giovedì 31 ottobre 2013

Continuate così !

                                Virgilio e Tore dietro Luigi ed il Presidente Fausto davanti
                                            un intruso nel gazebo delle premiazioni :)
                                            Palloncini per ricordare Fabio.....
                                          Il menù salato del pasta party
                                          e quello dolce....
E non poteva di certo mancare la cialda con la panna !


E' l'incitamento indirizzato agli amici sardi della Monte Acuto Marathon per mantenere in vita la loro creatura podistica di fine ottobre, vale a dire la Mezza Maratona Città di Ozieri.
L'amicizia creatasi con gli organizzatori, in particolar modo Luigi Mundula e Tore Scanu , è stata di fondamentale importanza per recarmi nuovamente nell'isola sarda e partecipare alla mezza nata anche per ricordare la tragica scomparsa di Fabio Cubeddu , un ragazzo ozierese molto amato dai suoi coetanei.
Sarà una toccata e fuga,  con partenza il sabato mattina dall'aeroporto di Orio al Serio e rientro la domenica a tarda notte volando low cost con Ryan Air.
Atterrato ad Alghero vengo accolto da un clima estivo e le temperature consiglirebbero di fermarsi in qualche spiaggia per godere del sole e del celeberrimo mare sardo.
Ad accogliermi il Vice Presidente della società Virgilio, col quale chiacchiero amabilmente durante il tragitto di circa 75 km che ci condurrà nella località di San Nicola dove fervono i preparativi della gara.
Incontro ed abbraccio Luigi e Tore, quest'ultimo indaffaritissimo a coordinare le operazioni per allestire un evento con partenza ed arrivo in località diverse. Il compito diventa ancor più arduo se si considera che sono i cosiddetti "quattro gatti" a dividersi i compiti e nonostante questa lacuna, a posteriori , il risultato sarà soddisfacente.
Al termine dell'abbondante pranzo consumato a casa di Luigi con tutta la famiglia schierata a tavola e composto da malloreddu , polpettine fritte, formaggio grana, pane fino di Ozieri , gelato e frutta, ritorniamo al centro nevralgico di San Nicola.
Dobbiamo preparare i pacchi destinati ai vincitori di categoria e la proverbiale generosità sarda viene alla luce quando la triade formata dal sottoscritto, Virgilio e Luigi si mette di buona lena e ne sforna ottanta...
S'avverte un caldo anomalo e, ironia della sorte, la prossima notte si ritornerà all'ora solare quando invece si respira aria d'estate. Nulla a che vedere col vento e la pioggia protagonisti della prima edizione quando i gonfiabili vennero divelti costringendo gli amici ozieresi a veri e propri numeri di prestigio.
Saggia decisione quella di modificare l'arrivo, ubicato nell'anello perimetrale della struttura e completamente riasfaltato per la speciale occasione.
E' arrivata l'ora di cena ed attorno ad un tavolo godo della piacevole compagnia di due podisti cagliaritani, dell'amico Giovanni Lamieri, responsabile del servizio cronometraggio, e naturalmente di Luigi ed Antonella, sua consorte. La pizza è un misto fra la tradizionale e la classica napoletana col bordo voluminoso, stracarica come farcitura e quindi piuttosto sostanziosa. Il tiramisu invece è sfarzoso come presentazione sul piatto però povero come sostanza, sicuramente non fresco ma decongelato perchè mentre lo consumo percepisco la presenza di cristalli di ghiaccio...
Col cambio dell'ora si va sotto le coperte in anticipo rispetto al solito e non occorre programmare la sveglia mattutina. Alle 7 sono giù dal letto, sgranocchio a mò di colazione le canoniche tre barrette attendendo l'arrivo di Luigi  il quale, raccolti altri podisti, ci trasporterà alla zona di partenza situata nella parte alta del paese, sulla strada per Pattada.
Il  caldo è protagonista già di prima mattina, cerco di rimanere nelle zone d'ombra evitando di sudare anzitempo e noto lo speaker disperato in quanto impossibilitato a parlare tramite microfono. Silenzio nel minuto di raccoglimento per commemorare il giovane Fabio e, dinanzi agli atleti, si notano i suoi amici indossare una t-shirt creata per l'occasione con la scritta "Questa giornata è per te Fabio".
Colpo di pistola e come in un toboga i 250 partecipanti alla competizione iniziano la lunga discesa verso Mores. Pur cercando di non strafare è inevitabile ritrovarsi con le gambe imballate nel momento in cui si ritorna a correre sul piano o nei tratti in salita come accade all'altezza del 12° km.
Saranno solo 400 metri però pago dazio ed uscito dall'abitato di Chilivani riesco a "tener botta" sino al 17° km senonchè, esaurite l'energie, sono costretto a calare il ritmo. Cerco di reagire inutilmente, allora stacco la spina della voglia di soffrire dalla testa e cerco di limitare i danni entrando nell'anello che conduce al traguardo con un'andatura sciolta. Sul breve rettifilo poco prima dello striscione d'arrivo è posizionato il Presidente Fausto che si congratula con un "cinque" e concludo la prova piuttosto affaticato.
Toccante la scena durante le premiazioni quando vengono lanciati in cielo palloncini blu, bianchi ed uno a forma di cuore alla presenza della madre di Fabio ovviamente molto commossa.
Ottimo il pasta party preparato da un gruppo di specialisti del catering ed il menu contemplava la presenza degli immancabili malloreddu e spezzatino, il tutto innaffiato da vino rosso e birra fresca a volontà.
Per addolcire il palato degli atleti ed accompagnatori una nutrita schiera di "sciure" preparano delle ottime frittelle e dopo il bis di malloreddu provo un consistente senso di sazietà e cerco di rifiutare i continui assaggi proposti dagli amici :)
Una salutare doccia a casa Mundula e di seguito Luigi m'accompagna ad Alghero per un breve tour all'interno delle viuzze del centro storico alla ricerca di una gelateria. Ne scaturisce un bis di cialde contenenti un gelato direi all'altezza delle aspettative con tanto di panna "in coppa" ;)
Con largo anticipo raggiungo l'aereoporto ed in nottata faccio rientro a casa, stanco ma appagato dalla giornata intensa e ricca di tanti stati d'animo alternatisi nel corso della stessa.
Ringrazio come sempre Luigi e tutta la sua famiglia per l'accoglienza ed ospitalità, Tore, Virgilio, lo staff dirigenziale della società ed i nuovi amici conosciuti sul posto. Tornare in Sardegna è sempre una gratificante esperienza per il calore della gente e la sincera amicizia con la quale vengo accolto.

God bless you !!!

mercoledì 16 ottobre 2013

Spesso si torna.....

Con l'allievo Roberto prima del via
Con Mauro Fiorini 
                                                A Feletto (foto M. Crispi)

....nei luoghi dove si hanno piacevoli ricordi, per poterli in parte rivivere e generarne altri da custodire gelosamente nella stanza dei ricordi, che ognuno di noi possiede all'interno della propria mente.
Il tutto è scaturito al rientro dall'estenuante trasferta elbana, florida d'emozioni ma nel contempo capace di prosciugare l'ultime energie nervose e fisiche in me presenti.
M'ero ripromesso di staccare la spina dalle gare per almeno tre settimane , ed ecco arrivare a sconvolgere i piani la mail spedita da "Il Giro d'Italia Run" abile a solleticare vecchi ricordi sopiti. In aggiunta a tutto ciò l'allievo Roberto riesce nell'intento di riattizzare il "fuoco sportivo" spentosi al rientro dall'Elba e col tradizionale slancio emotivo ci sono ricascato. Per usare un gergo colorito si potrebbe sentenziare : "la frittata è fatta!".
Questa prolissa introduzione riguarda una competizione podistica denominata "100 Km delle Alpi", tornata alla luce quattro anni fa, alla quale sono particolarmente legato per un'inaspettata e casuale vittoria nella seconda edizione della stessa. Fu grazie all'assenza d'atleti di un certo spessore qualitativo a concedermi l'opportunità di provare una gioia irripetibile.
Quest'anno però, sapendo a cosa andavo incontro per la stanchezza mentale accumulata durante la stagione multidisciplinare appena conclusasi, ho precettato Roberto in qualità di fido accompagnatore.
Entusiasta dell'invito, l'amico alessandrino sarà una figura basilare per contrastare i periodi critici, inevitabili nella seconda parte della prova. Si porterà una mountain bike al seguito ed a tratti sarà affiancato al sottoscritto pronto a qualsiasi evenienza.
Ritrovo di prima mattina alle porte di Torino, accolti da un tiepido sole associato ad un'arietta frizzante ed una temperatura non consona al periodo in cui siamo.
Il mondo delle ultramaratone è lontano anni luce da quelli eccitati e frenetici delle maratone o peggio ancora degli Ironman del circuito ufficiale. Trattasi di una grande comunità, caratterizzata da personaggi decisamente pittoreschi  facenti parte di una grossa famiglia che si ritrova e non di rado corrono l'intera gara insieme, senza alcun tipo d'assillo cronometrico.
Alla stregua di un ping pong sportivo, sino alla prossima primavera frequenterò il mondo podistico ritrovando amici di vecchia data come Nerino Paoletti ora dedicatosi anima e .."cuore" alle ultra. Con quest'ultimo mi sono soffermato prima del via ed ho rivisto anche Mauro Fiorini, esordiente al Powerman Zofingen e talmente galvanizzato dall'esperienza da volerla ripetere il prossimo anno.
Il sole, dopo la visitina mattutina, dice d'aver un appuntamemto importante e saluta la comitiva lasciandoci alle prese con un cielo grigio.
Saluto Roberto e sollecitato dallo speaker ed organizzatore Enzo Caporaso raggiungo la zona di partenza poco distante dall'arco gonfiabile. Favorito d'obbligo nonchè vincitore della passata edizione Armuzzi e difatti al colpo di pistola s'invola e la sua sagoma si perde all'orizzonte....
Detesto partire molto piano, occorre essere abituati al gesto anche in allenamento, quindi sin dall'inizio tengo un ritmo discreto e nei primi 10 km seguo alcuni atleti impegnati nella staffetta. Da lì in poi farò gara praticamente solitaria molto regolare,con buone sensazioni e qualche "recupero attivo" durante l'ascesa ad Alice Superiore, località posta a quasi 600 metri d'altitudine. La successiva discesa come prevedevo si è rivelata deleteria per i quadricipiti e difatti al termine della stessa inizierà un lungo calvario sino al traguardo.
Mentre scendo, nella direzione opposta, scorgo con la coda dell'occhio un ciclista, mi riconosce, torna indietro e quando lo vedo in volto scoppiamo a ridere entrambi. Un'inaspettata e graditissima sorpresa è stato imbattersi nell'amico biellese Massimiliano Rossetti, col quale ebbi modo di condividere diversi Ironman e durante la discesa, rammentando la casualità dell'episodio, ho pensato all'imprevedibilità della vita.
Roberto fa la spola lasciando l'auto parcheggiata 10-15 km più avanti rispetto alla mia posizione, scarica la sua mtb, torna pedalando controvento nell'intento di risollevare l'umore di un podista con l'energie ridotte al lumicino. La testa può risultare un'arma vincente se determinata a raggiungere un preciso scopo e desiderosa di soffrire, ma nel mio caso è già andata in letargo, quindi alterno brevi tratti al passo a corse con medie da bradipo lento :)
Ogni singolo metro è pesante da digerire e quando attacco la salita finale vorrei camminarla ma spronato da Roberto corro il più possibile superato da qualche concorrente con molta più benzina in corpo. Giunto nei pressi dello svincolo dove, nell'edizioni precedenti,  per giungere al traguardo si svoltava a sinistra imboccando la via principale di Saint Vincent , si materializza una sgradita sorpresa.
Avevano preannunciato il cambiamento del luogo d'arrivo, ubicato presso le nuove Terme, però chi s'immaginava di dover correre ancora un abbondante chilometro in salita, peraltro ripida, per raggiungerlo?
Vorrei evitare di passeggiare ma le significative  pendenze e la stanchezza accumulata costringono le gambe a "tirare il fiato". Anche Roberto comprende l'inutilità di soffrire ulteriormente e consiglia di prendermela comoda.
"Dai Ame dietro quelle macchine c'è il traguardo! " esclama l'amico alessandrino ed io rispondo "ma anche l'arrivo è in salita?". Alla risposta affermativa ricevuta parte un vaffa ed una risata comune :)
Eccolo lì, seppur triste in quanto senza pubblico, lo striscione sotto il quale transito alzando le braccia al cielo perchè ogni avventura sportiva è una vittoria personale da gustarsi non solo in quell'attimo ma per sempre.
Entro nelle Terme molto provato nel fisico ne riesco dopo un massaggio ed una doccia rinato e festeggio con Roberto in pizzeria questa nostra lunga missione sportiva conclusasi positivamente.
Un grazie di cuore a quest'ultimo, prezioso alleato nei momenti di crisi e complimenti a tutti i finisher poichè non è stato una giorno meteorologicamente perfetto e lo sforzo richiesto al nostro corpo maggiore del preventivato.

God bless you !!!

martedì 8 ottobre 2013

Ondivago....

Gelato allo Zero Gradi....
in compagnia del Brunone Marini e di Matteo Fusetti
Con Gianluca all'Agriturismo Orione
                                durante la maratona con alle spalle l'amico Andrea della Riva

.....E non si parla solo di mare, bensì anche del sottoscritto sballonzolato, insieme a qualche centinaio di atleti "impinguinati", nella baia di Marina di Campo.
Quest'anno, dopo l'inatteso e "comico"  acquazzone lanzarotegno all'inizio della frazione sui pedali, il freddo e la pioggia autunnale al Passatore , quello canonico a Zofingen, ho dovuto ahimè subire anche la cattiva digestione delle nuvole elbane.
Elbaman, l'unica competizione su distanza Ironman presente sull'italico suolo, organizzata dall'Aethalia Triathlon, società dove sono felicemente tesserato e presieduta dall'elettrico Marco Scotti. Costui oltre ad essere un buon atleta è riuscito nel corso degli anni,coadiuvato dall'intera famiglia, a creare un evento divenuto un appuntamento fisso per i cultori della triplice fatica.
L'infinita bellezza dei paesaggi, l'atmosfera amichevole instauratasi con gli aficionados di questa gara nonché il desiderio di mettersi alla prova sugli interminabili saliscendi del tracciato ciclistico, sono fra le principali motivazioni a spingere gli atleti ad iscriversi ogni anno.
Sentito telefonicamente l'amico elbano Gianluca, titolare dell'Agriturismo dove soggiornerò, si discute del probabile meteo infame previsto per il fine settimana, susseguente ad un lungo periodo d'alta pressione e meteorologicamente estivo. Te pareva......
Partenza, come di consuetudine per la trasferta elbana, il venerdì mattina dalla periferia milanese in compagnia di Paolo, l'ingegnere distratto, a tratti confusionario ma personaggio pittoresco e simpatico. Il mio alter ego quando, per certi versi, sono decisamente "quadrato" e poco elastico soprattutto in determinate situazioni inerenti agli impegni sportivi.
Prima dell'imbarco al porto di Piombino meta d'obbligo per il pranzo è la piadineria gestita da Francesca, ragazza cordiale e già collaudata a sopportare le battute del "clownesco" Matteo Fusetti, col quale amo scambiare colorite espressioni dialettali :)
Il traghetto è, come si suol dire, esaurito in ogni ordine di posto con biciclette a far da primattrici e la solita nausea,scomoda alleata per il tragitto sino a Portoferraio.
Terra ferma alleluia! Sono solo 15 i chilometri che ci separano dalla nostra meta finale ed il caldo al nostro arrivo è assoluto protagonista facendoci ben sperare per i giorni seguenti . Poveri illusi.....
Ritirato il pettorale ci dirigiamo verso la nostra dimora per depositare biciclette e bagagli e salutare l'amico Gianluca, sempre fiero della sua creatura alla quale ogni anno apporta qualche miglioria. L'Agriturismo Orione è una splendida realtà,  in continua evoluzione, con un rapporto qualità prezzo molto interessante. La tragica e devastante alluvione di due anni fa ora è solo un triste ricordo......
Mentre Paolo e Matteo, con la restante truppa dei Road Runners Milano, inforcano la bici per un breve giretto, ne approfitto per sgranchire le gambe calzando le nuove Hoka provate solo 8 km a metà settimana. Impossibile poter correre con continuità poichè, incrociando i numerosi amici, viene spontaneo fermarsi a scambiare due parole.
L'Elbaman è, per quanto mi riguarda, il ritrovo conviviale di una grossa famiglia, la quale si riunisce una volta all'anno su questa spettacolare isola per celebrare un avvenimento che si perpetua da quasi un decennio.
Il venerdì successivamente al tradizionale pasta party è d'obbligo, per i golosoni, fare una capatina alla gelateria Zero Gradi. Se avessi accettato tutti i coni offerti dai numerosi amici presenti, una lavanda gastrica sarebbe stato il logico risultato quindi mi sono fermato a tre e la qualità del prodotto è rimasta inalterata: sublime !!!
Rientro all'Orione con la pancia piena e qualche chiletto in eccesso, "arcisoddisfatto" della piacevole e chiassosa serata trascorsa con diversi sfottò ed il giusto senso goliardico.
Dopo la faraonica colazione del giorno seguente con tanto di freschi croissant, e qui debbo appaludire fragorosamente il buon Gianluca, ci rechiamo in spiaggia ed il cielo si fa grigio accompagnato da un vento proveniente da sud-est. Il mare è increspato, la preoccupazione sale quando odo del peggioramento previsto per il giorno seguente con onde alte almeno un metro. Incredibilmente quest'anno, nei giorni antecedenti le gare a cui ho preso parte,  il clima risultava essere perfetto divenendo ostile nel giorno della gara. Ed a quanto pare la tendenza rimarrà invariata per la gioia dei partecipanti :O
Pranzetto nella rosticceria di Paolo Miliani amico elbano e passeggiata in spiaggia dove incontro "Il Gira" la compagna Silvia e le loro scatenate gemelline Alice ed Agnese. Tema principale della chiacchierata l'onda assassina prevista e naturalmente le difficoltà del sottoscritto ad affrontare il mare mosso.
Inutile fare elucubrazioni mentali, l'indomani deciderò il da farsi e che Dio me la mandi buona.....
Ultimo carbo load del trio Ame,Paolo,Matteo all'esterno della nostra dimora col tradizionale piatto unico oramai divenuto celebre per i lettori del blog, vale a dire "pasta con tonno".
Si cerca di guardare on line i bollettini meteo auspicando un miglioramento del mare ma al nostro risveglio ecco la sorpresa inaspettata . Piove ! ed il vento pur essendo le 4.30 del mattino non è rimasto a letto, si è svegliato con l'intento di rovinarci la lunga e gravosa giornata che c'attende.
Raggiungiamo la zona cambio accompagnati da una pioggia debole, incontro l'amico Mauro Ciarrocchi e l'umore diventa grigio, come il cielo carico di nubi, nel momento in cui esclama : "Ame il mare è mosso le onde fanno schiuma.. ".
Inizia a piovere con maggiore intensità, trovo riparo sotto i gazebo nel momento in cui vengono eretti ad altezza uomo dai volontari e decido di mettermi la muta. Non la trovo, è sparita :-O  Panico!
Ritorno nel punto dove ho depositato la borsa per il T1 credendo d'averla dimenticata lì, quando in lontananza sento un atleta gridare  " è questa?". Sì è lei ! Come ha fatto a finire in quel punto è un mistero....
Siamo in spiaggia, il mare mosso dinanzi a noi , buio pesto, vedo a malapena le boe direzionali e pur sforzandomi di trovare qualcosa di positivo, intravedo lo spettro del ritiro. Senza muta avrei rinunciato a partire per motivi di sicurezza, ma provare costa nulla così al "colpo di pistola" entro in acqua demotivato.
Nemmeno il tempo di fare le prime bracciate e vengo "deriso" dal moto ondoso ed è comico nel lato di traverso essere investiti dall'onda ed avere difficoltà ad avanzare.
Termino il primo giro la tentazione d'abbandonare la scena è tanta, però gli amici vicini al giro di boa intuiscono lo stato d'animo e urlano di ributtarmi in acqua. Gesto dell'ombrello rivolto al mare e ciuff !
Ritorno a combattere contro il fluido avverso, costantemente indemoniato, perchè di sconti oggi non se ne fanno.
Esco intontito, cammino sino alle docce, veloce risciacquo e poi corricchiando raggiungo la zona cambio supportato dal pubblico ai bordi della strada. Sotto il gazebo, durante la vestizione, s'ironizza con gli altri atleti riguardo la "centrifuga"  subita nella prima frazione e salgo in bici accompagnato da un'indesiderata pioggia.
Salire a Sant' Ilario non è un problema, in quanto trattasi d'ascesa pedalabile, lo è ridiscendere con la pioggia e le strade pericolosamente viscide, perciò affronto le curve con la dovuta cautela.
L'esser uscito tardivamente dall'acqua rispetto alle scorse edizioni crea un ulteriore intoppo nel proseguo della pedalata, in quanto impossibilitato a sorpassare i concorrenti del mezzo ironman (Elbaman 73 per la precisione). La sede stradale è stretta, aperta al traffico e quando abbozzo un tentativo di sorpasso rischio il classico frontale con un auto quindi alzo l'acceleratore ed attendo la prima salita per recuperare terreno.
Il vento è nostro alleato, soffia alle spalle e ci sospinge nei tratti irti e gravosi come la salita di Chiessi fermo restando che, seppur meno pendente, è la "conquista" di Marciana (375 mt slm) la più significativa delle fatiche d'Ercole per il triatleta impegnato in gara :)
Vogliamo parlare della discesa verso Marciana Marina ? Seppur terribilmente imbranato nell' affrontare le secche curve presenti in essa, il manto stradale si presenta al solito oscenamente sconnesso. Sono trascorsi quasi dieci anni e quest'ultimo grava in condizioni pietose divenendo in tal modo un brutto biglietto da visita per l'amministrazione comunale del paese elbano. Vergognoso a dir poco !!!
Ha smesso di piovere, sfrutto la seconda tornata per spingere sui pedali con la strada libera e le gambe reattive, però mai cantar vittoria prima del tempo ed infatti arriva l'imponderabile....
Si scatena un nubifragio, nelle strade si formano rigagnoli , pezzi di rami d'alberi vengo scaraventati sul percorso rendendolo pericoloso più di quanto non lo sia già ed il freddo prenetra nelle ossa.
Brividi ovunque e pur detestando le salite, l'attendo per diminuire la velocità e scaldarmi nella risalita.
Scendo col cuore in gola a Marciana timoroso di cadere ad ogni curva affrontata , sfrutto il tratto verso Procchio per pedalare con molta agilità e la mantengo nell'affrontare l'ultima breve asperità di giornata.
Con immensa soddisfazione giungo alla seconda transizione, svuotato, spremuto come un'oliva in un frantoio, tolgo le scarpe da ciclo e nello scrutare i piedi, sorrido vedendoli pieni della terra raccolta durante l'acquazzone.
Al solo pensiero di dover percorrere ancora 42 km di corsa vengo assalito da un senso di nausea e sin dalle prime falcate le sensazioni percepite sono alquanto negative.
L'esperienza maturata precedentemente insegna d'attendere qualche chilometro prima di dichiarare in sciopero i quadricipiti e così faccio, incitato dai vari amici presenti nella zona centrale dell'anello di 5,25 km. Lo conosco a menadito e richiede una grande forza mentale nel segmento che conduce verso l'aeroporto caratterizzato da un lungo rettilineo, il quale interminabile negli ultimi giri.
Incrociare gli amici impegnati nella loro fatica, mostrata in varie forme espressive del viso, udire qualcuno gridare il tuo nome sono particolari di notevole importanza per distrarre la mente. Li definirei degli "ammortizzatori psicologici",propedeutico ad allieviare i momenti critici e scacciare i pensieri cattivi .
Rispetto la regola adottata da anni , vale a dire sostare a tutti i ristori per bere e contemporaneamente far rilassare gli arti inferiori sorseggiando le diverse bevande.
Ultimo giro ed in prossimità dell' Hotel Montecristo ritorno sul lungomare osservando con ghigno ironico sulla sinistra il mare increspato e rivivendo nella testa, come in una serie di "flashback", i momenti di difficoltà avuti durante la competizione.
Dalla strada principale svolto a destra per raggiungere il centro cittadino e la meta agoniata da tutti coloro i quali hanno messo anima e cuore per concretizzare il loro sogno, divenire un Elbaman Finisher !
Veleggio negli ultimi metri , pelle d'oca ovunque, esterno tutta la mia soddisfazione scaricando l'adrenalina e l'energie rimaste in corpo. Sono istanti elettrizzanti difficili da descrivere.
Complimenti vivissimi a tutti i finisher dell'Elbaman e dell'Elbaman 73, perchè stavolta oltre ai propri limiti fisici si è dovuto combattere anche contro fattori esterni a volte al limite della sopportazione.
Doveroso ringraziare l'amico organizzatore e Presidente dell'Elbaman Team Marco Scotti, tutta la sua splendida famiglia e gli stoici volontari, i veri eroi della manifestazione, perchè svolgere il loro prezioso servizio ai ristori col maltempo è stata un'impresa ardua.
Un abbraccio a tutti gli amici incontrati ed un particolare ringraziamento, per la consueta cordialità, alla Famiglia Eletti capace di rendere accattivante il loro Agriturismo Orione con continue migliorie.

God bless you !!!