martedì 8 ottobre 2013

Ondivago....

Gelato allo Zero Gradi....
in compagnia del Brunone Marini e di Matteo Fusetti
Con Gianluca all'Agriturismo Orione
                                durante la maratona con alle spalle l'amico Andrea della Riva

.....E non si parla solo di mare, bensì anche del sottoscritto sballonzolato, insieme a qualche centinaio di atleti "impinguinati", nella baia di Marina di Campo.
Quest'anno, dopo l'inatteso e "comico"  acquazzone lanzarotegno all'inizio della frazione sui pedali, il freddo e la pioggia autunnale al Passatore , quello canonico a Zofingen, ho dovuto ahimè subire anche la cattiva digestione delle nuvole elbane.
Elbaman, l'unica competizione su distanza Ironman presente sull'italico suolo, organizzata dall'Aethalia Triathlon, società dove sono felicemente tesserato e presieduta dall'elettrico Marco Scotti. Costui oltre ad essere un buon atleta è riuscito nel corso degli anni,coadiuvato dall'intera famiglia, a creare un evento divenuto un appuntamento fisso per i cultori della triplice fatica.
L'infinita bellezza dei paesaggi, l'atmosfera amichevole instauratasi con gli aficionados di questa gara nonché il desiderio di mettersi alla prova sugli interminabili saliscendi del tracciato ciclistico, sono fra le principali motivazioni a spingere gli atleti ad iscriversi ogni anno.
Sentito telefonicamente l'amico elbano Gianluca, titolare dell'Agriturismo dove soggiornerò, si discute del probabile meteo infame previsto per il fine settimana, susseguente ad un lungo periodo d'alta pressione e meteorologicamente estivo. Te pareva......
Partenza, come di consuetudine per la trasferta elbana, il venerdì mattina dalla periferia milanese in compagnia di Paolo, l'ingegnere distratto, a tratti confusionario ma personaggio pittoresco e simpatico. Il mio alter ego quando, per certi versi, sono decisamente "quadrato" e poco elastico soprattutto in determinate situazioni inerenti agli impegni sportivi.
Prima dell'imbarco al porto di Piombino meta d'obbligo per il pranzo è la piadineria gestita da Francesca, ragazza cordiale e già collaudata a sopportare le battute del "clownesco" Matteo Fusetti, col quale amo scambiare colorite espressioni dialettali :)
Il traghetto è, come si suol dire, esaurito in ogni ordine di posto con biciclette a far da primattrici e la solita nausea,scomoda alleata per il tragitto sino a Portoferraio.
Terra ferma alleluia! Sono solo 15 i chilometri che ci separano dalla nostra meta finale ed il caldo al nostro arrivo è assoluto protagonista facendoci ben sperare per i giorni seguenti . Poveri illusi.....
Ritirato il pettorale ci dirigiamo verso la nostra dimora per depositare biciclette e bagagli e salutare l'amico Gianluca, sempre fiero della sua creatura alla quale ogni anno apporta qualche miglioria. L'Agriturismo Orione è una splendida realtà,  in continua evoluzione, con un rapporto qualità prezzo molto interessante. La tragica e devastante alluvione di due anni fa ora è solo un triste ricordo......
Mentre Paolo e Matteo, con la restante truppa dei Road Runners Milano, inforcano la bici per un breve giretto, ne approfitto per sgranchire le gambe calzando le nuove Hoka provate solo 8 km a metà settimana. Impossibile poter correre con continuità poichè, incrociando i numerosi amici, viene spontaneo fermarsi a scambiare due parole.
L'Elbaman è, per quanto mi riguarda, il ritrovo conviviale di una grossa famiglia, la quale si riunisce una volta all'anno su questa spettacolare isola per celebrare un avvenimento che si perpetua da quasi un decennio.
Il venerdì successivamente al tradizionale pasta party è d'obbligo, per i golosoni, fare una capatina alla gelateria Zero Gradi. Se avessi accettato tutti i coni offerti dai numerosi amici presenti, una lavanda gastrica sarebbe stato il logico risultato quindi mi sono fermato a tre e la qualità del prodotto è rimasta inalterata: sublime !!!
Rientro all'Orione con la pancia piena e qualche chiletto in eccesso, "arcisoddisfatto" della piacevole e chiassosa serata trascorsa con diversi sfottò ed il giusto senso goliardico.
Dopo la faraonica colazione del giorno seguente con tanto di freschi croissant, e qui debbo appaludire fragorosamente il buon Gianluca, ci rechiamo in spiaggia ed il cielo si fa grigio accompagnato da un vento proveniente da sud-est. Il mare è increspato, la preoccupazione sale quando odo del peggioramento previsto per il giorno seguente con onde alte almeno un metro. Incredibilmente quest'anno, nei giorni antecedenti le gare a cui ho preso parte,  il clima risultava essere perfetto divenendo ostile nel giorno della gara. Ed a quanto pare la tendenza rimarrà invariata per la gioia dei partecipanti :O
Pranzetto nella rosticceria di Paolo Miliani amico elbano e passeggiata in spiaggia dove incontro "Il Gira" la compagna Silvia e le loro scatenate gemelline Alice ed Agnese. Tema principale della chiacchierata l'onda assassina prevista e naturalmente le difficoltà del sottoscritto ad affrontare il mare mosso.
Inutile fare elucubrazioni mentali, l'indomani deciderò il da farsi e che Dio me la mandi buona.....
Ultimo carbo load del trio Ame,Paolo,Matteo all'esterno della nostra dimora col tradizionale piatto unico oramai divenuto celebre per i lettori del blog, vale a dire "pasta con tonno".
Si cerca di guardare on line i bollettini meteo auspicando un miglioramento del mare ma al nostro risveglio ecco la sorpresa inaspettata . Piove ! ed il vento pur essendo le 4.30 del mattino non è rimasto a letto, si è svegliato con l'intento di rovinarci la lunga e gravosa giornata che c'attende.
Raggiungiamo la zona cambio accompagnati da una pioggia debole, incontro l'amico Mauro Ciarrocchi e l'umore diventa grigio, come il cielo carico di nubi, nel momento in cui esclama : "Ame il mare è mosso le onde fanno schiuma.. ".
Inizia a piovere con maggiore intensità, trovo riparo sotto i gazebo nel momento in cui vengono eretti ad altezza uomo dai volontari e decido di mettermi la muta. Non la trovo, è sparita :-O  Panico!
Ritorno nel punto dove ho depositato la borsa per il T1 credendo d'averla dimenticata lì, quando in lontananza sento un atleta gridare  " è questa?". Sì è lei ! Come ha fatto a finire in quel punto è un mistero....
Siamo in spiaggia, il mare mosso dinanzi a noi , buio pesto, vedo a malapena le boe direzionali e pur sforzandomi di trovare qualcosa di positivo, intravedo lo spettro del ritiro. Senza muta avrei rinunciato a partire per motivi di sicurezza, ma provare costa nulla così al "colpo di pistola" entro in acqua demotivato.
Nemmeno il tempo di fare le prime bracciate e vengo "deriso" dal moto ondoso ed è comico nel lato di traverso essere investiti dall'onda ed avere difficoltà ad avanzare.
Termino il primo giro la tentazione d'abbandonare la scena è tanta, però gli amici vicini al giro di boa intuiscono lo stato d'animo e urlano di ributtarmi in acqua. Gesto dell'ombrello rivolto al mare e ciuff !
Ritorno a combattere contro il fluido avverso, costantemente indemoniato, perchè di sconti oggi non se ne fanno.
Esco intontito, cammino sino alle docce, veloce risciacquo e poi corricchiando raggiungo la zona cambio supportato dal pubblico ai bordi della strada. Sotto il gazebo, durante la vestizione, s'ironizza con gli altri atleti riguardo la "centrifuga"  subita nella prima frazione e salgo in bici accompagnato da un'indesiderata pioggia.
Salire a Sant' Ilario non è un problema, in quanto trattasi d'ascesa pedalabile, lo è ridiscendere con la pioggia e le strade pericolosamente viscide, perciò affronto le curve con la dovuta cautela.
L'esser uscito tardivamente dall'acqua rispetto alle scorse edizioni crea un ulteriore intoppo nel proseguo della pedalata, in quanto impossibilitato a sorpassare i concorrenti del mezzo ironman (Elbaman 73 per la precisione). La sede stradale è stretta, aperta al traffico e quando abbozzo un tentativo di sorpasso rischio il classico frontale con un auto quindi alzo l'acceleratore ed attendo la prima salita per recuperare terreno.
Il vento è nostro alleato, soffia alle spalle e ci sospinge nei tratti irti e gravosi come la salita di Chiessi fermo restando che, seppur meno pendente, è la "conquista" di Marciana (375 mt slm) la più significativa delle fatiche d'Ercole per il triatleta impegnato in gara :)
Vogliamo parlare della discesa verso Marciana Marina ? Seppur terribilmente imbranato nell' affrontare le secche curve presenti in essa, il manto stradale si presenta al solito oscenamente sconnesso. Sono trascorsi quasi dieci anni e quest'ultimo grava in condizioni pietose divenendo in tal modo un brutto biglietto da visita per l'amministrazione comunale del paese elbano. Vergognoso a dir poco !!!
Ha smesso di piovere, sfrutto la seconda tornata per spingere sui pedali con la strada libera e le gambe reattive, però mai cantar vittoria prima del tempo ed infatti arriva l'imponderabile....
Si scatena un nubifragio, nelle strade si formano rigagnoli , pezzi di rami d'alberi vengo scaraventati sul percorso rendendolo pericoloso più di quanto non lo sia già ed il freddo prenetra nelle ossa.
Brividi ovunque e pur detestando le salite, l'attendo per diminuire la velocità e scaldarmi nella risalita.
Scendo col cuore in gola a Marciana timoroso di cadere ad ogni curva affrontata , sfrutto il tratto verso Procchio per pedalare con molta agilità e la mantengo nell'affrontare l'ultima breve asperità di giornata.
Con immensa soddisfazione giungo alla seconda transizione, svuotato, spremuto come un'oliva in un frantoio, tolgo le scarpe da ciclo e nello scrutare i piedi, sorrido vedendoli pieni della terra raccolta durante l'acquazzone.
Al solo pensiero di dover percorrere ancora 42 km di corsa vengo assalito da un senso di nausea e sin dalle prime falcate le sensazioni percepite sono alquanto negative.
L'esperienza maturata precedentemente insegna d'attendere qualche chilometro prima di dichiarare in sciopero i quadricipiti e così faccio, incitato dai vari amici presenti nella zona centrale dell'anello di 5,25 km. Lo conosco a menadito e richiede una grande forza mentale nel segmento che conduce verso l'aeroporto caratterizzato da un lungo rettilineo, il quale interminabile negli ultimi giri.
Incrociare gli amici impegnati nella loro fatica, mostrata in varie forme espressive del viso, udire qualcuno gridare il tuo nome sono particolari di notevole importanza per distrarre la mente. Li definirei degli "ammortizzatori psicologici",propedeutico ad allieviare i momenti critici e scacciare i pensieri cattivi .
Rispetto la regola adottata da anni , vale a dire sostare a tutti i ristori per bere e contemporaneamente far rilassare gli arti inferiori sorseggiando le diverse bevande.
Ultimo giro ed in prossimità dell' Hotel Montecristo ritorno sul lungomare osservando con ghigno ironico sulla sinistra il mare increspato e rivivendo nella testa, come in una serie di "flashback", i momenti di difficoltà avuti durante la competizione.
Dalla strada principale svolto a destra per raggiungere il centro cittadino e la meta agoniata da tutti coloro i quali hanno messo anima e cuore per concretizzare il loro sogno, divenire un Elbaman Finisher !
Veleggio negli ultimi metri , pelle d'oca ovunque, esterno tutta la mia soddisfazione scaricando l'adrenalina e l'energie rimaste in corpo. Sono istanti elettrizzanti difficili da descrivere.
Complimenti vivissimi a tutti i finisher dell'Elbaman e dell'Elbaman 73, perchè stavolta oltre ai propri limiti fisici si è dovuto combattere anche contro fattori esterni a volte al limite della sopportazione.
Doveroso ringraziare l'amico organizzatore e Presidente dell'Elbaman Team Marco Scotti, tutta la sua splendida famiglia e gli stoici volontari, i veri eroi della manifestazione, perchè svolgere il loro prezioso servizio ai ristori col maltempo è stata un'impresa ardua.
Un abbraccio a tutti gli amici incontrati ed un particolare ringraziamento, per la consueta cordialità, alla Famiglia Eletti capace di rendere accattivante il loro Agriturismo Orione con continue migliorie.

God bless you !!!

2 commenti:

stefanoSTRONG ha detto...

proprio ieri stavo dicendo che per gareggiare in quelle condizioni serviva una motivazione extra, tipo essere al primo iron... per te che sei veterano l'aver voluto onorare la gara è fonte di ulteriore ammirazione

grande ame!

Ame ha detto...

Quando si è in ballo si cerca di ballare e se mi fossi fermato durante l'acquazzone non sarei più ripartito perchè infreddolito e coi brividi. Mi ritengo fortunato ad averla fatta :)