martedì 26 luglio 2011

Up and down in the night, cente...llinando l'energie......


foto D. Quintieri
bello sorridente durante....
........bello cotto alla fine :-D
Colazione non da Tiffany ma da leccarsi ...il pizzetto ;-)

Ame , ma che ci fai a correre di notte mentre potresti goderti la movida della riviera romagnola?
Me lo son chiesto svariate volte mentre faticavo e mandavo poco educatamente a quel paese quel maledetto vento gelido che, come sono soliti dire da quelle parti, ci ha rotto i maroni nel lento incedere da Monte Cerignone verso i quasi mille metri di Pugliano.
Come lo scorso anno ho deciso di concedermi un "break" dai miei impegni legati alla multidisciplina e tuffarmi nell'ultramaratona per prendere parte alla 100km Rimini Extreme, giunta al capolinea come riferiva il sito ufficiale della gara. Ultima edizione signori e signore quindi accorrete numerosi ! ;-)
Le previsioni meteorologiche della vigilia non erano rassicuranti, in quanto durante la notte di sabato o nelle prime ore della domenica erano pronosticate fastidiose piogge associate a temperature non tipicamente estive :-O
Nel mio girovagare corricchiando tra le colline ed i monti romagnoli con sconfinamento anche nelle vicine Marche, potrò usufruire della piacevole compagnia della "Teacher" Agnese offertasi gentilmente come fedele accompagnatrice in sella alla sua mtb. Per l'occasione il mezzo verrà dotato di capiente borsa situata sul manubrio per poter contenere alcuni gel del sottoscritto e barrette per nutrire la conducente :-)
Viaggio d'andata rocambolesco reso problematico da uno spettacolare incidente nei pressi dell'uscita di Rimini nord per non parlare del caotico traffico cittadino della rinomata città romagnola.
Arrivato nella Nuova Darsena di San Giuliano a Mare notiamo con immenso dispiacere che la ruota anteriore della mtb è sgonfia e dopo una lunga ed infruttuosa ricerca di una pompa ecco la comparsa dell'angelo custode. Si materializza nei panni di un addetto dell'organizzazione il quale, prova inutilmente il gonfiaggio tramite compressore, per poi farsi carico di portare la bicicletta a casa e di restituircela prima della partenza della gara. Costui sarà alla guida dell'auto predisposta per seguire la testa della corsa quindi l'unica raccomandazione è quella di recuperare la mtb almeno mezz'ora prima della partenza. Appuntamento quindi nei pressi dell' Arco d'Augusto per le 21.30. Classico ritiro del pettorale a cui fa seguito un piatto di penne, ottimamente cucinate, al pasta party e mi limito solo a quello per non appesantire lo stomaco e facilitarne la digestione. Emozionante riabbracciare l'amico cesenate Simone Grassi ed assai felice di rivederlo in costante ripresa.
Forza Campione tornerai a ruggire ed a mostrare il tuo talento podistico e non solo quello ;-)
Ritornato alla macchina prendo la borsa contenente gli indumenti per la gara mentre Agnese è intenta a preparare sia la borsa predisposta per accogliere le cibarie che lo zainetto dove troveranno posto capi atti a difendersi dal clima notturno. Col senno di poi direi una mossa intelligente perchè pedalare in salita e ridiscendere sudati col vento freddo è traumatico e nocivo alla salute.....
Purtroppo non posso aggregarmi agli altri concorrenti per la tradizionale fiaccolata che conduce dalla nuova darsena all'Arco d'Augusto ma, in compagnia d'Agnese, anticipiamo la lunga passeggiata per riprendere possesso della mtb. Scovato l'angelo custode di cui sopra tiriamo un sospiro di sollievo e finalmente possiamo rilassarci dopo l'imprevisto tour de force pre gara. Soffia un venticello frizzante ed un signore ci ricorda che lassù, quando arriveremo in quota, sarà ancor più pungente ma con nonchalance rispondo d'aver una maglia di ricambio per l'evenienza. Arriva il corteo coi partecipanti alle due prove, 100 e 48 km ,e come da programma alle 22 il tradizionale colpo di pistola sancisce l'inizio della competizione. Pochi minuti dopo il via mi ritrovo nelle prime posizioni a chiaccherare con l'amica Monica Casiraghi ed Andrea mio compagno di fatica anche nella passata edizione. A noi due s'aggrega anche il riccionese Maurizio,un amico di quest'ultimo, iscritto alla 48 km ed alla sua prima esperienza nell'ultramaratona. Il terzetto procede in armonia nei brevi saliscendi iniziali mentre nelle ascese più ripide mi alternerò a Maurizio nello scandisce il ritmo. Andrea, alto e con un peso di poco inferiore agli 80 kg, preferisce saggiamente salire col suo passo perchè poi in discesa è un fenomeno ed in un batter d'occhio recupera il gap accumulato. Folkloristico l'incontro sul percorso con la coppia d'amici triatleti Massimo e la moglie Silvia che abbraccio dopo un allungo e relativa sosta per doveroso bacio :-)
La prima salita degna di nota ci conduce a Montescudo, l'affronto alle spalle di Maurizio senza soffrire più del dovuto e nella relativa discesa avverto gli altri due che mi devo fermare per un pit stop fisiologico.
Ancora qualche "mangia e bevi" per poi arrivare a Mercatino Conca da dove inizia una graduale risalita in direzione Monte Cerignone accompagnati da un fastidiosissimo vento, il quale rende assai più gravoso il nostro lento procedere :-(
Le gambe rispondono bene alle sollecitazioni soprattutto quando la strada sale e Maurizio accusa la fatica staccandosi nel tratto impegnativo ma potrà festeggiare la vittoria nella 48 km maschile in quanto tutti gli atleti transitati prima di lui , me compreso , erano iscritti alla 100 km. Agnese ci segue con molta pazienza ed è preziosa la sua vicinanza perchè, cosa di non poco conto,  posso dissetarmi e cibarmi a mio piacimento.Ogni tanto deve far a pugni col deragliatore della sua mtb ed in due occasioni si vede costretta a scendere dalla bici per risistemare la catena ahimè caduta.........
Ultima breve ascesa per raggiungere il punto più alto del percorso situato a Pugliano (982 mt) e poi la lunga discesa verso San Leo una vera stilettata per miei quadricipiti impegnati nella fase eccentrica della corsa, sicuramente la più traumatica. Rimango estasiato nel rivedere l'imponenza della celeberrima Rocca di San Leo illuminata a giorno e sullo sfondo la Repubblica di San Marino. Nei tratti molto pendenti avverto dolore perchè sotto la pianta del piede sinistro si è formata una vescica e quando giungo ai ristori mi sembra d'essere un naufrago alla vista della terra ferma perchè posso rifiatare :-D
La mente inizia ad essere satura di fatica, la classica crisi , anche perchè poco dopo il 71°km mi dovrò sciroppare l'ennesima risalita e poi a Ponte Verrucchio la successiva odiosa discesa. Sono in compagnia di un ragazzo il quale cerca a tutti i costi d'allungare facendo l'elastico per staccarmi ma poi alla fine siamo sempre uno vicino all'altro. Nella discesa allunga ed aumenta considerevolmente il passo, una mossa azzardata che gli costerà caro perchè prima del 90° km lo raggiungerò visibilmente stanco. Per non farci mancar nulla, gli ultimi 25 km saranno percorsi su terreno sterrato ma dopo pochi km mi ritrovo ad un bivio con totale assenza di cartelli ed anche Agnese si trova in imbarazzo nel decidere quale via seguire. Tengo la destra però ben presto comprendo d'aver preso la direzione sbagliata e ritorno al bivio smoccolando.Nei pressi di un ristoro m'imbatto in un addetto dell'organizzazione ed ancora palesemente irritato gli consiglio di mettere una freccia direzionale al maledetto bivio per evitare che altri atleti commettano lo stesso errore di percorso. Ma non è finita perchè poco dopo il 90° km nei pressi di un cantiere stradale, mai e poi mai avrei pensato di dover entrare in un pertugio sotto un cavalcavia quindi svolto su strada asfaltata. Mi volto per controllare se Agnese mi stia seguendo invece scorgo con la coda dell'occhio il ragazzo raggiunto pochi istanti prima prendere la direzione opposta. Oh Signur ! dietrofront  e quando lo raggiungo, notando il suo sguardo esterrefatto, gli spiego la mia "pirlata" proseguendo per l'allucinante percorso off road che in alcuni segmenti presenta degli strappetti  mal digeriti in particolar modo dalla mia vescica perchè vi sono parecchi sassi appuntiti. Finalmente lo sterrato termina e rimane solo l'ultimo tratto che mi porterà al traguardo posto alla Nuova Darsena dove transiterò braccia al cielo piuttosto provato. Ricevo la medaglia ricordo, mi metto in posa per le foto di rito scattate dall'amica Denise , fotografa ufficiale dell'evento, poi scarico la stanchezza piegandomi sulle ginocchia. Brava Agnese ad immortalare con uno splendido scatto fotografico questo significativo momento.
Mi avvio al rallenti verso l'auto prendo la borsa e ritrovo un briciolo di vitalità grazie ad una doccia calda anche se le vesciche mi creano un grosso fastidio fastidio nonostante abbia cercato di isolarle con qualche cerotto. Che cosa c'è di più bello di una bella colazione alle 8 del mattino davanti ad un bel cappuccino d'orzo gustando due deliziose paste? Detto , fatto ed il bar graziosamente arredato si materializza a poco più di un km dalla darsena ;-)
Il clima non è quello desiderato indi per cui, siamo costretti a disertare la spiaggia ed usufruire di una sdraio posizionata nei pressi del vialone d'arrivo. Un'occhiata di sole c'illude circa un possibile miglioramento del meteo ma è solo una pia illusione perchè il cielo ritorna grigio, la temperatura pressochè autunnale e viene a farci visita un bel temporale. Due piatti di un'insipida insalata di pasta e poi due bei gelati , un caffè al gingseng e si riprende la via di casa col desiderio di recuperare il sonno perduto...
Un caloroso ringraziamento alla Teacher Agnese ammirevole nel suo indispensabile sostegno durante le fasi critiche della gara dove molto spesso non riuscivo a risponderle per evidente stanchezza. Grazie di cuore!

God bless you !!!

venerdì 8 luglio 2011

Sogno o son desto?

l'arcobaleno.....
con Enrico in versione "crucco" :-)
il letto della Pension.....

"Don't believe those clouds in the sky, ‘cause they'll be movin' on and the sun will shine..."
Così cantava in un celebre brano scritto da Q. Jones la talentuosa Patti Austin e volgendo lo sguardo verso il cielo lo scorso sabato pomeriggio, nella splendida Neuer Platz di Klagenfurt , si poteva percepire l'arrivo di un acquazzone. Infatti. mentre stavo terminando il carico di carboidrati nella Trattoria Siciliana in Kardinal Platz, è giunto un breve scroscio d'acqua al quale ha fatto seguito un meraviglioso arcobaleno.
Che ci facevo in Carinzia ? Per partecipare all'immancabile Ironman Austria, competizione capace di raggiungere livelli di partecipazione e fama mondiali, divenendo forse l'evento sportivo più famoso del paese. Resta in ogni caso ammirevole lo sforzo organizzativo e l'immensa cultura sportiva degli abitanti della capitale della Carinzia, una città gioiello con un centro storico fiabesco quasi surreale perchè tutto è concatenato a formare un salotto per il visitatore.
A differenza degli anni passati mi ritrovo solo ad affrontare questa irontrasferta cosa che non mi crea particolari disagi se non per la noia del viaggio in auto sconfitta ascoltando della buona musica. Conosco a menadito tutto quanto concerne la logistica di questa manifestazione ed a metà mattina di sabato mi reco all' Irondome, centro e fulcro di tutte le attività connesse all'evento. Al suo interno si possono sbrigare tutte le formalità relative al ritiro del pacco gara sotto un tendone allestito in versione sauna, oppure girovagare per l'expo ben fornito e trappola per gli amanti dello shopping compulsivo :-)
Un pasto frugale composto da brezeln ed una fetta di torta dopo di che vado a depositare armi e bagagli nella pensione dove alloggerò, situata a Viktring, sobborgo alla periferia di Klagenfurt, dove sin dal primo approcchio apprezzo la cortesia e gentilezza del proprietario Andreas. Vorrei saldare il mio soggiorno in anticipo ma lui insiste affinchè lo faccia prima di far ritorno a casa....
Preparate la sacche gara mi stendo sul letto ma il brusco risveglio dal pisolino mi lascia rintronato in quanto non avvezzo al riposo pomeridiano quindi ritengo opportuno far ritorno all' Irondome per effettuare il tradizionale bike check-in. Peccato mi sia presentato dove di solito era situata la zona cambio mentre la stessa si trovava da tutt'altra parte, cosa che ha comportato il viaggiare con bicicletta e due sacche al seguito per almeno un km. :-O
E vabbè un po' di moto non guasta mai ed è stato un piacere, terminato il bike check -in,  fare la conoscenza del cittadellese Enrico Busatto, accompagnato da altri due suoi compagni di squadra tutti e tre al battesimo con la distanza, e della simpaticissima sorella Lisa che amo definire Vatussa per via della sua presenza statuaria :-) Rivedo con piacere la Girasole family con le gemelline molto pimpanti, abbraccio e scatto una foto ricordo con Edith Niderfriniger amica e persona squisita vincitrice di questa gara nel 2007. Massiccia la presenza italiana e si discute relativamente al clima del giorno seguente che, a quanto pare, presenterà temperature rinfrescanti di prima mattina. Ho inserito i manicotti  nella borsa del cambio nuoto- bici ed al momento opportuno deciderò se indossarli o meno. Ore 18.30, sono già con le gambe sotto al tavolo a gustarmi un piattone di spaghetti conditi con olio extravergine d'oliva e grana grattuggiato ma la cena non è conclusa perchè ordino una pizza alla romana. Segue passeggiatina nel salotto cittadino in Neuer Platz dove seduti su una panchina rivedo l'amico brianzolo Massimo, accompagnato dal padre, e percepisco la sua tensione pre gara mentre di fronte a noi si mostra in tutta la sua maestosità il Lindwurm, vale a dire il Drago simbolo della città attorniato dall'omonima fontana. Quest'ultima rappresenterà il giro di boa in maratona nel tratto che dal lago ci condurrà nel centro della città. Stanco per il continuo girovagare saluto l'accoppiata padre - figlio e mi rimetto in viaggio sognando il guanciale dove m'addormenterò......
Le ore di sonno reale prima di un IM si possono contare sulle dita di una mano quindi il dormiveglia e la tensione della vigilia non ti permettono un salutare riposo ma il corpo umano ha doti "sovrumane" e capacità d'adattamento impensabili. Detesto dover fare colazione alle 4 del mattino e da qualche anno ho deciso d'evitare la tradizionale operazione d'intingere le fette biscottate nel tè ma di consumare barrette energetiche in quanto bilanciate e digeribili. Ore 5. Abbandono la camera e mi dirigo al parcheggio del Minimundus già stracolmo di vetture e poi sacca in spalla raggiungo la zona cambio dove deposito le borracce sulla bici, pompo le ruote e saluto gli esordienti Monica ed Antonio. Attendono il comune amico Fabio Santini che desidero conoscere realmente dopo averlo virtualmente stimato come una persona votata all'ironia quindi sintonizzata sulla mia stessa lunghezza d'onda ;-)
I 2800 partecipanti si trasferiscono in massa alla partenza del nuoto ed io lo faccio in compagnia del Gira il quale mi sottolinea la temperatura mattutina alquanto frizzante. Ultimi preparativi prima dello start con la trasformazione dell'Ame in versione "pinguino in neoprene"  poi consegno all'adetto la sacca con i miei indumenti personali ed attendo le canoniche ore 7 sulla spiaggia dello Strandbad. Sino a pochi minuti prima di buttarmi nelle calde acque del Worthersee chiacchero amabilmente con l'amico Gianni Carera non in perfette condizioni fisiche e difatti sarà costretto al ritiro. Un vero peccato per l'amico milanese :-(
Riesco ad evitare scontri traumatici ma nel tratto conclusivo all'interno del canale risulta problematico nuotare indisturbati però, seppur rintronato, esco dalle torbide acque nei pressi del lussuoso Hotel Lindner per poi percorrere il lungo tratto che ci conduce al primo cambio di giornata. Prendo la sacca Bike entro nell'affollatissimo tendone, mi vesto e per riprendere conoscenza col mondo reale ingurgito un gel poi vengo assalito dal dubbio amletico riguardo i manicotti. Ho deciso, non li metto e sfido la mia scarsa attitudine alle temperature autunnali e col senno di poi la scelta si è rivelata azzeccata. La freccia rimane accesa per 180 km e spesso i "marshall" mi fanno segno di stare a bordo strada. Sinceramente la cosa m'irrita perchè assurda e mi obbligherebbe a zizzagare tra un sorpasso e l'altro, ma  la prendo con filosofia rimanendo calmo.Affronto le due salite del percorso cercando di non affaticarmi più del dovuto pedalanndo molto in agilità e nella prima tornata la cosa mi riesce alla perfezione mentre al secondo passaggio sulla seconda impegnativa ascesa verso Rupertiberg inserisco il 39-25. Ritengo opportuno evitare di spremere in maniera sconsiderata le gambe in modo tale da giungere al secondo cambio nelle condizioni ideali per correre il più possibile la maratona. Folkloristico il cordiale saluto rivolto poco dopo il 90° km all'amico Fabio che non riporto in quanto siamo in fascia protetta :-D So che ha apprezzato....il mio personale apprezzamento a lui rivolto e mi complimento per la sua egregia prova. Indosso la canottiera, cambio le scarpe, cappellino in testa e si parte per la frazione finale ormai conosciuta a menadito, con un tifo che dà morale e molto affascinante allorché s'attraversa lo storico centro cittadino. Le gambe sembrano in ottima forma, nn risentono della precedente pedalata ma non mi sottraggo alla preventivata e breve sosta ad ogni ristoro dove mi fermo, bevo e poi riparto quasi di slancio :-)
Incrocio i vari amici e basta un cenno, un sorriso per incoraggiarci vicendevolmente e per un istante distrarre la mente ed il corpo dalla fatica. Esilarante l'episodio durante il quale sento il Gira, dopo avermi incitato, rivolgersi a Lisa e dirle "eccolo Ame vedi che c'è? " :-)))))))
Odo lo speaker urlare a cui fa seguito il boato della folla ed intuisco che il leader incontrastato da ben 5 edizioni della gara, ossia Marino Vanhoenacher, vincendo ha probabilmente infranto il muro delle 7h50 e detronizzato il connazionale Luc Van Lierde togliendogli la migliore prestazione cronometrica in un IM. Cosi è, quindi tanto di cappello al longilineo atleta belga. Non vi nego che nell'udire la gente esplodere gioiosamente alla notizia del record mi son venuti i brividi ! Ultimo passaggio intorno al drago e quindi circa 5 km alla meta con la consapevolezza di sentirsi bene e di avere ancora benzina in corpo. E' fatta Ame diamo una sgasatina finale e godiamoci con la pelle d'oca gli ultimi 500 metri dove dispenso qualche cinque a tutti. Passerella finale con tanto di majorettes e urlo liberatore nel momento in cui transito sotto lo striscione d'arrivo. Non pensavo d'essere andato così velocemente :-O Thank you God !!!!!
Terminata la scarica adrenalinica fuoriesce la stanchezza e dopo essermi ripreso mi faccio una lunga passeggiatina per riprendere sacche e bici in zona cambio dopo la solita coda, di default in questi IM super affollati. Raggiunto il parcheggio ultimo sforzo per caricare il tutto sull'auto e far ritorno alla pensione per la tanto agoniata doccia. Raccolgo l'invito di Enrico, Lisa e tutta la compagnia al seguito per una cena nel ristorante dell'hotel dove sono alloggiati e la serata trascorre molto piacevolmente mentre ci si racconta i vari aneddoti legati alla lunga giornata trascorsa. Ovviamente le risate non mancano però giunti ad una certa ora il fisico inizia a dar segni di cedimento consigliandoci di assecondarlo e di metterci sotto le coperte. L'indomani ritorno all 'Irondome dove, dopo l'ennesima attesa in fila durata quasi un'ora, provvedo alla pre-iscrizione per me e Franco per l'edizione del prossimo anno. Oramai da qualche anno a questa parte è il  business a dettar legge nel mondo Ironman e pur aumentando ogni anno la tassa d'iscrizione prevale il sogno di diventare un Ironman Finisher o riassaporare la gioia di risentire lo speaker gridare " you are an Ironman".
Rimango comunque sempre più convinto dell'idea che di Ironman non n'esistono e lo dimostra il titolo del mio blog ;-)
God bless you !!!

giovedì 23 giugno 2011

Allons enfants de Lombardie......

adesso non esageriamo !
l'arrivo del Gigante Buono. Grande Filippo !
indicazioni per la strada che conduce al carbo load ;-)
bontà inaudita.....

.......Le jour de gloire est arrivè !
Ma facciamo un passo a ritroso nel tempo perchè lo scorso anno parlando con l'amico Franco mi confidò di voler tornare sulla scena IM dopo un anno sabbatico. Sfogliando il calendario scoprii l'esistenza di tale "Triathlon du Sud" che si sarebbe disputato a metà giugno in una località poco distante da Nimes. Conoscendo il viscerale amore di Franco per le regioni situate nel sud della Francia non avevo dubbi sul fatto che avrebbe accettato con entusiasmo questa nuova sfida. Oltre a lui si sono aggiunti al progetto due personaggi dal carattere diametralmente opposto per quanto concerne l'approccio sportivo. Il primo Filippo, da me soprannominato "il Gigante Buono" dalle indiscusse capacità natatorie, infaticabile ciclista ma neofita come podista ed ovviamente in difficoltà nella corsa per via della sua potente stazza fisica. Quando mi chiese qualche dritta su come affrontare la competizione gli consigliai di centellinare le forze nelle prime due frazioni perchè sarebbe stato faticoso correre per 42 km non avendolo mai fatto prima d'ora. A completare il quartetto ecco a voi Max un quasi quarantenne "vintage" al quale calza a pennello il nick name "Mr. F.A.Q." Costui non risulta essere molto ferrato in materia, se rapportata alla tecnologia riguardante la bicicletta, indi per cui veniamo sommersi di quesiti ai quali rispondiamo con molta ironia. Ne vien fuori un bel teatrino ed una serie di "situation comedy" :)
Venerdì scorso i quattro "mosquetaire" comodamente seduti sul capiente "Scudo" abilmente condotto da Filippo si son mesi in viaggio direzione Sommières arrivando, a metà pomeriggio, nell'amena cittadina ubicata nel dipartimento Gard facente parte delle Regione Linguadoca-Rossignone. Impresa ardua riuscire a trovare l'appartamento prenotato per il soggiorno in quanto intrufolato all'interno di una via sterrata larga poco più del nostro furgone. Ammirevoli le capacità del Gigante buono nel destreggiarsi in questo toboga con virtuosismi da pilota navigato, mentre vorrei sottolineare la cordiale accoglienza ricevuta dai proprietari della casa, tali Jean e Suzanne, la cui dimora è adiacente alla nostra. Scaricati i bagagli scendiamo nella zona bassa di Sommières per il ritiro del pettorale ed in attesa del pasta party optiamo per un giro nel caratteristico centro cittadino d'origine mediovale. Degni di nota anche il ponte d'origine romana e le rovine di un castello sovrastante la città. Due piatti di penne, qualche vaschetta di macedonia et voilà la prima tappa del nostro carbo load  è completata. Non resta che far ritorno all'appartamento e mettersi sotto le coperte perchè la stanchezza è affiorata in modo significativo. Nubi minacciose sopra le nostre teste, non si trasformano in pioggia ed al nostro risveglio la mattina seguente sono ancora lì. Terminata la colazione ecco spuntare il sole, il quale col calore dei sui raggi ci rammenta l'arrivo dell'estate fra pochi giorni. ;-) 
 "Andiamo a fare un giro del percorso bike? " e col senno di poi debbo rimarcare la fortuna dell'aver voluto visionare l'anello di 90 km totalmente diverso da come ce l'eravamo immaginato se rapportato al dislivello altimetrico fornito dal sito ufficiale della prova. Sconsolati nel constatare la presenza di moltepli saliscendi, della mancanza di tratti pianeggianti dove poter recuperare, di un manto stradale a tratti pessimo. Aggiungerei anche discese pericolose sprovviste di guard rail a bordo strada per cui un'eventuale eccesso di confidenza poteva essere pericoloso in termini di salute fisica :-O Messo il cuore in pace mi son travestito da cuoco per un pranzo composto da penne integrali al tonno con porzioni significative per la truppa. Preparate biciclette e sacche per le transizioni  carichiamo il tutto sul furgone ed in pochi istanti la formalità del bike check- è archiviata. Visionato il percorso natatorio si fa ritorno in appartamento ed il menu "c'est le meme" del pranzo completando il tal modo la ricarica di carboidrati utili per il giorno seguente. Passeggiatina per agevolare la digestione e poi alla disperata ricerca di un notiziario meteo per sapere se, durante lo svolgimento della prova, avremo come nemico il famigerato vento di queste lande ovverosia il Mistral. Purtroppo il meteorologo conferma che verrà a farci visita ma non si riesce a comprendere la velocità alla quale soffierà, un parametro di notevole importanza. Notte trascorsa tranquillamente ma alle 3.50 sento Max  scendere in cucina e lo seguo con in mano la mia usuale colazione  
prima di un IM, tre barrette veicolate svogliatamente da un tazza di tè. Un'ora dopo siamo in viaggio diretti alla zona cambio, col riscaldamento del furgone acceso in quanto il display del termometro, posizionato a lato del contachilometri, indica 13  gradi ! Depositiamo le borracce contenenti sali minerali sulle bici , pompiamo le ruote delle stesse, poi alle ore 6 ci travestiamo da pinguini in neoprene per dirigerci alla partenza. Un breve tuffo per sentire l'effetto che fa....poi "Attention trois, duex , un" e mi ritrovo solo dopo poche centinaia di metri alla ricerca della giusta traiettoria. Una grossa pecca organizzativa è stata la mancanza nel delimitare, tramite l'utilizzo di boe, le corsie dei due sensi di marcia ed a farne le spese è stato il povero Franco autore di un frontale e costretto a proseguire col braccio sinistro dolorante. Effettivamente devo slalomeggiare pure io ma senza cozzare contro nessuno. Un po' di folklore non guasta mai ed ogni atleta, all'uscita dall'acqua, viene festeggiato dalle majorettes  per poi dirigersi sotto il tendone per la prima transizione. I volontari sono molti premurosi e gentili quasi frenetici ma percepiscono il mio desiderio d'effettuare il cambio in tutta tranquillità. Salgo in bici ed al primo avvallamento una delle due borracce m'abbandona con un volo planare ma, oltre ad un vaffa sgorgato spontaneamente, la cosa non mi preoccupa conscio del fatto che all'altezza del 30° km vi sarà un ristoro. Sin dai primi saliscendi percepisco la nervosità del tracciato e nei brevi rettifili presenti il mistral si fa notare così come i fastidiosissimi dossi stradali presenti nei piccoli paesini attraversati. Il paesaggio è caratterizzato da una scarsa vegetazione ma è ugualmente affascinante pedalare in solitaria ammirando sullo sfondo la montagna simbolo della zona,  il Pic Saint Loup la quale domina il territorio con l' inconfondibile forma. Per fortuna il tratto finale che riconduce a Sommières è a favore di vento,con asfalto accettabile ma sin dai primi strappetti della seconda tornata avverto la pesantezza dei quadricipiti ed i primi sintomi di stanchezza. Ripensare mentalmente a cosa m'attende mi consiglia di procedere al risparmio ed in agilità riuscendo a giungere in zona cambio provato ma pronto ad affrontare la maratona finale. Raggiungo Filippo,lo vedo sorridente e tranquillo mentre nei pressi di un ristoro al secondo giro affianco Max .E Franco ? nemmeno ci fossimo dati appuntamento prima della gara, lo affianco nel momento in cui s'appresta  ad uscire dalla zona cambio quando inizio il terzo dei quattro giri previsti. Soffro il caldo e lo combatto intingendo, nella tinozza deputata allo spugnaggio, il cappellino e non appena lo rimetto al suo posto provo un enorme senso di piacere. In meno di 2,5 km è di nuovo asciutto e la mia testa desiderosa d'esser rinfrescata. Mi alimento regolarmente con gel ma la nausea è oramai giunta al limite così come le forze. Ultimo giro di boa, mancano poco più di 5 km quindi ritengo opportuno scalare una marcia e godermeli senza accumulare ulteriore fatica. A 200 metri dal traguardo abbandono l'asfalto ed entro sullo sterrato che conduce sotto lo striscione d'arrivo. In questi frangenti non si corre, si vola a prendersi la meritata gloria dopo una lunga giornata spesa a combattere la fatica e qualche crisi passeggera. Approfitto del servizio massaggi situato nei pressi del traguardo poi attendo con trepidazione l'arrivo del Gigante buono e quando scorgo la sua sagoma mi piazzo a pochi metri dalla finish line ed immortalo il suo battesimo con l' IM . Chapeau Filippo ! Complimenti anche a Max per la sua prova ma sono in ansia per Franco che non vedo arrivare. Purtroppo lo vedo seduto nei pressi dell'ambulanza e mi spiega il motivo del suo abbandono causato da crampi ai vasti mediali con l'aggiunta di problemi allo stomaco. La gioia per aver concluso la gara svanisce in un attimo di fronte al dispiacere nel vedere l'amico sofferente e giustamente sconsolato. Conosco bene Franco e la festa è solo rimandata al prossimo IM dove si presenterà ancor di più carico e motivato per cancellare questa sfortunata  prova !!!
Raccogliamo l'invito di Monsieur Jean e Madame Suzanne per un aperitivo a casa loro ed una volta docciati ci ritroviamo seduti sul divano a deliziare il palato con una specialità a base di baccalà , la Brandade de Nimes. Ci viene offerto anche del patè ma personalmente preferisco di gran lunga la prima leccornia. Quasi a mezzanotte ritroviamo il letto abbandonato di prima mattina ma l'adrenalina in corpo non ci permette di dormire a lungo quindi già alle 7.30 ci ritroviamo in cucina ad intingere le fette biscottate spalmate di marmellata nel tè :-)  Prima di partire un saluto alla squisita coppia J. e S., poi chiedo cortesemente agli amici di concedermi una sosta alla locale patisserie per saziare la mia voglia di dolci e mi delizio il palato con due gateaux da paura!
Sosta per pranzare a Laigueglia dall'amico Antonio nel suo rinomato Pacan iniziando con una farinata da dividere in quattro, una sostanziosa porzione di linguine al sugo di polpo per il sottoscritto seguita da mezza pizza. Dulcis in fundo una squisita coppa di gelato. "Anche questa è andata"......ma rimarranno dentro di noi i ricordi e gli aneddoti di un fine settimana allegro e spensierato. E tutto questo per merito di Franco, Filippo e Max che ringrazio calorosamente.
God bless you !!!


venerdì 27 maggio 2011

Animooooooooooooo !

concentrato in maratona.....
quando giungo al Mirador del Rio grido "spettacolooooooo"
Insalata "Divina Italia"
dolci al buffet del Pasta Party ;-)

Animoooo ! espressione tipicamente ispanica, al pari del "Suppppper" di stampo germanico, per incitare l'atleta impegnato in una competizione sportiva....
Fa sempre un enorme piacere, mentre si fa fatica, sentire il calore ed il supporto morale del pubblico e basta un sorriso per rendere meno gravoso il peso dello sforzo e lenire una crisi fisica o mentale.
Coloro i quali seguono e leggono da qualche annetto i miei ironici resoconti sportivi, sanno del mio viscerale legame con l' Ironman Lanzarote, gara d'esordio sulla distanza che mi è entrata nel cuore indelebilmente.
Viene a torto definita uno spauracchio mentre, a mio avviso, si dovrebbero porre in risalto gli scorci panoramici ,unici nel loro genere,dei veri e propri affreschi che catturano lo sguardo e distraggono la mente .
Dovevo condividere questa ennesima iron-avventura con l'amico elbano Gianluca ma costui a pochi giorni dalla partenza, vittima di una maledetta tonsillite acuta, ha dato forfait e la cosa mi ha notevolmente turbato. Si era programmato il tutto nei minimi particolari e lo sfortunato Gianluca aveva curato con puntiglio la preparazione per l'evento. Ho molto apprezzato la sua ironia, malgrado la sorte avversa, e ci siamo ripromessi di riformare l'accoppiata per il prossimo anno. State sicuri che col dente avvelenato il grimpeur di Marina di  Campo spianerà sui pedali i saliscendi lanzarotegni :-)
Nonostante la tristezza avevo una missione da compiere e cioè dedicare questo IM ad un amico speciale, che sta attraversando un periodo difficile,umanamente di grosso spessore nonchè uno sportivo dalle indiscusse qualità e dopo la rinuncia di Gianluca la dedica era doppia.
Viaggio d'andata piuttosto articolato in quanto non più con partenza da Linate con Iberia ma da Bologna con volo diretto Ryan Air decisamente più conveniente sotto l'aspetto economico.
Parto da casa con largo anticipo timoroso dell'immancabile traffico congestionato sulla tangenziale est milanese ed in effetti si procede a rilento seppur non così negativamente come me l'ero immaginato. Giunto al parcheggio a pagamento situato nei pressi dell' Aereoporto Marconi di Bologna, deposito l'auto e con bus navetta mi trasportano all'area partenze dove attendo il check- in timoroso che il peso della mia borsa contenente la bicicletta sia troppo elevato e debba mettere mano al portafoglio per i kg in eccedenza.
Il trasferimento aereo sembra non finire mai e subito dopo l'atterraggio ritiro i bagagli, noleggio una piccola vettura e mi dirigo presso l'appartamento affittato nel dedalo di sensi unici di Puerto del Carmen la Rimini dell'isola. Apro la borsa contenente la bicicletta "et voilà" ecco la magica sorpresa del freno posteriore che balla il cha cha cha e non vi dico l'incazzatura !
L'indomani mattina come da programma incontro l'amico Paolo, uno dei tre soci produttori del profumo canario Alma de Canarias  che sta avendo un ottimo successo nell'arcipelago canario e con lui mi dirigo ad Arrecife in una "tienda de bicicletas" ed in 2 minuti il garzone mi sistema il freno per la modica cifra di 6 euro.
Prossima tappa è il Club la Santa, centro logistico della manifestazione, dove ritiro tutto l'occorrente per la prova e l'accredito stampa per Paolo molto elettrizzato dal potere vivere in prima linea l'evento e scattare preziose foto.
In serata, sempre in compagnia di Paolo, visita del mercatino al Pueblo Marinero di Costa Teguise dove gli artigiani locali espongono i loro prodotti e fra questi anche il gazebo abilmente gestito da Sabrina ed il marito Andrea con l'intento di vendere i profumi che ,come recita la frase scritta sul sito http://www.almadecanarias.com/ , "trasmettono le senzazioni, le emozioni e i sapori delle Isole Canarie".
Lo stomaco brontola quindi lasciamo Sabrina e ci dirigiamo al ristorante italiano "Divina Italia" dove curano con particolare bravura ed originalità la presentazione dei piatti ed il risultato è molto scenografico. Ma oltre all'occhio anche lo stomaco vuole essere soddisfatto e l'insalata "Divina Italia" si rileva gustosissima così come la pizza consumata poco dopo. La cena si conclude con una deliziosa mousse al cioccolato ed un amaro per digerire il tutto ;-)
L'antivigilia della gara è deputata alla Parata delle NazionI sempre all'interno del Club la Santa ma la maggior parte degli atleti preferisce sfamarsi al pasta party dove la mia celebre golosità viene saziata con un tris di dolci alla crema ed un paio di bicchieri colmi di gelato.
A Lanzarote il venerdì è sinonimo di bike check-in ed il rituale si ripete come in un film già visto dove cambiano gli attori ma si recita sempre la stessa parte con i giudici che controllano casco e bici , gli atleti si salutano ed ammirano le bici l'uno dell'altro. Sino a qualche anno fa le ruote ad alto profilo erano utilizzate solo dai pro, gente capace di farle rendere al meglio mentre ora lo stereotipo del triatleta amatore non può prescindere dalla presenza di bici ipertecnologiche non di rado deleterie se non si hanno i necessari mezzi atletici per sfruttarle a dovere.
Caro triatleta cerca di collegare il gene dell'intelligenza e non autoflagellarti pedalando controvento come se fossi al rallenti e magari a Lanzarote utilizza le ruote ageduate. Chiusa parentesi...
Mentre osservavo le bici dei pro sento gridare "Amedeoooo",mi volto e vedo Antonio cuoco e proprietario del ristorante Pacan a Laigueglia carissimo amico, nonchè già ironman finisher qui a Lanzarote, alloggiato in un appartamento situato in un compleso poco distante dal mio. Il nostro è un abbraccio sentito , figlio di una sana amicizia nata qui nell'isola molti anni fa.
Tramite quest'ultimo faccio la gradita conoscenza di Eddi un ragazzo trasferitosi a Lanzarote con compagna e figlioletto che ha seguito Antonio in due edizioni della gara. Mi ha raccontato d'essersi talmente emozionato nel veder gli arrivi dell'anno precedente da prendere l'audace decisione di partecipare all'edizione 2011 festeggiando in questo modo il suo personale battesimo con la triplice disciplina. Un'esordio da urlo ! :-D
Si è buttato anima e corpo macinando km su km meravigliandosi delle sue grosse potenzialità come atleta d'endurance.
Ritorno in appartamento per prepararmi la cena e cosi come a pranzo i fusilli sono i protagonisti del mio personale carbo load poi esco per una passeggiata e dal terrazzo del suo appartamento sento il richiamo di Antonio, il quale m'invita per un caffè. Vengo accolto con grande calore dalla moglie Alida ed il caffè si trasforma in una coppetta di fragole con una pallina di gelato ;-)
Saluto l'adorabile coppia ligure ma come direbbero loro "belin è l'ora d'andare a nanna" in quanto l'indomani il menu prevede una sveglia prima dell'alba e, come amo definirla, una lunga giornata di sport.
Driiiiiiiiiin !!!! e dopo una tranquilla nottata eccomi ad assaporare tre barrette accompagnate da una tazza di tè caldo per poi ridistendermi sul letto ancora una mezz'oretta. Ore 5.40 mi dirigo verso la zona cambio per gli ultimi preparativi prima del via. Cerco di stemperare la tensione scherzando con gli amici , ex canottieri di valore mondiale, Simone, Andrea e Paolo accompagnati dal serafico Fulvio, costui al mio fianco sino al fatidico colpo di pistola. Boooooooom ! Si parteeeeeeee.....
Qualche passo in acqua, mi getto nelle fresche acque oceaniche con la speranza di non subire troppi maltrattamenti e poter sguazzare senza grosse difficoltà conscio della mia scarsa attitudine per il gesto natatorio ;-)
Resto basito allorchè all'uscita dal primo dei due giri leggo sul display presente in spiaggia un crono per me insperato. La seconda tornata sarà più faticosa ma l'importante era togliersi questo annoso "problema acquatico" ,cambiarsi con la dovuta calma e percorrere scalzo il lungo rettilineo che conduce al di fuori dalla zona cambio. Poco prima d'uscire m'infilo le scarpe e parto per la frazione più ostica conscio della mia scarsa preparazione sulle due ruote e sin dalle prime pedalate si materializza il nemico numero uno per i concorrenti , il vento, un elemento che "non si combatte ma si asseconda".....
Si sale a Yaiza, si ammirano le Salinas de Janubio, los Hervideros, la mitica Montana del Fuego che attraversa il Parco Nazionale del Timanfaya per poi ridiscendere verso Tinajo ed il Club la Santa. Famara, Mirador de Haria , Mirador del Rio tutto scorre sotto i miei copertoncini, tante cartoline regalateci da madre natura e la mente si lascia distrarre ma viene spesso riportata alla dura realtà quando la strada sale e le gambe avvertono i primi segni di stanchezza.
Sfrutto la conoscenza del percorso e l'esperienza non utilizzando rapporti impegnativi perchè l'unico obiettivo è solo ed esclusivamente raggiungere la zona cambio con l'intento di correre la maratona senza troppi patemi d'animo e camminare se la fatica si dovesse far sentire in maniera rilevante.
Finalmente abbandono la circonvallazione e percorro la strada parallela all'oceano raggiungendo felicissimo la zona cambio galvanizzato dall'esser riuscito a gestire in maniera oculata le mie forze. Per gran parte del tragitto il buon Paolo si è prodigato a scattar foto e quando m'affiancava in auto, il saluto ed un sorriso partivano spontanei.
Mi cambio le scarpe, prendo un gel prima di partire ed alla prima forte folata di vento il cappello vola all'indietro molto comicamente. Torno a riprendermelo, lo posiziono al contrario procedendo come sempre a sensazione in direzione Playa Honda dov'è situato il giro di boa che non si scorge all'orizzonte e la cosa m'innervosisce perchè il vento è contrario . Take it easy Ame !
Inizio ad avvertire la calura pomeridiana, sconfitta in parte bevendo molto ed utilizzando gli spugnaggi ai ristori,alimentandomi coi dolcissimi e nauseanti gel. Tutto sommato la condizione fisica è accettabile perchè riesco a mantenere un buon ritmo anche se la stanchezza affiora e nei primi km dell'ultimo giro ho un cedimento a livello di testa. Scorgo in fondo l'ultima inversione di marcia di giornata e quando passo sul tappetino per il rilevamento del chip riprendo vigore e mi dico " Ame ormai è fatta proviamo a cambiar ritmo ?".
Le gambe sono solidali, non c'è bisogno di ballottaggio e nel tornare verso il centro di Puerto del Carmen volo leggiadro e mi carico con l'incitamento di Antonio.
Passo il Casinò, vedo l'ultimo strappetto prima della discesa verso il traguardo e l'affronto con l'adrenalina già a livelli di "fuorisoglia" poi, tra due ali di folla coi brividi in ogni parte del corpo, grido la mia gioia a braccia alzate mentre concludo la prova ! Il pensiero va all'amico a cui è dedicato questo IM e la gioia provata ha un sapore speciale perchè spero un giorno di poterne condividire uno in sua compagnia.
Come tutti i partecipanti ricevo le congratulazioni dell'amico Kenneth Gasque ideatore di questo magnifico IM unico nel suo genere tanto da divenire l'appuntamento sportivo al quale tengo di più e concluderlo mi regala emozioni inenarrabili.
Rivedo dopo l'arrivo Paolo, mi reco nel tendone dei massaggi e scopro che il fastidio avvertito all'alluce destro mentre correvo è rappresentato da un'inguardabile vescica piena di sangue. Un passaggio nella tenda medica ed in 5 minuti il problema è risolto....
M'intrattengo coi canottieri pavesi mangiando qualcosina con loro poi incontro Antonio che è molto felice per la straordinaria prestazione di Eddi ma il richiamo di una doccia è troppo forte quindi, ritirate sacche gara e bicicletta, faccio ritorno in appartamento. Ridiscendo poi sull' Avenida de las Playas per una pizza insieme ad Antonio, Eddi ed i genitori di quest'ultimo. Mi complimento con lui ma lo esorto a star coi piedi per terra prospettandogli un futuro ricco di soddisfazioni perchè ha nel suo dna ottime doti naturali e l'entusiasmo di chi intraprende una nuova avventura sportiva. Il ragazzo ha la stoffa per ottenere buoni risultati ne sono convinto.
Prima di partire ci siam trovati con Paolo, Andrea, Sabrina e loro amici per una cena al Divina Italia poi l'indomani il lungo rientro a casa ancora con la mente ancora carica di ricordi.
Un sentito ringraziamento all'amico Paolo per avermi supportato a 360°, ad Antonio e Alida per la sincera amicizia, alla semplicità e simpatia di Sabrina ed Andrea, alla splendida famiglia di Eddi persona squisita così come la compagna Viviana eternamente gentile e sorridente.

God bless you !!!

martedì 3 maggio 2011

Di tutto un po'....

                               volevano punzecchiarmi ma non ho dato loro questa soddisfazione :-)
                                        
La pasta è cotta ! forse un po' troppo ;-)
Auguri Carletto !
il primo dei due e con dell'ottima panna montata ;-)

Raccolto l'invito dell'amico Carlo per una corsa in compagnia alla non competitiva di Brugherio la scorsa domenica mattina, avrei voluto evitare d'udire poco dopo le ore 7 il motivetto della sveglia del cellulare e rimanere al calduccio sotto le lenzuola. Grrrrrrrrr.....
Cambio d'abito, mi travesto da runner,una barretta mangiata in fretta e furia, caffè lunghissimo d'orzo e via in auto sulle strade dove nei giorni feriali il traffico ti permette d'avanzare a singhiozzo mentre la domenica è quasi assente.
Giungo al centro sportivo di Brugherio incrocio l'effervescente amica Sabrina e Carlo accompagnato dalla gentilissima mamma tutti e tre facenti parte del Gruppo Podistico Gorgonzola. Poco dopo le 8, con Carlo al mio fianco, partiamo per completare la distanza dei 14 km e temo come lo scorso fine settimana di dover pagare a caro prezzo la lunga uscita in bici del giorno precedente.
Sin dai primi metri avverto una mancanza d'elasticita nell'azione di spinta ed i quadricipiti decisamente ancora stanchi, ma il desiderio è quello di vederli più sciolti magari dopo un paio di km. In effetti noto col passare dei minuti un deciso miglioramento della condizione fisica ed entrambi riusciamo a concludere in bellezza con un buon passo. Insolito il pasta party iniziato alle 9.30 del mattino ma l'appetito al sottoscritto, come ben sapete, non manca mai ;-)
Aspettiamo l'arrivo di Sabrina, scatto l'ennesima foto ricordo con lei e Carlo, il quale festeggerà l'indomani il suo compleanno ! Auguri Carletto , volevi fare il furbetto ma la mamma ti ha tradito :-D
Finita la festa via di filata a casa per potermi lavare e risalito in auto mi son diretto in quel di Novate, frazione meratese, a far visita all'amico Paolo, col quale ho condiviso diverse "battaglie" sportive sui campi di calcio. E' un uomo pieno di vitalità, mai domo, sempre in movimento e da qualche anno si diletta come apicoltore e la passione, per questa sua impegnativa attività, traspare in modo evidente quando risponde alle mie curiose domande. Estremamente interessante si è rivelato indossare la tuta protettiva ed aiutarlo nel sistemare le varie arnie ed ammirare la laboriosità e la bravura delle api. Un'organizzazione spaventosa da sembrar quasi irreale, ma sappiamo che madre natura molto spesso ama stupirci  .....
Vedere migliaia di api che ti ronzano a pochi centimetri dal corpo non mi ha affatto disturbato ed anche Paolo si è meravigliato del mio naturale atteggiamento privo di timore.
Al termine del lavoro ci siam concessi un piccolo aperitivo con la moglie Maria Pia poi il generoso amico mi ha omaggiato di due vasetti del suo pregiato miele, uno d'acacia e l'altro di castano.
Nel tardo pomeriggio una fresca granita cocco e yogurt con l'amico Ale e poi dopo cena ,sempre nella stessa gelateria siciliana, accompagnato dal fido Franchino un bis di gelato col primo inondato di panna montata ed una spruzzatina "in coppa" di cacao ;-)
Un bel caffè marocchino e poi con la pancia piena a dritto spedito a nanna al termine di una giornata per nulla noiosa...

God bless you !!!

giovedì 21 aprile 2011

lunedì 18 aprile 2011

Viva lo sport e la buona cucina.....

Gelato forever !!! :-)
corvè cucina ;-)
bradipo in action.....

.......perchè oltre a bruciare calorie in movimento è anche molto appagante sedersi a tavola dalla Catu family per ricostituire le scorte di glicogeno e combattere il catabolismo :-)
Finalmente dopo vari tentativi falliti, la coppia di pseudo atleti costituita dal sottoscritto e dall'amico Fabio è riuscita ad organizzare una bella pedalata lo scorso sabato con partenza da Lodi e sconfinamento nell' Oltrepò pavese. E' stata un'esperienza molto gratificante dal punto di vista sportivo, in quanto la presenza di un leggero vento contrario ha reso molto allenante la seduta e malgrado il mal di gambe finale posso ritenermi soddisfatto. Ero alla prima sgambata impegnativa oltre i 100 km e timoroso di rimanere senza benzina ma le due salite affrontate per raggiungere Canneto Pavese prima e Montù Beccaria poi non presentavano pendenze significative. Chi mi conosce sa della mia idiosincrasia allorchè la strada sale quindi è stato piacevole godere del panorama con i vigneti in bella vista a ricoprire le dolci colline.
Pittoresco, per non dire comico, l'aver sbagliato percorso ed essersi ritrovati in un tratto sterrato, breve ma con pendenze degne dello Zoncolan. Non riuscivo a far scendere la catena sul 39 ed arrivato ad un metro dalla fine dell'erta ho ben pensato di mettere il piede a terra :-)
Carino anche percorrere le piccole Fiandre lodigiane, strade di campagna con lievissimi saliscendi e tante curve insidiose dove è salutare fare molta attenzione. Stanchi, ma appati dell'uscita sulle due ruote ci concediamo una, più che meritata, doccia rilassante così come la prima tappa gastronomica. Gustoso il pranzetto iniziato con insalata verde come antipasto,seguito da una superba pasta al forno preparata anzitempo dalle sapienti mani di donna Eliana e concluso con del petto di tacchino affumicato a fette. E il dolce? Don't worry !
Prendiamo due bici da uomo e col figlio minore Andrea, seduto sul tubo orizzontale di quella guidata da papà Catu, raggiungiamo il centro città per far tappa alla Gelateria da Umberto. Non basta una cialda rivestita nella parte tonda con cioccolato e granella di nocciole, riempita di gelato e sormontata da panna montata per saziare la mia golosità, quindi rientro e mi concedo un bis con una cialda più piccola ;-)
Rientrati a casa ricevo l'invito d'Eliana per rimanere a cena con gli stessi commensali della risottata svoltasi a fine febbraio e considerando la piacevole compagnia accetto di buon grado. Piatto forte della serata saranno le cozze quindi il duo di pedalatori della mattinata viene destinato alla corvè cucina e muniti di coltello a pulire i gusci delle stesse. Gli ospiti danno una mano alla padrona di casa e ne viene fuori  una cenetta la leccarsi il pizzetto e non solo i baffi !!!! :-D
Delizioso il carpaccio di salmone e sublime per il palato intingere il pane pugliese tostato nel brodetto di cozze. Pera, mela e fragole al limone poi un tris d'amari che teoricamente dovrebbero facilitare la digestione ed il pieno allo stomaco è fatto. Saluto la combriccola e faccio ritorno a casa pensando a come sarà assai arduo risvegliarmi la mattina seguente per correre la Maratonina di Cernusco Lombardone :-O
Quadricipiti a dir poco legnosi e stomaco in disordine non mi hanno impedito di svolgere il prefissato "combinato a scoppio ritardato" nonostante l'impegnativo tracciato.
In bella mostra sui tavoli del ristoro finale svariate qualità di torte ed è risultato arduo fermarsi alla terza fetta...  Mi sono allontanato per non ricadere in tentazione ed ho sfruttato il servizio massaggi per defaticare le gambe. Un po' di salutare cazzeggio con gli amici podisti e poi a casa per la tradizionale doccia. Impeccabile come nelle precedenti edizioni l'organizzazione della Libertas Cernuschese ed è doveroso sottolinearlo.
Alla fine direi un fine settimana movimentato e ricco di sorprese positive......
Un caloroso ed immenso abbraccio alla Catu family per la consueta ospitalità !

God  bless you !!!

lunedì 4 aprile 2011

Che cold !

E dall'esclamazione, tipicamente brianzola, si può evincere il clima "infuocato" giunto in tarda mattinata a rompere le cosiddette uova nel paniere ai concorrenti  della 100km di Seregno...
La notevole escursione termica ha causato parecchio disagio se si considera che alla partenza, avvenuta poco dopo le 7 di ieri mattina, vi erano solo 11 gradi mentre nel primo pomeriggio si è arrivati a superare i 25. Solito percorso su due giri con una variante rispetto alle precedenti edizioni e cioè un tratto più breve nel secondo passaggio all'interno del Parco di Monza.
Sveglia alle 4,50 e qualche minuto di panico prima d'essere catapultato dal mondo dei sogni alla triste realtà
che consiste nel consumare svogliatamente due barrette energetiche. Fare la classica colazione prima dell'alba mi risulta assai difficoltoso :-)
Un quarto d'ora dopo mi ritrovo sulle strade deserte mentre cerco il risveglio ascoltando qualche brano degli Incognito e giungo con abbondante anticipo al Centro Sportivo la Porada in contemporanea con l'amica Anna che si cimenterà nella 50 km. A completare il tris di gare vi sarà una mezza maratona con partenza alle 9.30.
Mi rifugio nel palazzetto dopo aver ritirato la busta contenente il pettorale e lo scomodo chip della Sdam che detesto perchè comporta il suo inserimento tra i lacci delle scarpe. Ma esistono comodi chip attaccati al pettorale stesso perchè non li adottano anche loro "boia d'un mund leder"? :- D E son stato sin troppo gentile...
Corsetta per riscaldarsi le membra coi liguri Diego e Michele poi i consueti saluti prima del via e pur sapendo che la giornata sarà molto "hot" ho le mani congelate :-O Per fortuna che mi son messo i manicotti !
Come nella passata edizione,subito dopo il via, m'affianca l'amico bergamasco Stefano assistito amorevolmente dalla moglie Angela prodiga, durante il percorso, nell'immortalarci con innumerevoli scatti fotografici ed a rifornire d'integratori vari il marito.
Partiamo a ritmi piuttosto allegri, se rapportati alla distanza da percorrere, e tale comportamento risulterebbe scriteriato per un provetto ultramaratoneta ma personalmente non riesco sin dall'inizio a correre così lentamente. La mia scarsa preparazione, intesa come la mancanza di chilometraggio necessario per rimanere a lungo ad un determinato standard prestazionale, m'indurranno a calare l'andatura cammin facendo.
Raggiungiamo e sorpassiamo poco prima del 40° km la favorita alla vittoria finale Monica Casiraghi e con lei , amica da più di un decennio, si apre un divertentissimo siparietto perchè nel frattempo in mtb ci ha raggiunto l'amico comune Mario Ardemagni ex campione mondiale della 100km.
Eccoci giunti al termine dei primi 50 km ed è psicologicamente doloroso ripassare sotto l'arco d'arrivo per iniziare il secondo giro "infernale", in quanto la temperatura si è alzata di botto e comincio ad avvertire i primi lamenti provenienti dalle zampe :-)
Il mio compagno di merende avverte qualche problemino ad una gamba e mi dice di proseguire senza di lui perchè avverte l'impellente necessità di camminare un po'. La cosa mi rattrista perchè so quanto ci teneva a ben figurare ed al contempo è una brutta notizia per il sottoscritto rimasto a questo punto solo. La fortuna vuole che tale Luciano, facente parte dello staff organizzativo, mi raggiunge in mtb e costui sarà il mio angelo custode sino alla fine. Lo ringrazio pubblicamente per avermi supportato e sopportato nel momento in cui la testa ha deciso di lasciare le gambe al loro destino e cioè in balìa del dolore....
La carenza d'allenamento esce allo scoperto, non mi permette di tenere un passo decente quindi non mi resta che rassegnarmi e salvare il salvabile. Seconda pugnalata al morale è il giungere a meno di un km dal traguardo, girare a sinistra ed una volta lasciato il parco percorrere altri 7 infiniti km nel nulla, col capo chino, guardando l'asfalto. L'unico desiderio è quello di porre fine all'agonìa e ridare sollievo ai quadricipiti divenuti granitici :-O
Finalmente faccio rientro nel parco molto affollato e non mi sorprendo nel riscontrare la quasi totale assenza  d'incitamento da parte dei presenti ma ......chissenefrega la gloria è dietro l'angolo !
Lasciato lo sterrato ci si immette sul vialone d'arrivo, è il momento in cui si può godere a 360° e mi risulta difficile poter descrivere i brividi di gioia capaci di farti dimenticare la stanchezza, la quale poi riaffiora prepotentemente subito dopo aver concluso la prova. Raggiungo "bradipamente" il palazzetto, ritiro la borsa, entro negli spogliatoi completamente svuotato d'energie a tal punto da non aver la forza di svestirmi. Giusto il tempo di riprender conoscenza e poi finalmente riesco a concedermi una doccia calda seguita da un salutare massaggio.
M'intrattengo alle premiazioni coi tanti amici poi cala il sipario ed è arrivato il momento d'archiviare positivamente un'altra lunga, faticosa e gratificante giornata di sport.
Quindi, come si suol dire in Brianza,  "l'è ura de turnà a cà"  ;-)
Ora si volta pagina e sino al prossimo autunno sarà.... triathlon.

God bless you !!!

martedì 22 marzo 2011

Scarpa d'Oro

foto R. Mandelli
Leggermente perso.....:-)

Tratto dal sito ufficiale della gara :
"Nel 2006 la Scarpa d’Oro Internazionale, gara che ha visto come protagonisti grandi campioni del panorama mondiale delle corse su strada come Seb Coe, Steve Ovett, Alberto Cova, Gelindo Bordin, Francesco Panetta, Salvatore Antibo, Genny Di Napoli, Paul Tergat e tanti altri, tenne ufficialmente a battesimo la sua nuova creatura: l’edizione 0 della Scarpa d’Oro Half Marathon.
Da quell’anno, mentre la Scarpa d’Oro Internazionale lasciava la scena, la mezza maratona si affermava nel panorama italiano come una nuova gara di valore e successo grazie alla qualità dei servizi e soprattutto grazie a tutte le persone che ogni anno dedicano grande passione e dedizione alla buona riuscita della manifestazione."
Da buon appassionato di sport ho spesso seguito le gesta dei sopraccitati campioni ed era molto suggestivo, durante le telecronache, ammirarli durante il loro passaggio nella coreografica Piazza Ducale.
Finalmente due giorni or sono ho potuto godere della stessa emozione e mentre l'attraversavo correndo, lo sguardo è rimasto catturato dalla maestosità della Torre del Bramante che la domina. Non a caso risulta essere una delle più significative piazze rinascimentali.
In compagnia dell'amico Luca e di altri tre simpatici amici di quest'ultimo siamo giunti in largo anticipo allo Stadio Dante Merlo di Vigevano punto di ritrovo, partenza ed arrivo sia della "Half Marathon" che delle altre due corse non competitive di 5 km presenti nel programma della manifestazione ossia la la "Scarpa d’Oro in Rosa" e la "Stracittadina".
Ritirato il pettorale faccio il burlone con Beppe e Daniela coi quali scatto una foto ricordo, poi salgo sulle tribune dello stadio per cambiarmi e depositare la borsa. Pittoresco l'alpino munito di megafono che dispensa consigli su dove disporsi e stordisce chi si trova nei paraggi. Beppe ne è sordo...testimone :-D
Incrocio Giuseppe Ricci ed insieme decidiamo d'uscire dall'impianto sportivo per una corsetta riscaldante e l'immancabile pit stop pre gara ;-)  L'aria, carica d'umidità dopo il violento acquazzone della vigilia, viene surriscaldata dalla ricomparsa dell'amato sole e la temperatura ne trae beneficio. Alle 9.15 si aprono i cancelli della pista d'atletica, presa d'assalto dai partecipanti ,ed in base al numero di pettorale ci si dispone in griglia ,pronti a partire.
L'attesa è lunga, rimaniamo per 20 minuti fermi ad attendere il colpo di pistola e quando finalmente viene dato percorriamo mezzo giro di pista seguito da circa 5 km all'interno del centro cittadino. Tale tracciato prevede parecchie curve, ed è fastidioso dover correre cercando d'evitare contatti pericolosi con gli altri podisti. Lo scenografico passaggio nella Piazza Ducale vale di per sè "il prezzo della fatica", ma una volta usciti dalla città il vento, si fa vivo in alcuni tratti, rallentando il nostro incedere. Personalmente sin dai primi km ho avvertito una scarsa reattività nella spinta dei piedi ,le cosce imballate ed il motivo è riconducibile al fatto d'aver ripreso a pedalare da poco.
Cerco, seppur faticando, di mantenere un ritmo regolare affiancato da un podista esile in evidente difficoltà nel combattere le folate di vento ed entrambi veniamo raggiunti da un altro concorrente molto alto. Come in occasione della mezza disputata a Treviglio, attorno al 12°-13° km, inspiegabilmente ho acquistato "brillantezza atletica" ma ho voluto aspettare poco dopo il 17° per cambiare marcia e cercare di mantenere quest'andatura allegra sino alla fine.
Non nascondo che ho dovuto raschiare il barile seppur galvanizzato durante questo finale "sprintoso" ed è stato emozionante correre l'ultimo giro di pista prima di concludere felicemente la prova.
Indimenticabile, per il mio palato, la bontà delle crostate disposte in bella vista sui tavoli del ristoro finale, gustate dopo aver usufruito delle docce calde presenti nell'impianto sportivo nonchè di un leggero massaggio defaticante. Degne della migliore arte pasticcera, mi son imposto d'abbandonare il ristoro perchè avrei continuato a consumarle senza soluzione di continuità :-O
La famosa risottata, tanto pubblicizzata, non mi ha soddisfatto perchè troppa lunga l'attesa per poter assaggiare un pugno di riso.
Un grosso plauso agli organizzatori per l'ottima gestione dell'evento ed ai miei compagni di viaggio, ironici al punto giusto,cosa che ti permette di trascorrere piacevolmente il viaggio. In passato mi è capitato di trovarmi a far parte d'equipaggi dove si discuteva di tempi e prestazioni e non vedevo l'ora di scendere dall'auto.... :-D

God bless you !!!

lunedì 7 marzo 2011

Stra..cotto....

Buono ! :-D
Foto Denise Quintieri

.....E non poteva esser altrimenti se la gara in questione è la Strasimeno, ultramaratona corsa attorno all'omonimo lago e ricca d'insidie altimetriche particolarmente ostiche in alcuni tratti per la gioia delle mie gambe che sul finire della prova....reclamavano pietà :-O
Ero rassegnato a dover affrontare in solitudine l'intero viaggio per raggiungere l'amena cittadina di Castiglione del Lago (PG) , ma fortuna volle che l'amico Ciro fosse anch'egli senza compagni di viaggio. Per accordarsi è stata sufficiente una breve telefonata ed il giorno seguente, poco prima delle 11 di sabato mattina, ero a Reggio Emilia per imbarcare il folkloristico folletto neroazzurro :-)
Il viaggio è come si suol dire "volato" ascoltando i racconti delle vacanze brasiliane del Forrest Gump napoletano ed al nostro arrivo a destinazione noto, con mio grande stupore, come il clima sia notevolmente peggiorato ed il sole scomparso.
Ritirato il pettorale e raggiunto il residence che m'avrebbe ospitato, avrei voluto ritornare nel borgo medioevale ma la pioggia e la forte umidità me l'hanno sconsigliato. Piatto unico per cena composto da pasta e tonno in scatola conditi con dell'ottimo olio extravergine d'oliva, un po' di televisione e poi a nanna sperando che il giorno seguente le previsioni meteo siano quelle preannunciate con la ricomparsa del sole.
Di primo mattino il cielo è ancora coperto, e dopo aver consumato la solita colazione a base di barrette energetiche, sono risalito in auto verso la città vecchia trovando un comodo parcheggio al di fuori fuori delle mura che la cingono.
Giunto nella zona ritrovo è stato un viavai di saluti, baci ed abbracci con i numerosi amici e successivamente al cambio d'abiti ho cercato di corricchiare per riscaldarmi e combattere il freddo generato dalla forte umidità dell'aria . La partenza, rispetto alle precedenti edizioni, è stata spostata a livello lago e raggiungibile velocemente attraverso una ripida scalinata. Mi mantengo in movimento sperando che il sole, gentilmente venuto a farci visita, riscaldi l'aria e ci doni un po' di tepore.
Sulla linea di partenza, pronti a scaricare la tensione accumulata nel pre gara, sono schierati i partecipanti di tutte le distanze previste dalla manifestazione ossia la 15 km , la mezza maratona, i 30 km , la maratona ed i 58 km. Parto senza aver punti di riferimento, forse leggermente troppo veloce ma come sempre a sensazione e per una decina di km al fianco di un ragazzo che procede a ritmo regolare. Costui all'improvviso, prima dell'ingresso a Tuoro, accellera ed io saggiamente non cado nella tentazione di seguirlo mantenendo comunque una velocità sostenuta se rapportata ad un'ultramaratona.
Dopo il muro affrontato attorno al 13° km qualche altra fastidiosa ascesa si presenterà dopo il passaggio all'interno di Passignano, località che ospita l'arrivo della mezza maratona, e sino al traguardo della maratona. Nemmeno il tempo di rifiatare che al 44° km la strada risale ed è una bella frustata ai quadricipiti ma sino a questo momento seppur affaticato non risento dei continui saliscendi. Da qui in poi il tracciato risulterà essere pianeggiante ma psicologicamente devastante, monotono e con la mente "contaminata" dalla stanchezza sopraggiunta. Cerco di combatterla procedendo, per qualche km, di pari passo con un altro amico anch'egli in crisi, ma giunto all'altezza del 55° km il dolore alle gambe è elevato e la mia innata mancanza di competitività ha il sopravvento. Mi fermo e decido di camminare qualche tratto e lo farò abbondantemente sull'erta finale conscio che raggiunta la porta principale della città vecchia vi è il viale che mi condurrà all'arrivo.
Braccia alzate, smorfia di gioia, è finita Ame ! ;-)
Son a pezzi, fisicamente privo d'energie , bevo un paio di bicchieri di sali e poi mi siedo per riprendere ... conoscenza. Raggiungo col bus navetta la piscina per la consueta doccia post gara poi, recuperato vigore ed appetito, mangio un ottimo piatto di penne al pomodoro a cui segue una gustosa cialda di gelato con panna. Divorata quest'ultima in un batter d'occhio esco dalla gelateria, attraverso la strada e mi ficco in una pasticceria dove posso deliziare il palato con un dolcetto da leccarsi il....pizzetto :-D
Stanco ma soddisfatto del fine settimana trascorso, in compagnia dello sfegatato nerazzurro Ciro, al settimo cielo per la goleada della beneamata, riprendiamo la via di casa.
E dopo una cinquina di gare consecutive forse sarà il caso di tirar un pochino il fiato......

God bless you !