mercoledì 28 settembre 2016

DNF Elbaman

Rimane l'amaro in bocca soprattutto per due motivi : non essere riuscito ad onorare la gara di casa ed arrivare sotto lo striscione d'arrivo con la canotta dedicata a Simone.
Per il resto, come sempre ,  ottima compagnia, grasse risate e numerosi gelati  , indispensabili ad addolcire l'amarezza....
Ringrazio i volontari dell'ambulanza , i primi a medicarmi, ed il medico che abilmente ha suturato l'avambraccio con 14 punti .
God bless you !!!



giovedì 15 settembre 2016

E per il 15° .....

.... Giove Pluvio si è preso "quasi" un giorno di vacanza lasciandoci all'asciutto per la quasi totalità della gara. Quale?
Il Powerman Zofingen, notoriamente vessato da problemi di natura meteorologica con diverse edizioni caratterizzate da condizioni al limite della sopportazione. Considerata l'innata idiosincrasia per la pioggia e le basse temperature, nelle circostanze in cui ho dovuto affrontarle si è rivelata una lotta continua con la mente per evitare il ritiro dalla competizione.
Trasferta in compagnia dell'amico duatleta Pietro ,pugliese ma residente a Sorbolo quindi parmigiano adottato, preparatosi ad hoc per questo prestigioso appuntamento e speranzoso di ben figurare nella classifica di categoria del Mondiale ITU.
In qualità d'ambasciatore italiano della prestigiosa kermesse rossocrociata, applaudo simbolicamente la piacevole notizia dell'accordo con l'ITU per l'organizzazione del Campionato del Mondo di Duathlon Lungo sino al 2020.
Il direttivo, capitanato dal Presidente Ruf ,ha dimostrato nel corso degli anni di avere costruito un'impeccabile macchina organizzativa dove l'atleta ha a disposizione tutto quanto gli è necessario per potersi esprimere al meglio, prima , durante e dopo la prova. Logistica impeccabile.
Nei giorni che precedono la competizione butto l'occhio sui vari siti meteo e, a quanto pare, l'odiata pioggia verrà relegata al ruolo di comparsa e non di protagonista com'è accaduto spesso in passato.
Affrontiamo il viaggio con la dovuta calma, consci di dover sostare incolonnati prima dell'ingresso al Tunnel del San Gottardo . Tutto sommato possiamo ritenerci fortunati . Solo 40 minuti e poi 17 km di pura noia.
Inusuale il caldo percepito giunti a destinazione ed immediato ritiro del pacco gara, contenente gadget decisamente kitch, come l'enorme cappello di paglia sponsorizzato da Toyota.
Risaliamo nella frazione dove alloggeremo per depositare rapidamente i bagagli al Gasthof e ritorniamo nella palazzina, centro logistico di tutto l'evento per il tradizionale pasta party. Ennesima sudata ed imbarazzo nel salire sul palco per ricevere il pettorale spettante ai membri del Jubilee Club ed abbuffata dei numerosi dolci presenti . Non c'è nulla da fare sono e sarò un'inguaribile goloso !
Mentre sono seduto a tavola lancio un'occhiata nella sala del buffet e scorgo un atleta con la divisa del Triathlon Bergamo. Lo raggiungo,  gli domando da quale località bergamasca proviene e col classico accento orobico e l'eloquio colorito mi risponde di vivere da qualche anno in una località montana vicina a Neuchatel. 
Tale Paolo Moretti si rivelerà una compagnia assai divertente, utile a trascorrere momenti spassosi unitamente a Carlo Spreafico, amico storico col quale ebbi il piacere di condividere il battesimo nel Powerman. Sbircio il meteo ed il continuo mutare dell'ora in cui arriverà la temuta perturbazione mi crea preoccupazione. Tenere la ruota anteriore full carbon con tubolare o per precauzione sostituirla con quella avente pista frenante in alluminio? Deciderò all'ultimo la domenica mattina prima d'entrare in zona cambio.
Il briefing del sabato pomeriggio è servito per comprendere alcuni ostacoli presenti sul percorso ciclistico dovuti a lavori stradali ,mentre per il resto nulla da segnalare. Tanti saliscendi e mal di gambe assicurato :)
Pranzo nel ristorante dove alloggiamo, con tagliatelle olio e formaggio e la porzione è decisamente abbondante . Unica pecca la cottura poco al dente però il piatto ha meritato la sufficenza.
Zofingen è un borgo ameno, lo si visita in 10 minuti quindi occorre inventarsi qualcosa per ammazzare il tempo. Avere conosciuto Paolo è sicuramente un buon antidoto alla monotonia ed insieme a Carlo riusciamo a stuzzicarlo in modo tale da far fuoriuscire il "pota" che c'è in lui. Grasse risate ed addominali sempre in tensione.
Cena della vigilia con invito di Paolo,  dotato di un camper di tutto rispetto e di pasta integrale italiana cucinata degnamente, condita con olio di prima scelta e l'immancabile formaggio. Una passeggiatina digestiva e poi torniamo nella nostra dimora in collina.
Nottata trascorsa senza l'assillo della sveglia anticipando il risveglio del gallo (ironman docet) e colazione alle 6,10 con tè preparato sfruttando la macchina del caffè presente in camera e tre barrette. Il tutto consumato svogliatamente poichè l'appetito a quest'ora è un qualcosa di sconosciuto...
Il clima si presenta ideale e l'eventuale acquazzone si farà vivo nel tardo pomeriggio cosicchè in zona cambio parcheggio il mezzo con le ruote in versione "tubolare". Arrivati al parcheggio con enorme piacere rivedo i due amici del Pro Patria,  Davide, al suo esordio sulla long distance, e Alex impegnato nella short. Anche la giovane fanciulla Simona affronterà la stessa distanza mentre il papà Mauro Fiorini, iscritto nel lungo, dovrà abdicare per problemi di natura fisica.
Scelto anche l'abbigliamento per l'intera giornata, con canotta traforata a contatto con la pelle e il body d'ordinanza sopra . Purtroppo con zip posteriore e ,non essendo avvezzo a vestire tale capo,vorrei poter essere l'incredibile Hulk per strappare per aprire una breccai sul davanti ...
Seguiamo il passaggio della gara femminile nell'Arena ,partita alle 8  con l'inglesina Emma Pooley , ciclista professionista, indiscussa dominatrice della specialità e favorita per la vittoria finale. Sarà il caso di muovere le zampe prima di presentarsi nella griglia di partenza e nel tragitto salutare Antonio Scirocco e la consorte Chiara . L'amico campano si è trasferito in pianta stabile proprio a Zofingen ed ha concluso ben 8 edizioni ma, impossibilitato a correre , da qualche anno partecipa in veste di ciclista in una staffetta.
Chiacchero in griglia con Juris Rossi sempre presente nelle ultime edizioni e assistiamo alla presentazione degli atleti élite da parte dello speaker.
Mi è sempre risultata indigesta la salita e sono consapevole di dover camminare in alcuni tratti impervi , se rapportati all'assenza di preparazione del sottoscritto su queste pendenze.
Infatti tradizionalmente al secondo giro della prima frazione , poco prima del 6° km, passeggio per poi riprendere a zampettare all'ingresso della boscaglia.
Terminati i primi 9,2 km sento già i quadricipiti lamentarsi e siamo solo all'antipasto del corposo menù. Salgo in sella e parto cercando di pedalare agile nei primi chilometri, risparmiando le gambe sin dalla prima ascesa ed anche nel tratto fra quest'ultima e la seconda verso il famigerato Bodenberg. Fa caldo e solo alla terza tornata un vento contrario al senso di marcia riesce a disperdere il calore corporeo. Le borracce distribuite ai ristori non sono completamente piene e nei primi 25 km devo centellinare il contenuto per non rimanere con la gola asciutta :O
Patisco ogni anno i 40 km finali , arrancando visibilmente in salita pur con rapporti molto agili , sintomo di scarso allenamento quando l'erta presenta la doppia cifra in termini di inclinazione :)
Uffff anche la terza ,pedalabile salita,  è messa alle spalle , la mente si rilassa , le gambe l'assecondano. L'unico obiettivo per i restanti  10 km che mi separano dall'entrata nella zona cambio sarà quello di faticare il meno possibile per giungere al secondo cambio, con una condizione fisica decente. L'ho già spiegato in tutte le salse, nei miei precedenti post riguardanti il Powerman Zofingen, quanto sia arduo poter correre senza soluzione di continuità gli ultimi 28,6 km. La ricetta è la stessa ogni anno, cioè si corre dove se ne ha la possibilità altrimenti si cammina facendosene una ragione.
Certamente è abbastanza frustrante terminare il primo giro , transitare a fianco del traguardo, allontanarsi sapendo cosa t'aspetta. E nel secondo giro i ritmi diminuiscono , le gambe si fanno più pesanti , incontrollabili in discesa , le soste ai ristori vissute con la dovuta calma. Raggiunto l'altipiano, dove si gira come trottole, ed abbandonatolo  dopo 5 km, , posso dire a me stessso d'essere giunto ad un passo dal sogno.
Devo superare due salite poi, in prossimità del ristoro posizionato a 2,5 km dall'arrivo, inizia la lunga discesa. Sono poco più di 10 minuti di godimento puro , rivedo il film della gara , saluto gli amici incrociati e ricevo i complimenti degli spettatori presenti sul percorso.
Percorro, con le ali ai piedi, un tortuoso percorso creato all'interno della Mecca del duathlon e sento lo speaker annunciare il mio arrivo. Varcare quella linea sono emozioni difficili da esternare e ti ricompensano degli sforzi profusi per arrivare sin lì.
Un caloroso abbraccio e sinceri complimenti a tutti gli amici italiani che hanno condiviso questa gratificante esperienza in particolar modo al trio Carlo , Paolo e Pietro. Un applauso a Simona per la sua bella prova ed ovviamente a tutti i Finisher.

God bless you !!!

                      Vicino alla locandina della gara con Pietro Carrara

                                 Penne al pasta party del venerdì
                                                   Mousse
                       Paolo Moretti ,orobico trapiantato in Svizzera
                                  Con Simona e Mauro Fiorini
Con la vincitrice Emma Pooley
 
                                Pietro, Ame, Carlo, Paolo
 
Negli spogliatoi con Davide Arona
                           Prima frazione e scatto dell'amico Antonio
                     Abbraccio volante col colombiano Padre Serna