dai Ame che ormai l'è finida ;-)
Ritrovo il sorriso rivedendo una persona a me cara, poi sotto un cielo grigio mi cambio d'abiti e mentre tolgo i calzoni avverto la tipica umidità autunnale pervadere il mio corpo. Vorrei tanto poter usufruire del tepore dei raggi solari ,ma posso ritenermi fortunato in quanto le previsioni meteo della vigilia dichiaravano la possibilità di piogge deboli che fortunatamente non si sono fatte vive :-)
Noto con piacere la massiccia presenza di podisti per questa manifestazione che raggruppa in sè due competizioni , la Stracastellazzo 12 km e la classica maratonina ed abbraccio calorosamente l'amico Bruno. Il clima è di quelli a me cari , molto familiare con tutti i servizi a portata di mano senza correre il rischio di perdere inutile tempo ed una volta indossata la tenuta da gara consegno immediatamente la borsa all'apposito deposito. Corricchio un paio di minuti per vincere il freddo umido e sinceramente, oltre ad aver verificato la legnosità dei quadricipiti nella solita breve uscita di corsa a metà settimana, m'accorgo d'aver la mente scarica dopo una quaterna di gare consecutive.
"Ame è meglio che ti metti nel gruppo bisonti pronti a partire, ti scalderai cammin facendo"... ed a quanto pare, dando un'occhiata alle indicazoni relative al percorso fornite dall'organizzazione, i primi 12 km saranno in leggera salita mentre gli ultimi 9 a scendere verso il traguardo. Lo speaker comunica ai partecipanti che, impossibilitato a dare il canonico colpo di pistola, utlizzerà un fischietto per dare il via alla gara :-)
Si parteeee e tanto per cambiare devo slalomeggiare, come lo Stenmark dei tempi migliori, per districarmi, trovare il mio spazio e possibilmente un gruppetto col quale condividere la gara. Poco dopo il secondo km. si materializza davanti a noi un lungo e fastidiosissimo cavalcavia, un vero e proprio deterrente per il morale del sottoscritto,tanto che mi verrebbe quasi voglia di calare drasticamente il ritmo e fare una prova all'insegna del risparmio.
Siamo solo all'inizio ma faccio fatica a reggere l'andatura di chi mi fa compagnia per cui alzo il piede dall'accelleratore e vado come mio solito a sensazione. Purtroppo le sensazioni son pessime e ci mancava pure in concomitanza dell' 8° km un tratto in pietrischetto in mezzo ad una strada di campagna ,dove è difficoltoso spingere con l'avampiede e si sprofonda, per aumentare il mio disagio.
Inutile lamentarsi si va avanti sino al 12° poi si vedrà se le pendenze stradali diventeranno alleate ed amiche. Intanto a metà gara non sono più solo ma facente parte di un terzetto che poi diventerà una coppia, dove il mio socio è ammirevole perchè sento dal suo respiro affannoso la difficoltà a seguirmi, ma costui non demorde e cerca di rimaner attaccato al mio treno. In effetti ,come da copione, dal 13° km in poi son i tratti leggermente in discesa quelli più presenti e le mie gambe, pur soffrendo, riacquistano vigore. Mi ritrovo psicologicamente a disagio negli ultimi 5-6 km ma ciò nonostante cerco di tener un buon ritmo sino al traguardo e rimango solo perchè il mio compagno prima di uno strappetto cede e non riesce più a recuperare i metri persi.
L'ultimo km è infinito, sembra lungo un miglio, noto in lontananza il campanile della chiesa e quando sullo sfondo intravvedo l'arrivo son soddisfatto della mia prova perchè nella prima parte son stato sul punto di mollare e di rassegnarmi a procedere ad andatura ridotta. Appena tagliato il traguardo e ritirato il pacco gara mi fiondo negli spogliatoi del campo sportivo per farmi una doccia calda e recuperare dallo sforzo appena concluso. Ottima la pasta offerta nel dopo gara ed anche le crostate mentre infelice è stato l'acquisto delle caldarroste, una vera e propria delusione....
Primo atto di codesta domenica, dagli ingredienti puramente sportivi, portato a compimento ed una volta salito in auto eccomi pronto a far rotta verso l' Autodromo di Monza per assistere alla seconda gara di giornata del Campionato Italiano Gran Turismo GT Cup dove si stava per laureare Campione Italiano il giovane amico Marco Mapelli . Arrivato quasi a destinazione telefono al padre di quest'ultimo per sapere se vi fosse all'ingresso il mio accredito ed il relativo pass d'entrata ma purtroppo era già stato ritirato in mattinata quindi mi consiglia di comunicare all'ingresso di far parte del gruppo Beretta. Dopo pochi minuti mi telefona anche Marco raggiante perchè sicuro d'aver in già in tasca il titolo dopo la prima prova e mi complimento con lui. Giunto in autodromo entro tranquillamente, parcheggio l'auto e vengo stoppato dagli addetti alla sicurezza che mi chiedono di mostrare loro il pass mentre m'accingo ad entrare nella zona che porta alla pista e relative tribune. Devo ritelefonare al padre di Marco che gentilmente mi fa venir a prendere da un addetto col pass e finalmente posso infilarmi nei box per un saluto dell'ultimo minuto a Marco già seduto all'interno della sua Ferrari F430. Emozionante sentire il rombo del motore appena acceso, pronto a scaricare i suoi 400 e più cavalli sulla famosa pista brianzola e godermi dal muretto a bordo pista lo spettacolo offerto dalle auto sfreccianti a più di 270 km orari :-O.
Al termine della gara durata 50 minuti ho assistito ad una lunga serie di premiazioni piuttosto deludenti per la rapidità d'esecuzione e nello specifico non hanno riservato il meritato tributo a Marco ed all'altro pilota col quale ha condiviso il titolo di Campione Italiano ossia Fabio Mancini. Riesco a salutare Marco ed i suoi genitori e li ringrazio di cuore per avermi concesso l'opportunità d'assistere a questo spettacolo motoristico da una prospettiva privilegiata. Onore e gloria al fresco Campione Italiano !
Eccoci quindi arrivati alla fine di una giornata a dir poco frenetica ,ricca d'emozioni dove non è stato possibile, nemmeno volendolo, annoiarsi se non per quanto riguarda il rientro a casa da Monza causa traffico domenicale......
God bless you !!!
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