mercoledì 29 settembre 2010

La sesta ma non di certo una .....siesta !

Ecco la foto portafortuna con Matteo

foto De Giorgi
veleggiando in maratona :-)

L'antipasto ed il caffè anzi "l'ammazza caffè" del mio consueto menu sportivo multidisciplinare sono purtroppo i più severi sotto l'aspetto fisico in quanto, oltre ad essere particolarmente impegnativi già di per sè, arrivo all'appuntamento prefissato o troppo poco preparato o scarico e usurato.
A inizio stagione l' IM Lanzarote, dove la frettolosa preparazione sui pedali  e quindi la mancanza di km. accumulati rendono la seconda frazione una guerra psicologica nei confronti dell'immancabile crisi .
Alla fine l' Elbaman col suo snervante percorso ciclistico che ti cucina per bene al terzo passaggio e quando raggiungi l'agoniata quota dei 375 mt di Marciana t'appare la Madonna come in una visione celestiale....
Dopo il Powerman e l'incidente di percorso nel trail del Mottarone, dove ahimè causa lo sfregamento di un calzino m'ero prodotto una fastidiosa piaga al mignolo del piede sinistro, avevo staccato la spina ed ero particolarmente demotivato.
Due i principali motivi : l'aver nuotato dopo Klagenfurt per non più di 2 km consecutivamente ossia la metà della frazione natatoria prevista in un IM e l'altimetria dei 180 km sulle due ruote conscio che nella terza tornata avrei pagato pegno per l'inevitabile stanchezza e la scarsa dimestichezza nei confronti della salita.
A mio favore giusto annoverare l'esperienza e conoscenza della prova, fattori rilevanti se si è consapevoli di non essere attori protagonisti ma semplici comparse con l'intento di concludere una gara da rispettare a prescindere.
Osare troppo e con le pile scariche sarebbe un comportamento alla Tafazzi con la risultante di trovarsi a soffrire molto prima del dovuto.
Chi è il mio fido alleato in questo breve e succulento fine settimana? Il  tenebroso e posato Luca al suo vero esordio sulla distanza ma ottimamente preparato e galvanizzato dal poter pedalare all'interno di un tracciato a lui molto congeniale considerando il suo dichiarato amore per la strada quando sale.... Sua fida alleata la nuova bicicletta, un pezzo d'alta gamma che, ne sono certo, gli darà tante soddisfazioni in futuro.
Partenza il sabato mattina ed ovviamente mi è spiaciuto non essere presente al tradizionale pasta party svoltosi il venerdì sera,durante il quale posso incontrare amici che ritrovo solo in questa occasione perchè di norma gareggio oltre confine. Come può testimoniare il buon Luca la giornata di sabato è stata un continuo fermarsi ad abbracciare e salutare persone conosciute e mi son scusato con lui per il disturbo e la pazienza avuta nei miei riguardi :-)
La pioggia battente della partenza si è trasformata cammin facendo in un sole splendido associato ad una temperatura mite ed al nostro arrivo a Piombino incontriamo diversi partecipanti alla gara pronti a salpare per Portoferraio. Particolarmente sofferto, per quanto mi riguarda, il viaggio in traghetto e ringrazio sentitamente il mare tutt'altro che calmo :-(
Finalmente nel primo pomeriggio arriviamo a destinazione e considerando il poco tempo a nostra disposizione ci preoccupiamo innanzittutto di ritirare il pacco gara, fare un piccolo spuntino ed un giro in spiaggia dove rivedo ed abbraccio Mauro e la sua adorata Orny, la Monica che m'informa dell'arrivo del Mazzo. Come faccio a resistere alla tentazione di un bel cono alla "Zero Gradi" ?
E mentre c'incamminiamo in direzione gelateria ecco spuntare quel patacca del Mazzo che decide di sbaffarsi un gelatino pure lui mentre inutili sono risultati i tentativi di convincere il "talebano" Luca che cadrà in tentazione sul finire della cena dopo il mio picconamento psicologico ;-)
Ritornati in camera urge un breve pisolino ristoratore, il quale ha su di me un effetto devastante perchè appena mi alzo dal letto sono intontito e mi sveglio solo al bike check-in allorchè, come nella passata edizione, scatto una foto scaramantica con l'amico Matteo Annovazzi molto determinato a rimanere sul trono di Campione Italiano conquistato l'anno scorso.
E' tempo di far ritorno in camera per dare un'occhiata alle sacche da posizionare nelle transizioni e verificare ci sia tutto il necessario al loro intorno poi mi sdraio nuovamente sul letto e la stanchezza mi fa ripiombare in trance. Scendiamo per cena e come prediligo la sera della vigilia di un IM desidererei cenare presto ma il servizio è lento e le porzioni dei primi piatti ridotte,nonostante Luca abbia sottolineato abbondanti al cameriere :-(
Dopo un risotto ai profumi di mare direi appena appena decente ed una spigola decorosa ecco che l'occhio casca sul buffet dove in bella mostra appare in tutta la sua bellezza una crostata ripiena di frutta e crema. Qui scatta l'attacco psicologico a Luca , il quale dopo pasta al pomodoro e spigola cede alla tentazione e mi segue nel bis di torta. Dice d'esser pieno,quindi accetta di buon grado una passeggiata per un caffè in centro paese e mentre percorriamo la via principale di Marina di Campo vediamo sullo sfondo l'arco d'arrivo, e la mente corre al giorno seguente, al coronamento del sogno d'ognuno di noi partecipanti, ossia quello di transitarlo possibilmente senza aver sofferto oltre il dovuto ;-)
Facciamo rientro in hotel e in un batter d'occhio la stanchezza prende il sopravvento spedendomi tra le braccia di Morfeo, ma la sveglia è inflessibile ed alle 4,05 ci rammenta che i sogni devono lasciar spazio alla dura realtà e si cerca di non meditare troppo su cosa c'attende fra poche ore.
Tre barrette veicolate nello stomaco con l'ausilio di un'acqua naturale d'annata e la colazione come direbbero gli elbani "lè bell'è fatta" :-)
Mi distendo sul letto, noto Luca particolarmente agitato che cerca di stemperare la tensione leggendo un libro e facendo stretching e vorrei tanto riaddormentarmi e risvegliarmi il giorno dopo....Caro Ame devi levare le chiappe dal materasso perchè è giunta l'ora di recarsi in zona cambio! Solito tran tran pre gara coi saluti ,i rituali in bocca al lupo, i volti degli atleti tesi, la vestizione con la tanto adorata muta che oltre a riscaldarci dall'umidità dell'aria mi permetterà di galleggiare più marcatamente durante la mia lunga agonia natatoria....
Tempo scaduto ore 7 si parte, camminiamo sino a quando l'acqua lo permette ,quindi ci s'immerge nello splendido mare elbano e sin dalle prime battute un'onda trasversale mi reca un'enorme fastidio nel primo segmento mentre nel secondo lato è a nostro favore. Il primo giro come da programma non mi crea grossi grattacapi poi l'assenza d'allenamento sulla distanza mi costringe a rallentare e l'uscita dall'acqua è come sempre traumatica in quanto barcollante e spossato. La seconda portata del menu è la più pesante da digerire ma "consumata" all'interno di uno scenario naturalistico da far invidia a qualunque altra competizione sportiva. Qui comanda madre natura, l'orografia di quest'isola è studiata per far ammattire le fibre muscolari delle gambe di noi poveri avventurieri della triplice disciplina :-)
Il cambio della mia bicicletta non ne vuol sapere di far giudizio e quando raggiungo gli amici è divertente fare qualche risata sintanto che le forze me lo permettono perchè giunto al terzo ed ultimo giro i quadricipiti entrano in sciopero e chiedono una diminuzione della fatica. Li accontento e per tenermeli buoni durante la maratona finale inserisco il 25 in salita e nei tratti in falsopiano, pochi per la verità , pedalo in agilità.
Alleluia ,l'ultimo ostacolo rappresentato dallo strappetto appena usciti dall'abitato di Procchio è stato domato affiancato dalla simpatica Silvia ed ora non mi rimane che mettermi tranquillo e scendere in direzione Marina di Campo dove ad attendermi vi sarà una deliziosa maratona per concludere degnamente un'estenuante ma al tempo stesso gratificante giornata sportiva. Parto coi soliti dubbi ,concernenti lo stato di salute e la tenuta delle gambe devastate dopo una frazione in bici molto dispendiosa a livello muscolare, quindi prudenzialmente non commetto l'errore d'assecondare le gambe le quali vorrebbero spingere di più portandomi alla perdizione fisica. Sono impaurito ed aspetto il calo fisico della seconda parte di gara ma il morale è alto in virtù del caloroso sostegno da parte degli amici presenti nel doppio passaggio sul lungomare.M'infastidisce il vento contrario nel lungo rettifilo prima del 5°km ma è comunque piacevole incrociare il duo composto da Fabio e Roberto i quali mi prendono amichevolmente per i fondelli :-)
Ma quanto son lunghi questi cinque giri sembrano non finire mai ! ma soprattutto a darmi noia è una fastidiosa vescica formatasi sotto la pianta del piede e non vorrei essere costretto a rallentare o addirittura camminare per quest'ultima, considerando il discreto ritmo che riesco a tenere.
La meta è dietro l'angolo desidero godermi l'ultimo km , che si sviluppa parallelamente alla spiaggia, vedo e sento gli amici congratularsi con me, e come accade in codesti frangenti ti sembra tutto surreale tanto è appagante la sensazione provata. Eccoci arrivati alla doppia svolta a destra che mi conduce sul tappeto azzurro fedele compagno sino all'arrivo dove posso scaricare tutta la mia gioia. La graziosa Deborah mi mette la medaglia al collo ed insieme all'altra amica Lorenza, finisher nel 70.3, mi fanno una gran festa cosa alquanto gradita. Grazie di cuore per il sincero affetto dimostrato nei miei confronti mia care donzelle :-) Luca, arrivato poco più di dieci minuti prima del sottoscritto, mi racconta d'esser stato vittima d'una puntura da parte di un calabrone durante la frazione ciclistica e dovrà recarsi dai medici per le cure del caso. Dopo cena ritorniamo nei pressi del traguardo dove assisto all'arrivo dell'amico Cabbi poi Luca lancia l'idea di un megagelato con panna montata sopra e lo divoro in men che non si dica :-D
Come in tutte le favole dopo il lieto fine si volta pagina e si ritorna coi piedi per terra pronti a ripiombare nella quotidianità. Grazie a Luca per aver condiviso con me quest'ennesima iron-esperienza  ed un caloroso abbraccio a tutti coloro i quali mi han dimostrato sincera amicizia.
Complimenti vivissimi a Matteo Annovazzi ed a Maria Alfonsa Sella riconfermatisi Campioni italiani sulla distanza Ironman, titolo che non verrà più assegnato in futuro per scelte federali.

God bless you !!!

martedì 7 settembre 2010

La nona è stata una sinfonia, la dedica assai speciale....

 
  
Antonio, Andrea , Ame , Michele
Ame assonnato col vispo Andrea :-) 
è fatta !!!

... e non me ne voglia il celebre Beethoven ma tutto è filato per il verso giusto..
L'approccio col classico appuntamento d'inizio settembre in quel di Zofingen per il rinomato Powerman non è stato dei migliori in quanto dopo l'IM Austria non avevo disputato altre gare e privilegiando l'allenamento in gara ero molto timoroso riguardo la mia tenuta in una competizione così impegnativa.
Fedele alla mia filosofia d'accettare il verdetto del campo mi son armato di tanto coraggio e dell'esperienza maturata nelle precedenti partecipazioni a questo duathlon, per qualcuno demodè ma che riveste per il sottoscritto un fascino inalterato.
Il Powerman Zofingen incarna la massima espressione della duplice disciplina e ne rimane la più prestigiosa kermesse esistente sul pianeta. Purtroppo la mancanza di un elevato budget a disposizione degli organizzatori svizzeri comporta l'impossibilità d'assistere alle elettrizzanti sfide del passato tra duatleti e triatleti di grido ma per noi age group rimane un mito.
Il programma del sottoscritto prevede, così come per gli anni passati,la partenza il sabato mattina ed il ritorno "at home" subito dopo la gara. Il meteo, nemico giurato del Powerman per diverse edizioni, quest'anno sarà dalla nostra parte ed infatti l'abbigliamento da indossare durante la prova non prevederà k-way di nessun tipo :-)
Il viaggio d'andata mi riserva una doppia coda prima dell'ingresso nel noioso tunnel del San Gottardo e tanta pazienza per rispettare i limiti di velocità presenti sull'autostrade svizzere.Non sono il tipo che corre in auto ma in certi casi si cade nel ridicolo :-O
Poco dopo le 12.30 eccomi suonare alla porta del Gasthof  Linde a Muhletal frazione di Zofingen situata in posizione più elevata rispetto al centro cittadino. Mi ritrovo nella solita camera che utilizzerò esclusivamente per dormire poi il resto della giornata la trascorrerò ritirando il pacco gara e cercando di trovare qualche volto amico per vincere la noia della vigilia.
Per fortuna terminato il briefing in inglese esco dalla sala ed incrocio l'amico Andrea Puerini con la moglie Claudia una coppia simpaticissima con la quale è un piacere scherzare e passeggiare per il nucleo storico di Zofingen dominato dalla piazza dove è possibile ammirare la celebre fontana e l'antico municipio. Classica sosta in un panificio-pasticceria dove non posso esimermi dal soddisfare la mia voglia di dolci e consumare due deliziose paste ;-)
Purtroppo Andrea e consorte non saranno presenti al pasta party della sera quindi ci salutiamo dandoci appuntamento per il giorno dopo. Nella piccola salita che conduce dalla Staadtsal , l'edificio dove hanno luogo le principali attività inerenti la competizione, alla zona cambio faccio amicizia con due atleti livornesi Michele ed Antonio accompagnati dalle relative mogli.
Mi chiedono se ho già partecipato alla gara e poi giustamente vengo subissato di domande riguardanti le difficoltà delle singole frazioni.
Spiego loro i punti situati all'interno del circuito ciclistico ove è necesario prestare particolare attenzione per la presenza di curve a 90° posizionate al termine delle due discese più lunghe.
Particolarmente spassosa l'involontaria "gag" originatasi allorché Michele mi confida d'aver trovato in internet un resoconto ben scritto riguardante il Powerman Zofingen, sale sul camper prende i fogli stampati me li porge e m'accorgo che l'autore sono io :-D
Son quasi le 18 e sebbene stia ancora digerendo il pranzo e la merenda mi dirigo alla volta del pasta party durante il quale stringo amicizia col quartetto dell' Atletica Lambro capitanato dall'esperto Vittorio,Michele , Fabio col quale ho già condiviso gare podistiche e Gerardo. Sono tutti accompagnati dalle loro consorti desiderose di sostenerli a gran voce nei momenti in cui potranno osservarli da vicino :-)
Il carbo load pre gara è un rito irrinunciabile quindi, anche se la pasta non è proprio al dente, si cerca di stipare una buona dose di glicogeno nei nostri muscoli per prevenire cali ipoglicemi il giorno seguente :-)
Dopo un balletto ed una dimostrazione di bravura di due bikers la truppa lombarda alza i glutei dalle cadreghe (sedie in idioma lombardo..), lascia la sala e si dirige nella Old Zofingen per favorire la digestione dell'abbondante cena con una piacevole passeggiata.
Foto di gruppo alla fontana di cui sopra e poi tutti a nanna perchè la giornata è stata movimentata e la  stanchezza affiora.
Notte tranquilla e quando alle 6.15 la sveglia suona, il desiderio di non ascoltarla vorrebbe aver la meglio sull'impegno sportivo da onorare ma anche stavolta ci si fa forza e si parte verso l'Arena di Zofingen.
Qui c'aspetta, come sono solito definirla, un'altra lunga e faticosa giornata di sport accompagnato da tanti amici accumunati dalla stessa passione. In compagnia d'Andrea,dei 4 moschettieri milanesi ed i due livornesi ci rifugiamo negli spogliatoi adiacenti alla zona cambio perchè l'aria è particolarmente umida, ma ci conforta la comparsa del gradito sole grazie al quale potremo usufruire di una  temperatura ideale per gareggiare.
Si cerca d'allentare la tensione pre gara con ironiche battute, ma in tutti noi c'è il desiderio di poter transitare sotto lo striscione d'arrivo che ammiriamo al di là della vetrata mentre osserviamo le donne impegnate nella prima frazione podistica.
"Ragazzi è giunta l'ora di fare una corsetta di riscaldamento" dico agli amici e tutto il gruppo sgranchisce le gambe prima di recarsi nei pressi della partenza ed aspettare il colpo di pistola. Un minuto prima dello sparo un amichevole abbraccio con l'amico catalano David poi... "booooom" ed i baldi duatleti affrontano la prima erta di giornata consapevoli che questo è solo l'antipasto del ricco e succulento menu che li attende.
Cerco come sempre di non forzare il ritmo ma la strada sale vertiginosamente sin dal primo km. e mi risulta impossibile non faticare !!
Conosco bene il percorso quindi al solo pensiero che devo rifare codesta salita mi vien la nausea ed infatti al secondo passaggio la maledico.
Sfrutto la seconda parte del circuito per recuperare e presentarmi al primo cambio con le gambe non troppo imballate.
Ora viene il bello ed il mio intento è quello di passare indenne il secondo dei tre giri per non arrancare sulle salite dell'ultimo cosa che avverrà puntualmente causa assenza d'allenamento sulle due ruote.
Sapevo di non poter sfruttare il 25 presente sul mio pacco pignoni e confidavo bastasse il 23 ma col senno di poi rimpiango la sua assenza :-(
Raggiungere per la terza volta il Bodenberg si è rivelato difficoltoso ma ero psicologicamente preparato ed il mio unico pensiero a questo punto è stato quello di non dilaniare i quadricipiti oltre misura.
"Su Ame è l'ultimo giro fai girare le gambe non stancarti perchè altrimenti dovrai camminare più del previsto nell'ultima frazione !"
Finalmente raggiungo il vialetto che mi condurrà all'ingresso della zona cambio per la seconda transizione ed il morale sale, nonostante sia a conoscenza della durezza dei 30 km di corsa che m'attendono. Così come nelle precedenti apparizioni ripartire di corsa e non aver il tempo di sciogliere le gambe, costretto ad affrontare subito tratti in salita, mi ha procurato parecchio disagio. Mi sembrava d'essere un podista impacciato che mette le scarpe ai piedi ed affronta la sua prima uscita di corsa :-O
Vorrei poter correre seppur a ritmi da bradipo la prima ascesa nel bosco ma poco dopo metà della stessa decido sia più utile camminare, perchè la velocità di percorrenza non varia di molto ed i quadricipiti urgono un po' di relax....
Correre nell'altipiano sopra Zofingen mi ha sempre trasmesso una sensazione positiva per il contesto naturale lontano dalle classiche e noiose frazioni corse sull'asfalto. Il primo giro scorre abbastanza rapidamente, incrocio gli amici, scambiamo rapide battute ma son contento di vederli tutti in ottimo stato. Emozionante passare all'interno dell'Arena accolti dal sostegno e dal tifo del pubblico ma ahimè siamo solo a metà e mentre rivedo la salita nel bosco metto il cuore in pace e la cammino quasi totalmente. Le passeggiate sui malefici strappetti disseminati qua e là diventano sempre più frequenti ma eran già incluse nel menu quindi poco male, in alto i cuori Ame la fine è dietro l'angolo ;-)
Lunga camminata a poco meno di 5 km dal Paradiso ed una breve ai meno 3 dove vengo raggiunto da un amico spagnolo, forte podista,il quale m'incita a seguirlo cosa improbabile considerando l'andatura a cui viaggia di gran lunga superiore alla mia. Sorrido dandogli una pacca sulla spalla e proseguo col mio ritmo leggermente aumentato perchè ormai la strada scende e da qui sino al traguardo godo come non mai perchè assaporo d'avercela fatta. Termina la discesa che mi proietta fuori dal bosco da dove inizia il tratto asfaltato e già da questo istante inizio a sorridere ma la gioia raggiunge il top mentre percorro il perimetro dell'Arena applaudito dagli astanti. Alzo le braccia al cielo perchè come cita lo slogan del Powerman Zofingen.....sono sopravvissuto.
Desidero mandare un caloroso abbraccio e complimentarmi con tutti gli amici coi quali ho condiviso questo breve fine settimana.
Come qualche anno or sono in occasione della prematura scomparsa dell'amico Celestino Beretta, al quale dedicai l'IM corso al Bodensee, non potendo partecipare all'happening a lui dedicato nel mio piccolo desidero dedicargli questa mia prova.

God bless you Cele !!!