venerdì 14 agosto 2015

Berlin Tri XL


Birra al pasta party
 Box doccia con adiacente water :)
 Cancer Off sempre presente
 Sicuramente lui m'avrà aiutato durante le numerose crisi..
Con Sebastian l'organizzatore del Berlin Triathlon XL

Festeggiare i 90 IM in Italia , nell'unica ed affascinante gara su distanza IM , ovverosia l'Elbaman. L'idea era stata partorita ad ottobre dello scorso anno ed accantonata il mese successivo causa la presenza di una fastidiosa infiammazione a livello del pube e chi legge i miei resoconti ne è ampiamente al corrente.
Al termine dell'estenuante quaterna in tempi ristretti necessitavo di partecipare ad un Ironman estivo per poter rispettare la tabella prevista. Purtroppo stava sfumando il progetto iniziale, dacchè ero rimasto senza un compagno di viaggio e le gare fuori circuito si disputavano a distanze considerevoli. Affrontare una trasferta in solitaria così lunga era un'ipotesi scartata a priori.
Sennonchè ,in zona Cesarini, sono venuto a conoscenza di un coetaneo romano iscritto al Berlin Triathlon XL disposto a condividere il viaggio ed un pernottamento durante la tappa d'avvicinamento a Berlino.
Partenza da una torrida ed afosa Brianza , bramosi d'assaporare la brezza d'oltralpe. La troviamo a San Bernardino durante la pausa pranzo nel Canton Ticino. Finalmente un po' di fresco, cercando di mettersi alle spalle la soffocante canicola che sta imperversando da qualche settimana sulla penisola italica. Siamo in estate, tuttavia ritengo si sia raggiunto il limite massimo della sopportazione...
Attraversata la Svizzera, con una fugace apparizione in territorio austriaco, approdiamo nella cittadina bavarese di Ottmaring. Pernotteremo in un centro del Movimento dei Focolari quasi deserto. Doccia a cui fa seguito una cena in un locale caratteristico, situato a pochi chilometri di distanza e consigliato dalla receptionist.
L'indomani mattina breve corsetta blanda rigenerante ed un'abbondante colazione in vista del lungo trasferimento verso la capitale germanica. 
Rimango particolarmente colpito dalla velocità sostenuta dei guidatori tedeschi, i quali sfrecciano ben oltre i limiti in vigore nella comunità europea. Se solo t'azzardi a rallentarli ricevi, nella migliore delle ipotesi,  un avvertimeno a farti da parte tramite fanali oppure un immeritato insulto.
Dopo sette ore abbondanti,trascorse interamente sul suolo tedesco, arriviamo al lago Müggelsee, piccolo laghetto situato alla perifieria di Berlino e attorniato da una fitta boscaglia. Com'era prevedibile l'ambiente si presenta molto familiare e durante il ritiro del pettorale provvedo a pagare la quota d'iscrizione. Siccome l'idea di presenziare alla kermesse berlinese era nata dopo la chiusura delle iscrizioni on line, Sebastian, uno degli organizzatori, m'aveva concesso l'opportunità di saldare cash sul posto. Pittoresco ricevere la maglietta di Finisher, simile per gli iscritti alla media e lunga distanza, ancor prima d'aver varcato la linea d'arrivo.
Molto formale il pasta party, con gli atleti seduti attorno a tavoli rotondi ben apparecchiati. Discreto il menu offerto con diversi tipi di pasta, cous cous leggermente piccante ed insalata. Dolce non pervenuto e bevande a pagamento. Finalmente il socio m'accompagna nella residenza berlinese e due cose balzano subito all'attenzione: la squallidità del posto e la mancanza di gentilezza del tipo alla reception. Percepisco una certa avversione ed ottengo risposte infastidite quando chiedo informazioni. 
L'ascensore, questo illustre sconosciuto, ed il trasporto bici +bagagli all'ultimo piano dello stabile sarà un buon aiuto a prendere sonno. Camera, dal punto di vista del rapporto qualità prezzo, decisamente in linea col costo. Sorrido nel vedere la tazza del water bloccata e lo spazio limitato in cui si trova. A fianco un box doccia tutto in plastica, il quale riceverà la sufficienza dopo averlo testato. Con 30 euro al giorno, in camera singola, era illogico pretendere di meglio...
La tristezza della periferia industriale, l'impossibilità d'allontanarsi causa penuria di mezzi pubblici, mi vedranno costretto ad inventare qualcosa per vincere la noia della vigilia. Ore 8. A digiuno, infilo  le scarpe da corsa per 20 minuti, durante i quali verifico la presenza del Penny Market trovato sulla cartina on line della città. 
C'è ! e sarà la mia ancòra di salvezza alimentare, perchè il primo ristorante-pizzeria si trova a circa 3 km dallo pseudo hotel. A 1 km ci sarebbe un Mc Donald, ma destesto le "schifezze" offerte ai consumatori nei loro locali. Fossi disperso in un deserto, senza cibo, potrei farci un pensierino  :)
Ascoltando i preziosi consigli nutrizionali dell'amico Doc Paolo sostituirò la tradizionale pasta con del pane sia a pranzo che a cena. Ed i tedeschi lo sanno confezionare con diversi semi e la bontà è garantita. Le proteine saranno immagazzinate tramite petto di tacchino e carne stagionata entrambe in busta sottovuoto.
Prendo un caffè americano al Mc Donald e, mentre lo sorseggio, sfrutto la connessione per sentire telefonicamente ,tramite Whattsap, l'amico Fabio e mio fratello Sergio. L'aumento di temperatura inizia a farsi sentire durante la passeggiata per tornare in camera. Consumo con appetitto i due panini del succulento pranzo e nel primo pomeriggio attendo il socio per andare al tradizionale bike check-in, incombenza da sbrigare in pochi istanti. Ma...
Alcuni sventurati hanno parcheggiato all'interno della zona cambio e la polizia locale sta rimuovendo le loro auto quindi dobbiamo attendere la conclusione o quasi dell'operazione. E il socio con la testa fra le nuvole si è dimenticato il casco a casa dell'amico che l'ospita dall'altra parte della città. Quest'ultimo sarà molto gentile nel venire a portarglielo. 
Ero venuto al di quà delle Alpi per trovare refrigerio, però devo ricredermi poichè le previsioni meteo segnalano per il giorno seguente ben 28° di massima. Finalmente riesco a giungere in hotel giusto in tempo per una cena da sogno. Ironia a parte stavolta ho dovuto fare di necessità virtù....
Andrà meglio la prossima volta, così si usa dire e ne sono convinto, perchè mi riesce difficile immaginare una situazione peggiore.
Nottata tranquilla e sono in piedi in anticipo rispetto al suono della sveglia, pronto a deglutire le tre proverbiali barrette della colazione in attesa dell'arrivo del compare.
Il viaggio per raggiungere il parcheggio, messo a disposizione dall'organizzione, è di breve durata e gli 800 -900 metri dalla zona cambio costituiscono una buona sgambata per risvegliarsi dal torpore.
Inizialmente la temperatura percepita consiglia di mantenere al calduccio il corpo, ma con l'uscita del sole occorre svestirsi per evitare di sudare. 
Faccio la conoscenza di Stefania, l'unica italiana presente al via sulla lunga distanza e scambio con lei due chiacchiere mentre indossa la muta. Ore 6,40 inizia la "mutazione neoprenica" con le solite difficoltà nella vestizione, poi cammino in direzione lago sul tappeto steso per favorire il trasferimento degli atleti verso la prima transizione. La partenza verrà data in acqua e la frazione si svilupperà su due giri con uscita su pontile ,tramite scalini, facilitata dalla presenza di zelanti volontari.
Un lato del triangolo risulterà più lungo del dovuto e di conseguenza anche la distanza nuotata. Maledizione! Esco "rinco" come preventivato, iniziando a zampettare per riprendere conoscenza. Effettuo la prima transizione con la dovuta calma, considerato l'approccio soft alla competizione. 
Salito in sella occorre affrontare un tratto di 26 km per raggiungere un anello di 20 km abbondanti da ripetere ben 6 volte.  Un ristoro all'inizio di ogni giro, ottimo direi, se le borracce d'integratore salino fossero riempite totalmente invece d'esserlo solo per metà....  
Mai fidarsi degli organizzatori quando ti parlano del tracciato ciclistico definendolo un biliardo con qualche asperità ininfluente. In effetti risulterà meno pianeggiante di quanto preannunciato e m'accorgo di non aver bevuto a sufficienza . Porto sempre una borraccia di scorta però in sostanza è risultata un palliativo considerata la sete costante durante il rientro al lago per la seconda transizione.
Successivamente al cambio d'abiti avverto lo stimolo d'urinare, allora entro nel bosco ma incredibilmente non ci riesco. Parto di corsa e percorso un chilometro ritento operazione di "svuotamento" col medesimo risultato. Chiaro sintomo di disidratazione, quindi cerco di bere molto con la testa preoccupata da questi insoliti avvenimenti. Ad aggravare la situazione già critica ci si mette pure l'assenza di gel ai ristori, divorati dai partecipanti alla mezza distanza.
Le sensazioni durante la maratona sono pessime e l'esperienza maturata durante gli anni consiglia di mantenere la calma e sopravvivere alla crisi ridudendo l'andatura sensibilmente. Nei tratti più ostici cammino nell'intento di "sollevare" la mente dalla fatica, perchè le gambe sono inesorabilmente incollate al terreno.
Doveva essere un IM d'allenamento e comunque, nel bene o nel male, da sempre accetto il verdetto del campo. L'Ironman, intesa come prova sportiva, richiede un significativo dispendio per il corpo umano perciò ritengo poco opportuno strisciare per transitare sotto l'agognata finish line.
Ricordo come fosse ieri gli ultimi istanti della gara  quando, dalla strada principale, svolto a destra nel parcheggio dove è ubicata la zona cambio  e ne fuoriesco sul rettilineo finale. 
Inutile rimarcare la gioia intrinseca provata, e seppure sia l'ennesima, la si assapora volentieri. Il corpo scorda la stanchezza come se fosse colpito da un'ammesia temporanea ed ognuno libera i suoi sentimenti a seconda dello stato d'animo.
Complimenti a Stefania , vincitrice della classifica assoluta femminile.
A distanza di due settimane la mente si rifiuta di sentire lontanamente la parola fatica , il fisico è segnato dagli eventi ravvicinati e ipotizzo un finale di stagione sottotono. Ciò nonostante a Zofingen, in occasione del Powerman, ed all'Elbaman cercherò d'onorare col solito impegno le due prestigiose prove. 

God bless you !!!