martedì 19 luglio 2016

Enrico You are still with us!

Lo scorso anno fu una vera e propria festa, ritrovarsi con gli amici veneti la sera prima di partire per la trasferta a Roth .
Tra loro anche Enrico Busatto, promotore della serata e col quale si era stabilita una sana amicizia ,considerando che avevo assistito al suo battesimo sulla distanza Ironman a Klagenfurt, un lustro fa.
Era sempre complimentoso nei miei confronti e ci teneva a sottolineare , a chi non mi conosceva , il numero di Ironman conclusi. mettendomi in grossa difficoltà. E quando gli dicevo di smetterla, lui sorrideva di gusto sapendo quanto detestavo parlare di questa cosa.
Una settimana fa accade quello che non pensi possa accadere, e quando ricevo la drammatica conferma , un forte brivido attraversa tutto il corpo lasciandomi immobile e senza parole.
A confermare la tragica notizia è la voce disperata e piangente della sorella ed amica Lisa,  chiamata dopo aver letto alcuni post su facebook con la scritta "Ciao Enrico...." .
Per tutto il giorno stento a credere sia reale la fulminea e sconcertante scomparsa di Enrico, sentito telefonicamente due settimane or sono perchè intenzionato ad iscriversi all'IM Austria . Alla fine della telefonata ricevetti l'invito per un pranzo insieme il lunedì dopo la gara. Purtroppo la stanchezza, il caldo ed il dover guidare per diverse ore m'indussero a rimandare il nostro incontro. Che disdetta!
Successivamente alla fase di stordimento, tornato coi piedi per terra, la prima cosa a cui ho pensato è stata quella di ricordare sportivamente Enrico in occasione dell'imminente Challenge Roth .
Come? A modo mio , correndo la maratona con una dedica speciale stampata sulla canotta.
Dopo un consulto con l'amica Teacher Agnese la frase prescelta è stata " Enrico you are still with us!".
Il sogno poteva già infrangersi nel corso della frazione natatoria, poichè l'indesiderato ed inaspettato freddo percepito e poi patito nel canale, mi ha letteralmente prosciugato fisicamente. L'idea del ritiro è stata più volte scacciata dalla mente perchè oggi l'imperativo era arrivare a tutti i costi.
Fuoriuscito vivo e vegeto dall'acqua, nonostante una condizione fisica precaria, acchiappo la sacca contenente l'abbigliamento utile per la seconda frazione ed entro nel tendone. Sono visibilmente tremante e solo grazie all'assistenza di un volontario riesco a togliermi la muta. Chiuque tu sia, grazie di cuore !
Durante i primi chilometri in sella, l'intento era quello di riscaldare la muscolatura dei quadricipiti e poter pedalare il prima possibile come desideravo. Ero stanco di sbattere i denti.....
Il Challenge Roth è una grandiosa festa sportiva, con un'imponente e ben orchestrata macchina organizzata, e viene vissuta come tale dagli abitanti dei paesi attraversati. Il passaggio fra due ali di folla sulla Solarerberg ha fatto il giro del mondo così come la folla festante all'interno dello stadio dov'è situata la finish line.
Sono il  marchio di fabbrica d'una competizione unica al mondo e lo slogan coniato dagli organizzatori  "Challenge Roth We are triathlon !" calza a pennello.
Il clima favorevole e la gamba tornata a girare a buon regime mi hanno permesso di concludere decentemente i 180 km. Togliere la maglia da ciclismo ed indossare la canotta con impressa la dedica ad Enrico si è rivelato come l'avevo immaginato. Elettrizzante.
Sono partito molto carico per la maratona e sino alla mezza il ritmo tenuto era quello previsto , poi è subentrata una generale spossatezza e la mente ha deciso di prendersela con filosofia.
Particolarmente monotono correre sullo sterrato che costeggia il canale e lo si deve fare prima in un senso e poi nell'altro per ben due volte.
Abbandonatolo si fa ritorno verso il centro di Roth ed al termine dello strappo asfaltato incontrato all'uscita dal bosco si svolta a destra per un mini circuito. Ultima breve erta di giornata con tanto di speaker , il quale chiama a raccolta la gente presente per incitare l'italiano in transito. Rispondo con un applauso mentre inizio a pregustare il significativo arrivo nello stadio. Le gambe, come spesso accade in prossimità del traguardo, ritrovano vigore e spinta.
Ci siamo , mancano solo pochi metri per dare un senso ad una faticosa giornata iniziata nel peggiore dei modi e conclusasi con tanta tristezza nel cuore, lo sguardo e le mani rivolte lassù.
Nessuno lo riporterà fra noi , ma dovremo sempre ricordarlo per quello che ci ha lasciato. Ognuno a suo modo.
ENRICO YOU ARE STILL WITH US!

God bless you !!!





mercoledì 6 luglio 2016

A.A.A.


Ame. Aironman. Austria.
Un legame che si perpetua da 18 anni con una breve interruzione , ma poi ripreso senza soluzione di continuità.
La Carinzia e la sua capitale Klagenfurt, una città bomboniera ,a misura d'uomo dove tutto sembra svolgersi perfettamente e raramente noti qualcosa di negativo.
Per metterla sul ridere anche il prezzo dei carburanti ti lascia senza fiato, ma è il lago Worthersee a stupirmi con la sua immensa bellezza ,nonostante l'abbia ammirato in svariate occasioni.
Quest'anno non avrò compagnia per la trasferta e come da tradizione (degli ultimi due anni) farò tappa a Feletto Umberto per riabbbracciare l'amica Simonetta e con lei gustarmi una coppa gelato. Per l'occasione si aggregherà anche la Teacher Agnese e Monica, un'amica di Simonetta.
Il caldo è veramente opprimente ed è fuoriuscito tutto d'un botto cosa che ha impedito un graduale acclimatamento. Viaggio costantemente con l'aria condizionata per evitare di boccheggiare.
L'incontro in terra udinese si è rivelata salutare per il morale  e spezzare il viaggio. E' sempre e comunque incoraggiante attornarsi di persone allegre e positive come lo è Simonetta. Lei di battaglie ne ha combattute e vinte , è un esempio per tutti noi ed ora dovrà affrontare anche un problema di glicemia. Scherzosamente mi dice che abbandonerà i dolci solo dopo la "nostra" coppa insieme. Ovviamente il tutto condito da sfottò e foto ricordo.
Dopo 8 ore di trasferimento raggiungo l'uscita dell'autostrada e poi svolto a destra pronto ad immergermi nella caotica zona dedicata all'expo con l'intento di ritirare il pacco gara, La motivazione di tanta fretta è impossessarsi del braccialetto indispensabile per accedere al pasta party. Esplicata l'annosa formalità, vado frettolosamente alla Pensione nella quale soggiornerò per scaricare bici e bagagli. Il tutto a tempo di record poichè ho appuntamento al pasta party con l'amico Luigi.
Anche in questa occasione numerosi sono gli amici incontrati e personalmente vivo questi eventi con l'intento di rivederli perchè apprezzo la loro sincera amicizia.
La solita vigilia pre gara , osservo e sorrido nel vedere atleti che , con temperature africane, corrono o pedalano forse per saziare la fame di sport. Rinuncio alla cena nella solita pizzeria per condividerla con Luigi ed assaggiare il suo mix di cereali , pollo e verdure.
Si discute anche delle preoccupanti previsioni meteo del giorno seguente e purtroppo si segnalano forti temporali . E per chi come il sottoscritto utilizzerà ruote in carbonio le preoccupazioni salgono....
Ritorno alla base affrontando la classica nottata prima dell'evento, cercando di dormire ad orari inusuali, con la paura di restare sotto le coperte, nonostante la sveglia :)
Fortunatamente  alle 4 sono già cosciente, sgranocchio tre barrette veicolate da te freddo e concludo rapidamente la triste colazione. Ritroverò un po' di smalto quando, arrivato in zona cambio al posto assegnatomi, rivedo con piacere Louis Moschetta, un amico di vecchia data trasferitosi negli Stati Uniti per lavoro. La sua bici in titanio è proprio accanto alla mia...
Con lui e la moglie americana, molto affabile e sorridente, compio il tragitto che ci separa dalla zona cambio agli Strandbad. All'interno i prati sono presi d'assalto dai partecipanti e dagli accompagnatori, in attesa di prendere posto nelle griglie di partenza della frazione natatoria.
La novità quest'anno è rappresentata dall'introduzione del "rolling swim start" con l'entrata in acqua degli atleti uno di seguito all'altro in base al tempo stimato, da quest'ultimi, per completare i fatidici 3,8 km.
Ovviamente, considerato quanto sono ridicolo nel gesto natatorio, staziono nelle retrovie in paziente attesa di transitare sopra il tappeto, predisposto alla rilevazione del chip.
Quant'è arduo spezzare il fiato alle 7 del mattino e come accade da 20 anni, fatico a trovare una simbiosi con l'acqua. Conscio di dover sguazzare 1h30 all'interno del Worthersee e d'uscirne rintronato, penso solamente a gestire la fatica.
L'ultimo chilometro nuotato nel canale sarà infinito, però ritrovo vivacità quando scorgo la sagoma del megahotel situato nel pressi dell'uscita. Anche stavolta posso affermare d'avercela fatta a sopravvivere.
Sosta in bagno, cambio d'abiti e finalmente cavalco la nuova bici assemblata per l'occasione con qualche grattacapo e testata solo due volte prima della competizione austriaca.
Il passaggio dal nuoto al ciclismo mi causa sempre uno sgradevole mal di gambe nei primi 10 km per poi scomparire cammin facendo. Stavolta decide di persistere a lungo, inizio a spazientirmi e si preannuncia una pedalata sofferente.
Senza riferimenti cronometrici faccio affidamento alle sensazioni e procedo prendendola con filosofia perchè incazzarsi servirebbe a nulla. Come preannunciato si presenta un bel temporalone a dare un po' di suspence e, nei pressi dei punti critici, metto in pratica il consiglio impresso sui cartelli stradali posizionati ai lati della strada.
CAUTION ! E non vedo altra via d'uscita se desidero rimanere in sella  perchè quando cerco di frenare avverto un tardivo rallentamento della velocità :)
La pioggia ed il brusco raffreddamento dell'aria generano brividi e solo nel momento in cui la perturbazione c'abbandona ritrovo una temperatura corporea decente.
Salire a Rupertiberg risulta faticoso, soprattutto nella seconda tornata, però è assai divertente sentire l'incitamento degli amici friulani Denis e Monica capitanati da Fabio , il quale urla a squarciagola e ti strappa un sorriso. Grandi.
"Dai Ame che anche la seconda frazione l'hai messa nel cassetto". Lo ripeto a me stesso per preparare corpo e mente alla maratona conclusiva. L'obiettivo è faticare  intelligentemente, amministrando la seconda mezza ed evitando d'arrivare stremato al traguardo. Il caldo umido la fa da padrone, quindi urge bere e spugnarsi molto, distogliendo se possibile la mente dalla fatica. Come? Salutando gli amici incrociati, dando un cinque ai bambini , camminando ogni tanto per dare alle gambe la possibilità di allentare le tensioni muscolari venutesi a creare col passare dei chilometri.
Quando si percorre nuovamente il tratto che collega il centro città con la zona d'arrivo,situata di fianco all'expo, inizia il countdown dei chilometri, aumenta l'adrenalina e ci si rende conto d'aver sconfitto qualsiasi crisi perchè d'ora in poi sarà solo gioia pura.
Ho descritto svariate volte cosa si prova a concludere una gara d'endurance qual è l'Ironman e finiti gli aggettivi lascio a voi lettori immaginare l'emozioni o le delusioni provate.
Alcuni atleti fissano un obiettivo cronometrico o vanno alla ricerca della famigerata slot hawaiana e si sacrificano per svariati mesi dedicandosi anima e corpo per realizzarlo. Come nella vita di tutti i giorni gli incidenti di percorso sono da contemplare, a maggior ragione in una gara così complessa e di difficile gestione. Personalmente ,vivendo lo sport con spirito marcatamente amatoriale, accetto il verdetto del campo sempre con positività.
Unica nota dolente del lungo fine settimana in Carinzia il furto della ruota anteriore subito nel parcheggio della Pensione.
Sarò ripetitivo nel ringraziare gli amici incontrati, ma li ritengo la componente più importante dell'intero evento e li ringrazio per l'accoglienza festosa.
Una menzione speciale la dedico a Luigi, in compagnia del quale ho trascorso piacevoli momenti d'ilarità .

God bless you !!!


                               Coppa gelato con Simonetta e Agnese

                                Al pasta party con Federico e Luigi
                                            con Gianluca Cogliati
                        L'immancabile gelato alla Gelateria Arcobaleno

  Con la splendida coppia bolognese formata da Andrea e Monica
                    La tirata d'orecchie a Giacomo è ormai un rito
                                In zona cambio con Louis Moschetta
Simone always presente .....
The day after