martedì 15 gennaio 2013

Ritorno al Lamone

                               Il fatidico ponte prima dell'arrivo.... (foto di Mario Pierguidi)
                                Prima portata del pranzo
                               Un mix di dolcezza ;-)

Al termine della Maratona di San Silvestro, corsa decorosamente, nonostante il dolore tendineo avvertito nella zona dell'ileo psoas della "zampa" destra, la principale preoccupazione era la susseguente reazione del fisico sollecitato da un simile sforzo. Il dolore percepito sin dal giorno successivo è stato un evidente segnale trasmesso dal corpo, col quale m'intimava a dargli tregua saltando l'abituale uscita di corsa a metà settimana. Quindi la speranza era quella di rimanere una settimana in stand by dalla corsa e scaricare con sedute blande di nuoto e rulli . L'idea che gironzolava in testa contemplava il ritorno alla Maratona della Pace, gara organizzata dall'amico Enrico Vedilei sulle sponde del fiume Lamone quindi su terreno prevalentemente erboso. La sollecitazione derivante dagli impatti con tratti alquanto sconnessi poteva essere l'unico motivo di preoccupazione, ma trascorsi 10 giorni e riprovando a correre il fastidio era sensibilmente diminuito.
Contattato Enrico a quattro giorni dalla prova ho confermato la mia presenza e l'unico problema era il modo in cui raggiungere la località romagnola. E qui debbo levare tanto di cappello al generoso Federico "Gira" Girasole, il quale come sempre si è reso disponibile ad offrirmi vitto ed alloggio nella sua dimora bolognese . D aprire una parentesi polemica riguardo i costi delle nostre care amate Ferrovie dello Stato che cercano in ogni modo di costringerti a viaggiare utilizzando i celeberrimi e costosissimi Freccia Rossa . Occorre farsi furbi e studiare percorsi alternativi sicuramente ingarbugliati, ma economici preservando qualche euro da destinare a fini sportivi :-)
Partito in auto alle 14 di sabato, raggiungo la stazione di Carnate-Usmate, e da lì cambiando per ben tre volte il convoglio arrivo a quella di  Bologna Centrale la bellezza di 4 ore dopo. Pochi minuti d'attesa ed arriva la chiamata del Gira, seduto sull'auto situata dall'altro lato della strada rispetto a dove sono posizionato e nasce fra noi un comico scambio di frasi del tipo "mi vedi? " "son qui davanti a te" " ah eccoti ! " :-)
Si riparte in direzione Track and Field , il negozio a Zola Predosa specializzato in running e triathlon dove il Gira è socio ed esperto del settore. Giunti affamati a casa, ordiniamo una pizza e durante la lunga attesa deliziamo il palato gustandoci taralli e formaggio, un binomio azzeccatissimo . La casa senza le gemelline sembra così stranamente tranquilla, poco movimentata e finalmente dopo più di un'ora ecco suonare il campanello e comparire il ragazzo con le nostre agoniate pizze .Non trascorre molto tempo da quando apriamo il cartone alla loro sparizione, inghiottite dalle nostre voraci fauci  :-)
Ancora un po' di chiacchiere e poi si va diritti sotto le coperte poichè la sveglia sarà piuttosto mattutina...
Ore 6 e la suoneria impostata mi fa sobbalzare dal letto con lo stomaco ancora pieno dalla cena della sera precedente e la colazione diviene una forzatura, non un piacere. Due barrette, tre biscotti danesi, una tazza di tè ed il buon samaritano Gira porta il sottoscritto al ritrovo fissato in località San Donato col Mazzo e tale Scarpanti, un altro podista tesserato col Granarolo.
Viaggio caratterizzato da un triste grigiore panoramico in cui tutti gli elementi sono simili, nulla risalta se non alcune insegne illuminate e l'unica nota positiva è l'assenza di nebbia e gelo. Arrivati a Traversara l'umidità ci dà il benvenuto e successivamente al ritiro del pettorale cerco tepore e rifugio nel bar adibito a spogliatoio.
Trovo con piacere l'amico ed atleta di spicco Ale Bossini, il quale dice d'essere presente nelle vesti di massaggiatore e per allenarsi correndo una parte dei 47 km previsti . Sfrutto la sua abile manualità per un massaggio di riscaldamento, esco per una breve sgambatina e dopo nemmeno un centinaio di metri sento il richiamo di qualcuno. E' Andrea Bernabei , nazionale della 100km , intento a cambiarsi e mentre scherziamo s'avvicina una altro carissimo amico comune, Fabrizio Morini detto Il Moro. Un vero peccato non aver potuto immortalare l'improvvisato incontro con uno scatto fotografico.
Rientro al calduccio per una manciata di minuti, in quanto è giunta l'ora della partenza e rimane solo il tempo per alcune foto "pirlesche" con Andrea, Alina e Gessica, quest'ultima passata per un saluto veloce. La genuinità del pianeta Ultra la si evince da particolari come il modo in cui viene dato il via alla prova, senza colpi di pistola, bensì a voce e me ne sono reso conto solamente notando gli atleti in movimento :-)
Lasciata la strada asfaltata e raggiunto l'argine, appare al mio fianco la folta chioma di Napo Gigi, compagno di merende due settimane or sono a Calderara presente per correre un" lungo" di tre giri facendo da spalla al compare Sandro Tosi.
Il percorso è notoriamente monotono ed il fondo sterrato, quindi occorre gestire con oculatezza l'energie e sperare di non dover soffrire le sconnessioni e tornare a soffrire come a Calderara.
I primi due giri corro in compagnia, però noto che la spinta della gamba destra non è ottimale e difatti all'inizio del terzo, appena avverto il fastidio, rimango condizionato e rallento rimanendo a far corsa in solitaria.
Le gambe, seppur l'andatura non sia elevata, s'appesantiscono e vorrebbero correre su una superficie più regolare ma non posso esaudire la loro richiesta. In siffatte condizioni s'allena la mente a gestire le crisi e non di rado si rimaterializzano nella maratona di un Ironman.
Inutile intestardirsi a cercare di mantenere un ritmo ormai insostenibile, quindi occorre proseguire ad andature ridotte e sconfiggere il desiderio di fermarsi a camminare. Al termine di ogni passaggio si deve affrontare una breve scalinata per risalire sull'argine e non l'accolgo con entusiasmo la cosa, considerato l'indolenzimento nel caricare la gamba destra allorchè affronto ogni gradino....
Ultima tornata , già lo so, sarà interminabile, una sofferenza nella sofferenza, ed il lato dell'argine, da dove si parte per far ritorno verso l'arrivo, risulta essere alquanto sconnesso aggiungendo quel surplus di fatica indesiderato. Lo vedo all'orizzonte, ma non s'arriva mai a sto benedetto ponte? !!!
Finisce il tratto erboso, si passa allo sterrato e qui rilasso la mente, ormai è finita, non resta che percorrere il ponte, svoltare a destra e giungere in discesa verso il traguardo. Scherzosamente mi dicono di continuare io ci casco e proseguo fra l'ilarità dei presenti :-)
Doccia calda , massaggio praticato nuovamente dalle vigorose mani di Ale ed a seguire un ricco pranzo a base di tagliatelle al ragù , piadina , insalata e un piatto di dolci divorato quasi interamente dallo scrivente col beneplacido del Mazzo :-D
Ennesima odissea per quanto concerne il viaggio di ritorno e ringrazio sentitamente Sandro, estremamente gentile nell' accompagnarmi in Stazione Centrale a Bologna da dove è iniziato il contorto giro di treni per raggiungere la stazione di Carnate e poi con l'auto la tanto desiderata casa.
Un cordiale abbraccio a tutti gli amici incontrati ed in misura maggiore al Gira, sempre pronto ad aprire la  porta di casa ed a trattarmi come un ospite di riguardo.

God bless you !!!

4 commenti:

Unknown ha detto...

grande Zio...voglio vedeer quando fai un salto dalle mie parti a gareggiare

Ame ha detto...

se verrò ovviamente sarà un piacere rivederti e prepara la branda in negozio così vigilo e dormo ahah

Unknown ha detto...

la brande c'è in casa ;)

Ame ha detto...

Grazie ! :-D