venerdì 17 gennaio 2014

Non sembrava neppure d'essere in gara.....

                               con Alina e Gessica all'interno del bar
                       Gigioneggiando con Andrea Bernabei ed Ivan Cudin
                                  Si vede che siamo ai primi passaggi ;)
                                Gustose !!!!

Il variopinto mondo delle "Ultra" conferma il suo tradizionale marchio di fabbrica anche in occasione dell' Ultramaratona della Pace corsa domenica scorsa lungo le sponde del fiume Lamone.
Spirito familiare, nessuna traccia di quella tensione pre gara tipica delle maratone dove notoriamente si scorgono visi tirati ed atleti spesso alla spasmodica ricerca del loro primato personale....
A Traversara, piccola cittadina romagnola, il clima che si respira odora di convivialità, come tra i commensali invitati ad uno stesso banchetto.L'occasione per "consumare" parecchi chilometri, senza sedersi, godendo di codesto clima a tratti goliardico ,ci viene offerta dall'amico di vecchia data Enrico Vedilei organizzatore dell' evento.
Sembrerebbe un film già visto, ed in effetti lo è, perchè analogamente allo scorso anno vengo gentilmente ospitato dalla Girasole Family rappresentata stavolta solo dall'amico Federico, universalmente conosciuto con l'appellativo di "Gira".
Prosegue il periodo meteorologicamente inusuale con temperature ben al di sopra della media ed è stupefacente ritrovarsi con 10 gradi il 12 gennaio. Siccome detesto l'inverno e le basse temperature è tutta manna scesa dal cielo ! :)
E' l'ora di cena e dall'ordine telefonico a quando finalmente si materializzano le tanto sospirate pizze, trascorrono ben 50 minuti. Iniziavo ad avvertire un significativo appetito subito sedato in pochi minuti , cioè quelli necessari a divorare la "verdure con bresaola" :)
La serata trascorre piacevolmente ed approfitto del lettino di Agnese, una delle due scatenate gemelline assenti, per un sonno dal quale mi risveglierò l'indomani mattina attorno alle 6.20.
Colazione col Gira ed un pacchetto di biscotti Colussi sparisce, in men che non si dica, inzuppato nel tè, sostituendo egregiamente le tradizionali barrette. Un'ottantina di chilometri mi separano dalla periferia della capitale emiliana alla ruspante Romagna e posso gridare vittoria per l'assenza dell'odiata nebbia, regina incontrastata da queste parti....
Come accennato in precedenza l'ultramaratona è una grande congregazione podistica e giunto a destinazione scorgo i soliti volti noti coi quali si scherza bonariamente in attesa del via, quest'anno spostato fuori dal centro abitato di Traversara. C'incamminiamo, dal piccolo bar attrezzato a spogliatoio e deposito borse, per raggiungere il gonfiabile situato a circa 5-600 metri da dove avrà inizio la prova. Al tradizionale colpo di pistola il gruppo si sposta ad andatura turistica sino all'argine del Lamone raggiunto tramite una stretta e breve scalinata.
Sfrutto il piccolo lembo di terra battuta e tramite alcuni esercizi di puro funanbolismo cerco di scongiurare lo sconfinamento nell'erba ai suoi fianchi correndo in compagnia di due amici ed atleti di spicco dell'ultramaratona italiana, ovverosia Andrea Bernabei e Ivan Cudin.
Rimango cono loro solo il primo dei cinque giri previsti per evitare deleterie "scottature", prediligendo la cottura a fuoco lento, conscio che nelle fasi finali sarò un podista "bollito" :)
Dei 47 km abbondanti ne corro 37 in solitaria, molto concentrato sul dove poggiare i piedi, timoroso per le mie legnose caviglie, col lato di ritorno a Traversara muscolarmente e mentalmente più impegnativo. Come ebbi a sottolineare lo scorso anno, la cospicua  presenza di un manto erboso irregolare attenua notevolmente l'effetto benefico della spinta, a scapito dei quadricipiti e la risultante è una riduzione della velocità di percorrenza. Affronto con regolarità e buon ritmo i primi tre giri, cercando di preparare corpo e mente a combattere l'inesorabile decadimento fisico e vi riesco sino quasi al termine del quarto.
Mi fermo al ristoro sotto la scalinata e, contrariamente ai precedenti passaggi , la sosta è più prolungata con qualche battuta scambiata coi giudici ed i volontari presenti.  
Carbo Jet Gel, due bicchieri d'integratore, affronto l'ultima passaggiata sui gradini e vorrei possedere la grinta necessaria per correre questa andata-ritorno col piglio giusto. Ed invece.....
Sarà l'età matura, la consapevolezza d'aver già raggiunto negli anni passati l'apice a livello di rendimento, l'approccio amatoriale, l'innata assenza di competitività , fatto sta che al primo segno di stanchezza calo bruscamente l'andatura. Nelle competizioni di lunga durata, ribadisco quanto già sottolineato in passato, occorre attingere dall'energie mentali per sopperire alle defaillance fisiche. Attualmente questa mancanza di reazione alle avversità o crisi che dir si voglia, è una pecca alla quale ho fatto l'abitudine senza peraltro voler porre rimedio.
Quinto giro, o per meglio dire girone dei dannati, in quanto memore della via crucis della passata edizione riassaporo le medesime sensazioni di stanchezza, il passo si fa greve ed ogni singolo chilometro infinitamente lungo....
Lo vedo all'orizzonte l'inizio dello sterrato, anch'esso decisamente sconnesso per l'impronte lasciate dai mezzi congolati, ed abbasso lo sguardo per cercare d'isolare la mente dal contesto. Con reattività muscolare ridotta al lumicino, arrivo nei presi dell'ultimo ponte e calpestando il breve tratto l'asfalto che lo ricopre so che il godimento è dietro a quella brusca curva a destra
Breve e ripida discesa verso l'arco gonfiabile e soddisfazione immensa nel transitarvi sotto.
L'occasione di ricordare Simone nella sua terra natìa , lui romagnolo doc, è andata a buon fine, con una prestazione dignitosa. Immagino l'abbia reso felice, sogghignante da lassù  :)
La rinomata generosità delle genti di queste latitudini si nota nel ricco pranzo successivo alla gara, composto da una significativa porzione di tagliatelle al ragù, piadina con salumi e squacquerone, insalata, un piatto con alcuni dolci caserecci  d'assaggi.
Arduo trovare le parole per ringraziare nuovamente il Gira....E' proprio vero il detto "gli amici si vedono nel momento del bisogno" ;-) 


God bless you !!!

2 commenti:

er Moro ha detto...

Simone s'è goduto la tua performance ed il tuo post! me lo sono immaginato che sogghignava mentre ti leggevo! GO Simone GO
ottimo AME ;)

Ame ha detto...

grazie Mauro si cerca sempre d'onorarlo come si può... :)