Il tempo per quanto concerne il mondo sportivo è un parametro che condiziona psicologicamente l'atleta impegnato nella prova.
Se il concorrente deve abbattare un record ,se vuole raggiungere la tanto agoniata qualifica per Kona o se desidera realizzare quello che si era prefisso deve fare i conti con questa unità di misura inflessibile.
Quanti triatleti non professionisti ho visto abbandonare la competizione perchè delusi dal non aver realizzato quanto stabilito dalle tabelle di marcia e quindi demotivati a proseguire.
Nella mia personale filosofia non viene contemplato il ritiro se non per cause indipendenti dalla volontà dell'atleta quali problemi di natura fisica o meccanici.
Il tempo o prestazione cronometrica finale è per molti concorrenti un ulteriore battaglia da combattere per il raggiungimento degli scopi prestabiliti.
Come sostengo da sempre il crono finale è solamente un insieme di numeri che svaniscono nella memoria a differenza dell'emozioni provate durante tutto l'arco della prova.
Quest'ultime rimarranno indelebilmente scolpite dentro la tua mente.
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