la prima parte del percorso ciclistico in compagnia dapprima di una leggera pioggia seguita da un irritante temporale che non ti permette di scorgere le asperità del manto stradale in quanto gli schizzi d'acqua sbattono violentemente contro le lenti degli occhiali. Finalmente la bufera meteorologica termina e posso proseguire in totale tranquillità la mia pedalata passando tra le varie località attorno a Francoforte inclusa Maintal dove non riesco a godermi in pieno la calorosa accoglienza della folla in quanto la pavimentazione stradale composta da porfido e lastrami vari in stile Paris-Roubaix mi rende alquanto nervoso e mi provoca l'allentamento delle brugole dell'appendice in carbonio.
Le gambe sembrano come si suol dire girare bene sino alla salita finale posta a 10 km. dal secondo cambio dove utilizzo il 38 -23 perchè la stanchezza comincia ad affiorare. Fedele al mio famoso motto che dice "finita la bici finito l'Ironman al massimo cammino..." parto agghindato con tanto di papillon giallo fucsia per correre degnamente la maratona finale incontrando all'altezza del secondo km. l'amico Guidarelli poco distante da Mr. Podio che alla mia domanda riguardante la sua condizione fisica risponde con una mimica facciale che lascia trasparire uno stato di disagio. Infatti lo ritrovo che cammina dopo qualche minuto e malgrado io cerchi d'incitarlo verbalmente verrò a sapere al termine della gara,con mio grande dispiacere, del suo ritiro. Sono sicuro che il suo animo da combattente nato gli consentirà di centrare l'anno prossimo la tanto agoniata qualifica per Kona ed io sarò tra i primi a congratularmi con lui.
Il caldo durante la mia corsetta a ritmo lento si fa notare costringendomi ad usufrire dei numerosi spugnaggi presenti nei riforniti ristori ma l'acqua mi penetra nelle scarpe e con il passare del tempo causa la formazione di fastidiose vesciche che oltre a rallentare la mia ridicola andatura prolungano il mio calvario.
Incontro finalmente durante il percorso Two times mentre Lucio risulta latitante probabilmente impegnato nella pennichella pomeridiana e quando chiedo notizie del Carniselli mi riferiscono che si è ritirato in bicicletta. Brutto colpo anche per lui ottimo nuotatore ma che ha sofferto il freddo durante la frazione in bici dovendo terminare anzitempo la competizione. Da esperto finisher qual è saprà dimenticare questa negativa esperienza ripresentandosi più competitivo che mai ai nastri di partenza del prossimo Ironman.
Decido di alzare il ritmo durante gli ultimi km. e una volta imboccato il rettilineo d'arrivo infilo il naso da maiale che avevo acquistato insieme al papillon e tra l'ilarità degli invasati spettatori presenti sulle tribune taglio a braccia alzate il sospirato traguardo. Dopo aver fatto una doccia ristoratrice ritrovo un amico navarro e mi complimento con Valentina autrice di una prova maiuscola in virtù di una maratona corsa con un parziale di poco superiore alle quattro ore.
Dopo aver ritirato la bici e le sacche con l'abbigliamento adoperato in gara faccio ritorno in hotel dove ha inizio la quarta frazione del mio personale Ironman che consiste nel trasportare il tutto all'interno del mio solario......
Seconda doccia in mezz'ora e poi ritrovo con tutti gli altri per andare ad assistere all'arrivo dell'ultimo concorrente il quale sarà osannato dalla folla ancora numerosamente assiepata sulle tribune adiacenti al toboga che conduce alla meta ,malgrado il solito temporale tipicamente estivo. Commentando con gli altri amici tale spettacolo non si può sottolineare la distanza siderale che intercorre tra l'enorme cultura sportiva teutonica e l'ignoranza in materia delle nostre genti incapaci di sopportare e supportare qualsiasi evento sportivo al di fuori del calcio.
Un sincero ringraziamento ai miei compagni di viaggio per la gioviale compagnia e a tutti i triatleti finisher in questo IM.

lunedì 17 luglio 2006

Siamo la coppia più bella del mondo.....


Ecco i due piccioncini Marco e Amanda coppia di finishers tutta speciale per simpatia e determinazione.
Un abbraccio sincero da un vostro ammiratore.

Grande Amanda all'Ironman Austria

Fenomenale Amanda Wu ieri Ironman finisher in quel di Klagenfurt dove più di 2000 triatleti si sono cimentati nella disputa dell'Ironman Austria. L'atleta del Triathlon Lecco ha saputo, al suo esordio in una simile competizione ,dosare saggiamente le forze e concludere in bellezza in 15:05:45.
Straordinaria prova di Panizza Franco,con il quale mi sono già "messaggiato" subito dopo la gara, con un crono finale di 9:52:51 seguito dallo scatenato ciclista del Lario Marco Scotti che ha chiuso la competizione in 10:45:00. Un plauso anche a Marco Donnini il più "anziano" (spero non s'offenda.....) della spedizione lecchese giunto brillantemente al traguardo in 11:27:50.
Inutile rimarcare che i tempi cronometrici delle gare nel mio personale blog contano come il due di picche quando la briscola è fiori ,per cui rivolgo un grandioso tributo a tutti e quattro i valorosi triatleti sicuramente al settimo cielo per aver concluso la loro triplice fatica.
Altro esordiente timoroso alla vigilia ma autore di un'ottima prova il ferrarese Paolo Mecca anch'egli capace di gestirsi in modo oculato durante le tre frazioni e felicemente finisher in 11:26:27.
Un sincero "bravo" a tutti e ...... continuate così.

giovedì 13 luglio 2006

L'affare del secolo


Pochi giorni fa un amico triatleta nonchè Ironman Finisher mi ha inviato una foto nella quale durante una gita in montagna ha realizzato, grazie all'utilizzo di alcuni sassi, quella che è divenuta col passare degli anni una vera e propria icona del mondo Ironman:
la M con il bollino.
Volevo dedicare un plauso all'inventore di codesto logo perchè ha generato un merchandising stellare che forse nessuno poteva immaginare pochi lustri fa, una vera e propria Ironmania alla ricerca del più disparato prodotto da marchiare e rivendere negli innumerevoli stands presenti all'interno degli "expo" o direttamente in internet.
Difficile resistere per l'esordiente in un IM alla tentazione d'acquistare una
t-shirt commemorativa della prova che lo vedrà protagonista qualche giorno dopo, oppure ricompensare la consorte della pazienza avuta durante il periodo in cui si doveva accuratamente preparare per il fatidico evento trascurandola con ripetute, fartlek, corti, medi, veloci .
Un cadeau per mantenere intatto il feeling di coppia.....

lunedì 10 luglio 2006

Questo è un vero IRONMAN

foto Sergio Bonfanti

Nel mese di maggio durante il mio soggiorno nell'isola canaria di Lanzarote in occasione dell'Ironman Canarias ho avuto modo d'incontrare il grande Marc Herremans sfortunato triatleta belga che durante un allenamento a Lanzarote il 28 gennaio 2002 cadde rovinosamente in sella alla sua bicicletta riportando gravi conseguenze alla colonna vertebrale. Sebbene impossibilitato a camminare la sua tenacia è rimasta intatta e quest'anno è stato l'unico atleta disabile a concludere mediante l'uso di una sedia a rotelle uno degli Ironman più duri del pianeta con il tempo finale di poco superiore alle 14 ore.
Durante lo svolgimento della competizione è stato accompagnato dal connazionale Dirk Van Gossum già vincitore a Lanzarote nel 2001.
La sua straordinaria esistenza verrà raccontata in un movie intitolato
"To walk again" dal regista belga Stijn Coninx e il ricavato dalle vendite verrà devoluto alla fondazione a scopo umanitario intitolata al triatleta belga. La prima visione del film avverrà all'inizio del 2007 mentre sarà possibile rivederlo nel settembre dello stesso anno sulla televisione belga.
Si potrà inoltre aquistare un DVD sempre finanziando la "Foundation Marc Herremans, To Walk Again".
Per maggiori informazioni a riguardo visitate il sito www.towalkagain.org
L'emozione che ho provato quando abbiamo scattato una foto in sua compagnia è stata notevole e il suo sorriso radioso mi ha enormemente colpito. Davanti a personaggi di tale spessore umano bisogna levarsi tanto di cappello.
Chapeau Mark.

giovedì 6 luglio 2006

Quel domage !

Che peccato !
Essere giudicati da una persona che non ti conosce costruendo attorno a te un personaggio diametralmente opposto alla realtà è un qualcosa che mi ferisce profondamente.
In questi anni vissuti all'interno del mondo sportivo la mia disponibilità e l'assoluta mancanza d'invidia nei confronti dei miei compagni d'avventura (per il sottoscritto non esistono avversari nè alcuna forma di competitività) mi hanno concesso l'opportunità d'allacciare numerose amicizie. Ogni qualvolta ritrovo gli atleti con i quali ho condiviso gioie e sofferenze legate ad una competizione vengo sempre accolto con sincera amicizia e al riguardo desidero riportare una e-mail che qualche giorno fa mi ha inviato il presidente del Flipper Triathlon.
"Ciao Amedeo!
Impossibile restare indifferenti quando si incontra un personaggio come TE.Sei il simbolo della mentalità giusta per vivere il nostro sport con impegno, sofferenza, lealtà, allegria, simpatia e serenità".

Siccome il personaggio che non so per quale motivo ha voluto screditare la mia persona abita non molto distante dallo scrivente lo invito a venire a mangiare una pizza in mia compagnia così eventualmente posso renderlo edotto riguardo la mia filosofia d'intendere l'attività sportiva che può non essere condivisa ma non giustifica il diritto d'insegnarmi cosa debbo fare dei miei averi e della mia vita.
Vivi e lascia vivere....
Se desideri contattarmi eccoti la mia e-mail:ambonfa@tin.it

Saluti dall' Ironmerd

mercoledì 5 luglio 2006

A Zurigo ricordando Andrea


Desidero pubblicare con piacere la foto che mi è stata inviata dal presidente del Flipper Triathlon Raffaele Avigliano dove tutta la comitiva dei "Flipperini" ricorda con un significativo striscione l'amico e compagno di squadra Andrea scomparso prematuramente l'anno passato.

Foto IM Switzerland


In ordine d'apparizione da sinistra verso destra :Ezio Amatucci, l'Ironmerd,Franchino e il presidente Raffaele Avigliano

martedì 4 luglio 2006

Ironman Switzerland

Clima favorevole,paesaggi da favola,entusiasmo alle stelle,cultura sportiva, sono gli ingredienti per confezionare una kermesse che coinvolge per un intero fine settimana la città di Zurigo dove il variopinto mondo del triathlon mette in vetrina tutte le distanze della triplice partendo dallo sprint e concludendo la tri-parata con il blasonato Ironman.
Come previsto quest'anno, partenza molto soft al venerdì mattina in compagnia del Franchino e arrivo nel primo pomeriggio direttamente al cuore pulsante dell'Ironman Switzerland ovverosia la Landiwiese. Il caldo si fa sentire e i numerosi stands ricchi di novità riguardante "tutto l'indispensabile per il provetto triatleta"sono presi d'assalto dai visitatori.
Ritirato il pacco gara incontro come di norma i vari personaggi che ho avuto il piacere di conoscere ed apprezzare in questi anni di vagabondaggio tra le varie competizioni.
Il folto ed affiatato gruppo del Flipper Triathlon capitanato dal presidente Raffaele mi accoglie sempre con grande simpatia e prendo lo spunto per farmi immortalare in loro compagnia con una foto che conserverò piacevolmente nel mio personale archivio.Per chi non fosse al corrente lo scrivente detesta medaglie e magliette da finisher mentre adora le foto perchè immortalano l'evento a cui si riferiscono. Incontro anche l'amico Bonelli in compagnia di altri italiani i quali mi coinvolgono in un mini briefing per sapere com'è strutturata la logistica di questo Ironman che non prevede al bike check-in la consegna dell'abbigliamento da utilizzare durante la gara il giorno seguente. Praticamente un olimpico in versione superlunga.......
Un plauso va riconosciuto al mio compagno d'avventura che sopporta con flemma tipicamente inglese i miei innumerevoli incontri con i vari amici conosciuti nel mio personale irontour.
Raggiunta la vettura ci dirigiamo alla volta di Zumikon sede del nostro ritiro elvetico dove avremo la possibilità d'usufruire della splendida abitazione di proprietà della mitica coppia fomata da Francesca e Frank ,assente in questo weekend in quanto quest'ultimo sarà impegnato nella disputa dell'Ironman a Roth . Devo ringraziarli immensamente con la speranza di poter un giorno contraccambiare il favore. Per evitare di ritrovarsi disidratati durante l'estenuante prova domenicale in accordo con Franchino cerchiamo di bere il più possibile acqua addizionata con integratori salini. Morale della favola siamo costantemente alla ricerca sul lungolago di Zurigo di un cespuglio dove poter espletare le nostre funzioni fisiologiche.
Facendo tesoro dell'esperienze passate decidiamo di consegnare la bicicletta in zona cambio nel primo pomeriggio anzichè ,come prevedeva il programma ufficiale, in tarda serata e poi ritorniamo al nostro alloggio dove consumiamo una cena ricca di carboidrati e cerchiamo guardando il primo tempo di Brasile-Francia di stemperare la tensione pre gara che comincia ad affiorare.
Personalmente odio dormire a lungo ma alzarmi alle 3.50 del mattino per preparare la colazione è una cosa che detesto perchè sei nervoso e non hai il desiderio di alimentarti.
Compiuto lo sforzo d'ingoiare controvoglia qualche fetta biscottata e una volta controllato d'avere con sè tutto l'occorrente per la gara ci dirigiamo dalla quiete zona collinare sopra Zurigo alla zona cambio dove fervono i preparativi dei partecipanti intenti a distendere, nell'esiguo spazio a loro disposizione,l'abbigliamento previsto per la competizione.
Come al solito rido e scherzo con gli amici del CNM Triathlon e scambio qualche battuta anche con l'intramontabile Klaus Runer una persona squisita ed umile qualità riscontrabili solo tra i veri campioni.
Purtroppo il clima festoso viene turbato dalla sconcertante notizia riguardante il furto avvenuto durante la notte di tre biciclette all'interno della zona cambio!!!!
Uno degli atleti vittima di questo deplorevole gesto è un ragazzo del Molinari che a questo punto è costretto a rinunciare al sogno di diventare Ironman Finisher. L'increscioso episodio mi ha turbato a tal punto da commuovermi allorché incontrato il sopraccitato sfortunato atleta gli ho comunicato il mio disappunto.
The show must go on e alle 7 in punto il tranquillo Zurich See diventa una tonnara dove risulta difficoltoso muoversi per la carica dei 1800 triatleti desiderosi di sfuggire alla ressa e di trovare uno spazio dove poter finalmente nuotare con regolarità.
Anche l'Ironmerd si becca qualche botta in pieno viso ma una volta passata l'orda barbarica si ritrova come al solito con il gruppetto dei nuotatori mediocri e ripensa ai consigli che il Franchino gli ha fornito la sera precedente riguardo la tecnica natatoria.
Finalmente ritrovo la terraferma e dopo la nauseante nuotata mi cambio con calma e parto per i tre giri cercando di mantenere fede ai propositi della vigilia e cioè di pedalare con discreta agilità. In effetti nei primi 120 km. le sensazioni sono positive mentre durante il terzo giro la paventata crisi si presenta e in previsione della maratona finale rallento la velocità di crociera.
Nonostante l'asperità è sempre spettacolare salire l'Heartbreak Hill tra due ali di folla che ti incita senza sosta. In questi momenti una scarica adrenalinica si diffonde per l'intero corpo dell'atleta eliminando la sensazione di fatica avvertita un attimo prima.
Una mia peculiarità da quando mi cimento negli Ironman è quella di sdrammatizzare tale prova per cui ho deciso di correre la maratona con un finto naso al quale sono collegati occhiali,baffi e sopracciglia facendo il verso ad un famoso personaggio interpretato dallo scomparso Walter Chiari. Il pubblico e i volontari ai ristori hanno compreso il mio gesto goliardico e si sono anch'essi divertiti mentre il sottoscritto dopo la mezza maratona ha cominciato ad accusare i primi segni di stanchezza sia fisica che mentale. La volontà di camminare era tanta ma ho preferito calare notevolmente il ritmo concludendo in bellezza la lunga giornata sportiva. Ringrazio e dedico codesto IM all'amico Matteo che da lassù mi sostiene durante i momenti di sconforto e mi permette ogni volta di portare a compimento una prova così logorante.
Dopo una salutare doccia sono rimasto nei pressi del traguardo in trepida attesa per l'arrivo dell' amico Franchino il quale a dispetto di una crisi patita durante il terzo giro di corsa ,è giunto in grande spolvero alla meta concludendo il suo decimo IM.
Come promesso in un precedente post con grande esultanza ho abbracciato il mio compare e dopo la foto di rito ci siamo sfamati con un piatto di spaghetti offerti dall'organizzazione, molto generosa per quanto concerne il buffet post gara . Un altro aspetto caratteristico al termine della competizione è il ritrovare i vari amici partecipanti e condividere con loro l'emozioni della gara appena conclusa raccontandosi a vicenda le sensazioni avvertite durante lo svolgimento della stessa. Essendo un eterno romantico sognatore mi sono di nuovo notevolmente emozionato nell'osservare all'arrivo l'incontenibile felicità dei vari concorrenti finalmente appagati dopo l'estenuante e sofferto percorso necessario per coronare il sogno di una vita sportiva :diventare un Ironman Finisher.
Un doveroso ringraziamento a tutti i triatleti incontrati in questa trasferta per la cordialità mostrata nei miei confronti e allo scatenato pubblico presente lungo il percorso per l'incessante incitamento.
Prossima trasferta il 23 luglio a Francoforte in occasione dell'Ironman Germany.