mercoledì 19 novembre 2014

Una domenica spassosa....

con Aurella e Andrea in palestra prima del via
il Brunone Marini e la figlia Ilenia
 
Torta di Aurella per festeggiare le mie 100 maratone
col discepolo Paolo Scotti :)
                                 con Luca Zava compagno di tante gare
 
Finalmente sono riuscito a sapere il motivo dell'irritante dolore al basso ventre, indesiderato compagno per oltre un mese mie uscite podistiche. Erroneamente l'imputavo a problemi di stomaco invece, al termine di un consulto con l'amico Dott. Daniele, la diagnosi è presto fatta. Trattasi di pubalgia ed avendola sperimentata durante la carriera calcistica pensavo si manifestasse solamente vicino agli addutori. Nonostante abbia ricevuto la pessima notizia che uno sportivo eviterebbe di sentirsi dire e l'inevitabile stop dalla corsa, potrò correre la Maratonina di Crema l'indomani.
Il motivo della trasferta cremasca era, come spesso capita, un combinato "corsa-pranzo",nel caso specifico organizzato con gli amici triatleti lodigiani Aurella e Andrea. Oltre a noi tre , impegnati nella disputa della mezza, s'aggregheranno a far lavorare la mandibola con le gambe sotto al tavolo, alcuni compagni di squadra (DDS) della coppia.
Ritrovo del terzetto alla periferia di Crema alle 8, parcheggio l'auto e salgo a bordo di quella d'Andrea, il quale ci porta nelle vicinanze del ritrovo gara. Fortunatamente sono già provvisto di pettorale e pacco gara, quindi evito l'annosa coda e con calma effettuo il cambio d'abiti nella palestra messa a disposizione dagli organizzatori. Si discute sul repentino cambio di clima, disastroso in tutti i sensi il giorno precedente, mentre in cielo splende un inaspettato sole associato ad una temperatura gradevole.
Ci scaldiamo correndo blandamente e se accenno ad aumentare il ritmo, ecco il dolore in zona pubica, pertando evito inutili accelerazioni.
Io ed Andrea troviamo posto in griglia immediatamente dietro agli atleti dotati di un paio di marce in più rispetto a noi ed allo scoccare delle 9,15 viene dato il via. Nessun intoppo tranne la presenza di uno spartitraffico risultato indigesto ad un concorrente intento a visionare il suo gps.
Andrea ha assistito alla scena comica e per lo sventurato podista nessuna complicazione fisica, solo un pò di spavento.
Al dolore non si fa l'abitudine, però l'esperienza accumulata nelle precedenti competizioni viene confermata anche in questa e difatti giunti al 6° km. rimane solo un fastidio a farmi compagnia sino al termine della fatica. Sono psicologicamente condizionato e, ciò nonostante, cerco d'esprimere la quasi totalità delle mie attuali possibilità atletiche tenendo conto il tour de force sportivo dell'ultimo periodo. Nella seconda parte di gara la mente sarebbe  propensa a calare vistosamente l'andatura ma ritengo opportuno scacciare ogni tentazione, facendo leva sul fatto che potrebbe essere l'ultima gara dell'anno. Col senno di poi la scelta si è rivelata corretta poichè la prova può essere catalogata sotto la voce "dignitosa" senza risentimenti dolorosi al termine della stessa.
Ritrovo il Pandinese Paolo Scotti e gigioneggio con lui, calandomi spiritosamente nella veste di suo guru, con tanto di foto ricordo dove la pirlaggine emerge perentoriamente :)
Altro incontro degno di nota è quello con Luca Zava, cremonese col quale ebbi modo di condividere in allegria svariate corse podistiche.
Ottima prova anche da parte del duo lodigiano Aurella -Andrea e dopo la doccia di rito partiamo in direzione Basiasco per raggiungere la loro graziosa dimora. Solita fragorosa e pittoresca accoglienza delle due cagne di casa, riservata a tutti i vari ospiti arrivati alla spicciolata.
Menu ricco mi ci ficco e si parte con torte salate, lasagne , polpettone, zucchine, mandarini, frutta secca e torte dolci di varia natura, tutte squisite ed apprezzate dal palato dei commensali. Ringrazio pubblicamente Aurella, la quale ne ha appositamente sfornata una al cioccolato per festeggiare il mio traguardo delle 100 maratone. Grazie infinite ! :)
E' bello poter godere dello splendido feeling instauratosi con persone conosciute da poco e vorrei rimanere sino al giorno seguente. Pur abitando ad una certa distanza sono l'ultimo, assieme a Fabio, ad abbandonare l'abitazione di Aurella ed Andrea che abbraccio calorosamente per l'indimenticabile giornata trascorsa con loro sin dal primo mattino.
Per evitare di scordare qualcuno , rivolgo un caloroso ringraziamento a tutti gli amici nuovi e vecchi presenti per l'ironia dimostrata ed il divertente pomeriggio trascorso in allegria.
Speriamo di tornare a correre il prima possibile per potere vivere giornate come questa......

God bless you !!!

venerdì 14 novembre 2014

Cent....ellinando

                                Incontro all'expo con Giovanna
                        con l'omonimo Amedeo Sargolini e Lì Farro
                               I tre moschettieri prima del via
 L'abbraccio con l'allievo dopo il traguardo
                              Saluto nel post gara con Gabriele :)
Conchiglia ripiena di gelato con panna montata.Meritatissima ! :D


Come si suol dire "tutto è bene quel che finisce bene" , ma invece di una commedia Shakespeariana ci si è messo Alfred Hitchcock a condire il tutto con una "suspense" finale degna del maestro del brivido.
Il fine settimana appena trascorso, doveva essere,ed è stato ricco di pathos e alquanto significativo sotto diversi aspetti. Correre una maratona dopo 18 anni dalla mia prima, tornare a Ravenna dove quattro anni or sono ebbi l'ultimo incontro col compianto Simone Grassi, festeggiare contemporaneamente la mia 100esima e lo sbriciolamento del muro delle 3 ore da parte dell'allievo Roberto. Quindi tanta carne al fuoco.
Ovviamente come spesso accade quando si tiene particolarmente ad un evento sportivo, arriva l'inghippo fisico a rompere le uova nel paniere ed a farti perdere quella sicurezza necessaria in una prova ostica qual è la Regina delle gare podistiche. Ed ecco affiorare un male tendineo nella settimana che conduce alla gara.
M'assumo gran parte della colpa, derivata serie infinita di competizioni, viste come momento allenante ed aggregante o forse anche al cambio di scarpe. Fatto sta che per correre ai ripari utilizzo, oltre al riposo dalla corsa, tutti quegli stratagemmi necessari per cercare di disinfiammare il tendine del soleo del polpaccio destro. Ghiaccio, argilla, arnica, tecar terapia e che Dio me la mandi buona !
Viaggio della vigilia piuttosto articolato con una prima sosta a Gongorzola per aggregarmi all'amico triatleta Stefano e con lui ripartire alla volta di Piacenza dove incontreremo Roberto. Lasciamo l'auto nella zona industriale ed in un paio d'ore siamo nella città d'arte romagnola. Dal sole padano si passa ad un clima caldo-umido ed un cielo uggioso però fortunatamente senza pioggia.
Per essere un tre stelle, l'hotel c'assegna una stanza nel sottotetto ben al di sotto delle aspettative con un clima tropicale, motivo per cui apriamo completamente la finestra sperando di rinfrescare l'ambiente.
Segue giro nell'expo della maratona per ritirare pettorale e pacco gara ma soprattutto per conoscere personalmente la "Si ster" salernitana Giovanna che amorevolmente prendo in giro sulla bacheca del gruppo musicale facebookiano da me creato. Come promesso scattiamo una foto ricordo col classico gesto dell'ombrello rivolto alle altre Sisters. Doveva esserci anche Gabriele ,l'altro maschietto del gruppo , ma giungerà in ritardo, quindi l'incontro con lui è rimandato al giorno seguente. Sosta, assaggio di torta e foto di rito con l'instancabile ed onnipresente coppia formata da Amedeo Sargolini e Lì Farro.
Abbiamo una pizzeria di fianco all'hotel, le diamo fiducia evitando di gironzolare per la città e l'unico a consumare una cena da vero atleta è Roberto col classico binomio pasta in bianco + bresaola, mentre io e Stefano optiamo per una pizza. Felice si è rivelata la scelta di prendere posto ad inizio serata poichè alle 19.30 i posti a sedere sono esauriti e l'attesa andava per le lunghe....
Vorremmo soddisfare il palato con un gelato senza andare in centro, però c'accorgiamo che la zona è tristemente insignificante così l'unica soluzione è tornare in hotel abbandonando ogni speranza.
Dormire a novembre con la maglietta a maniche corte, avvertendo caldo, è una situazione assai anomala ed al nostro risveglio il grigiore è rimasto tale. La colazione si rivelerà degna di nota con un'ottima crostata alla marmellata d'albicocche, un plum cake al cioccolato ed una simil torta Paradiso. Quattro fette, accompagnate da una tazza di tè, saranno il carburante necessario per iniziare la giornata e concludere il carico di glicogeno :)
C'incamminiamo verso la zona nevralgica della kermesse ravennate, il cui calendario presenta distanze dalla 10 km alla Maratona passando per Mezza e 30 km. Ce n'è per tutti i gusti, con l'accortezza di prendere posto in prima fila perchè l'assenza di griglie potrebbe causare "pruriginosi" contatti coi soliti genialoidi,smaniosi di pubblicità ma dal passo assai lento...
L'umidità si taglia a fette, penetra nelle ossa, perciò è opportuno rimanere coperti almeno sino a mezz'ora dal via. Rivedo Giovanna col marito , numerosi amici come Gessica, forte triatleta romagnola, il gruppo del Triathlon Pavese, Roberto Aniello e la consorte Gloria. Foto e risate stemperano la tensione che inizia a farsi viva. Consegna borse con coda in un angusta palestra e successiva corsetta sino al gonfiabile sotto al quale è posizionato il tappeto del chip per il rilevamento cronometrico.
Scavalchiamo le transenne e siamo nelle prime file mentre lo speaker presenta ed intervista Gianni Morandi iscritto come a Cremona alla Mezza.
Pronti, partenza via e subito in fondo al viale troviamo la prima delle innemerevoli curve , protagoniste assolute dei due giri all'interno della città. Sapevo della poca scorrevolezza del tracciato, del fondo sconnesso in alcuni segmenti a causa del ciottolato e temevo per il tendine di cui sopra, comunque ben protetto dalla buona ammortizzazione delle scarpe.
Conscio della mancanza di fondo adotto una tattica di gara assai spericolata , sperimentata negli ultini anni cercando di mettere il cosiddetto "fieno in cascina" nella prima mezza e poi stringere i denti calando l'andatura il meno possibile. L'obiettivo finale, sino a quando il fisico me lo concederà, sarà quello di rimanere sotto le 3h. Senza riferimenti cronometrici parto coi pacer delle 2h50 e rimango con loro nei primi chilometri poi rallento ed all'altezza del 10° km chiedo al ragazzo che corre al mio fianco il passaggio cronometrico. Sbalordito ed intimorito ripeto a me stesso "Ame rallenta altrimenti non arrivi alla mezza !"
Saggiamente ascolto la vocina interna, rimanendo praticamente da solo allorchè abbondonato la città veniamo catapultati in un "drittone" a salire sino al 31° km. Infinitamente devastante a livello mentale, inizio a percepire le pile scariche ed a nulla serve l'autoincoraggiamento. Ripercorrendolo in senso inverso, dobbiamo combattere col vento contrario ed è quest'ultimo ad infliggermi il colpo di grazia. Rientrato in città rimangono da correre "ancora" 6 km e per stemperare le crisi mentali cammino in alcuni tratti ed in prossimità dei due ristori finali.
Salvo clamorose deflagrazioni fisiche dovrei riuscire a raggiungere lo scopo prefissato e questa quasi certezza, associata alla generale stanchezza, generano un rilassamento e relativo calo della velocità. Ultimo km ed intravedere là in fondo lo striscione d'arrivo è notoriamente un'iniezione adrenalinica così come l'incitamento degli spettatori posti ai lati della lunga Via di Roma.
Sono al settimo cielo quando scorgo il cartello indicante il 42° km e percorro gli ultimi 195 metri spingendo sul tappetto azzurro, posto a coprire il manto stradale, quasi fossi al primo chilometro.
Ce l'ho fatta !!!!!! Missione compiuta caro Simone ! :)
E Roberto? Attendo il suo arrivo e l'accenno alla "suspense"d'inizio post, era relativa all'attesa di vedere transitare sotto il traguardo l'allievo prima dello scoccare delle 3 ore.
Il display segna le 2h59 ed all'orizzonte non lo vedo, inizio a preoccuparmi ma dopo una ventina di secondi lo scorgo impegnato nello sprint finale, grazie al quale riuscirà nel suo intento , degna conclusione di un cammino iniziato un paio di mesi fa in collaborazione col coach Maurizio.
"Il lavoro paga!" come ebbe a dire il suddetto coach dopo la mezza di Castellazzo e sarebbe stata una grossa ingiustizia sportiva se il sogno fosse svanito per pochi secondi...
Ed ora prevedo un ulteriore abbassamento del crono già a Reggio Emilia dove, al traguardo, dovrà essere lui ad aspettare me :)))
Un bravo anche a Stefano per la sua prova a Giovanna e Gabriele che finalmente conosco personalmente ed a tutti i finishers, perchè la Maratona ti spreme a livello fisico ma al contempo sa regalarti enormi soddisfazioni. Compreso il mal di gambe dei giorni successivi ed anche da lassù Simone, da buon maratoneta, sa cosa intendo dire ... :D
Prima di riprendere la via maestra una sosta per il meritato gelato per concludere in dolcezza una giornata indimenticabile.

God bless you !!!