mercoledì 26 ottobre 2011

La Mezza con la Gobba

Lo stop forzato per infortunio , susseguente alla disputa della Maratona d'Italia ,  mi ha permesso di recuperare l'energie spese durante il trittico di gare composto da Elbaman , Maratonina d'Autunno a Novi Ligure e la suddetta maratona corsa e "zoppicata" in terra emiliana :-)
Trascorsi una decina di giorni e rimesse le scarpe da running ai piedi, al termine di una seduta durata una mezz'oretta, il responso sulle mie condizioni fisiche è stato positivo. Galvanizzato dal non aver avvertito alcun dolore mi son riproposto di rimettere il pettorale la domenica successiva senza sapere però dove farlo.
Dando una scorsa al calendario gare, l'occhio è caduto sulla "Mezza con la Gobba" organizzata dall'istrionico Lonardo già ideatore della Marengo Marathon.
Contattato tramite email richiedendo informazioni relative alla tipologia di percorso la sua laconica risposta è stata "mosso ma con panorami mozzafiato" e la cosa mi è parsa alquanto pittoresca considerato che nei dintorni d'Alessandria immaginavo ci fosse solo il classico piattone.
E vabbè caro Ame quale migliore banco di prova ci può essere di una mezza "addittivata" di saliscendi con lo scopo di testare l'attuale stato di forma? Ultimamente, a voler ben guardare, gli stravizi dolciari hanno condizionato l'ago della bilancia ed il peso è leggermente lievitato  :-O
Sarà quindi assai dispendioso a livello muscolare correre in salita, terreno poco amato dal sottoscritto, il quale, una tantum, prova a confrontarsi con situazioni nelle quali non si trova a proprio agio.
Domenica ore 7,15, s'accendono i motori ed il navigatore satellitare utile nell'ultimo tratto di strada che dall'uscita dell'autostrada a Castelnuovo Scrivia conduce al piccolo paese di Pietra Marazzi. Durante il tragitto noto strade piuttosto strette, il percorso ondulato ed ai lati un bel panorama collinare e mi tornano alla mente le parole scritte dal buon Lonardo.
Giunto nel cuore del paese composto da un dedalo di sensi unici parcheggio e vado verso il piazzale della chiesa alle spalle della quale vengono distrubuiti i pettorali ed i pacchi gara. Fa freddo, non c'è un posto coperto dove potersi cambiare ed a quanto pare nemmeno le docce quindi al termine della gara dovrò far ricorso ai fazzoletti imbevuti di sapone...
Meglio cambiarsi in auto e nel tragitto mi fermo a far due chiacchere con uno strano tipo genovese, il quale sostiene saremo in pochi al via considerata la difficoltà del tracciato. Correrà al risparmio preservando le gambe perchè "se tiri qui poi domenica prossima a Castellazzo non potrai sfruttare il percorso piatto e veloce causa gambe imballate...". Sarà, ma gli rispondo che personalmente desidero solamente poter concludere la prova senza dolori conscio del tracciato impegnativo.
Brrrr la temperatura esterna consiglierebbe di rimanere al calduccio dentro l'auto però non ho alternative e cerco d'acclimatarmi procedendo di corsa verso la partenza. Difficile rimanere fermi, l'umidità penetra ovunque all'interno del corpo e mi pento di non aver indossato sotto la canotta una maglia a maniche lunghe.
Sto dialogando con due podisti, e colto di sorpresa m'accorgo che lo starter ha dato il via quindi affronto la prima ripida discesa intruppato tra i concorrenti delle due prove, la 10 km e la mezza. Al termine di un breve circuito tra le strette vie del paese si ridiscende sulla strada principale diretti verso Rivarone con qualche leggero strappetto. Percorriamo un breve tratto sterrato ma il bello arriva dopo il 4° km con un'indigesta salita, lunga un km, ed il quartetto d'atleti di cui faccio parte si sfalda ricompattandosi quando l'altrimetria diventa amica ;-)
Sino al 10° km si può correre in pianura e sfrutto il momento dialogando col compagno d'avventura mentre m'accorgo dal loro ansimare che gli altri due sono in evidente difficoltà rimanendo attaccati al treno a fatica. Basta una sgasata dell'amico e sono in "fuorisoglia", ma non ci penso minimamente a mollare e questa caparbietà viene premiata poichè ad affrontare la vera e propria "Gobba" ci ritroviamo solo in due......
Dal 14°km la strada risale ed a parte qualche tratto, in cui poter rifiatare, soffro per un paio di km sino a quando giunti nel punto più alto della gara inizia la discesa accolta come una sorta di liberazione dai quadricipiti ! :-)
Sciolgo le gambe mentre scendo , il socio mi confida d'esser alla frutta e lo noto allorchè affrontando una breve salita si stacca, ma gli comunico il desiderio di voler transitare insieme sotto l'arco d'arrivo. Ultimi mille metri si rientra a Pietra Marazzi e per battezzare degnamente le gambe prima del 21° km attacchiamo la breve nonchè impegnativa erta finale. Malgrado l'invito del compagno di giornata a giungere solo al traguardo l'aspetto volentieri e mano nella mano varchiamo la linea d'arrivo. Nella mia filosofia sportiva non esistono avversari ed è stato piacevole poter condividere questa insolita mezza con una persona leale. Rimango basito quando sento frasi come quella udita al pranzo, offerto dall'organizzazione, al termine della gara. Due concorrenti, fianco a fianco per tutta la durata della gara ed uno di loro chiede all'altro di tagliare il traguardo insieme ma il secondo sprinta negli ultimi metri per sopravanzarlo adducendo come scusante il fatto che la sua società podistica non condivide arrivi in compagnia. Io gli avrei tolto il saluto a vita !!!!!!
A rovinare la bella domenica sportiva ci pensa involontariamente una ragazza, seduta di fronte a me durante il pranzo con un viso rattristato per la caduta di Simoncelli durante la gara di Sepang. Le domando se si è fatto male e lei mi risponde "è morto !".
Shockato dalla notizia resto impietrito con lo sguardo immobile ed il vassoio in mano incredulo di fronte alla tragica scomparsa di un ragazzo così giovane :-(
Mestamente abbandono la tavolata per rientrare a casa....

God bless you Sic !!!

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