martedì 12 giugno 2012

Arena...to


con Ilaria Marchesi , vincitrice della gara, e Massimo Brignotti
sei connesso ? :-)

L'ignoranza può non essere deleteria nel momento in cui ti portano a conoscenza di un qualcosa a te sconosciuto e pochi istanti dopo il neurone comincia ad elaborare, progettare, surriscaldarsi :-)
Passato a far visita all'amico massaggiatore Maurizio costui se n'è un uscito con una frase la quale ha innescato il meccanismo cerebrale di cui sopra.
"Ame sabato sono a far i massaggi alla 24 h di Milano e c'è anche una 6h potresti venire a far un giro".
E qui inizia una serie di ragionamenti e riflessioni considerato il meteo infausto previsto per il fine settimana che non garantirebbe la sicurezza d'una uscita sulle due ruote. Però, dopo aver concluso due IM in 15 giorni,  pensare di correre 6 h in un anello lungo poco più di un km è stato il primo scoglio psicologico d'affrontare. Conosco, per esperienza diretta, cosa comporta affrontare una simile prova a livello di dispendio psicofisico, perciò attenderò la vigilia dell'evento per prendere una decisione .
Avverto ancora segnali di stanchezza mentale mentre le gambe, pur non essendo brillanti, hanno recuperato lo sforzo di Sommieres e questo è motivo di conforto. Ragiono sul fatto che correre nelle ultra lo si fa a ritmi blandi quindi l'impegno è meno traumatico rispetto ad un tradizionale maratona, ma 6 ore di corsa sono tante e "se ghe pensu" mi viene l'acido lattico a star fermo :-)
Consulto venerdì mattina le previsioni meteo ed ancora parlano di piogge , sporadici e violenti acquazzoni pertanto  "non c'è Santo che tenga! " , la si fa correndo sino a quando il corpo saprà soffrire.........
Strano gareggiare alle 4 del pomeriggio ed al mio arrivo accanto all'Arena Napoleonica meneghina , sacro tempio sportivo dove ebbi modo di disputare qualche confronto calcistico, il caldo è opprimente. L'aria satura d'umidità anticipa quello a cui andremo incontro correndo, ossia parecchi disagi respiratori e la necessità di bere e spugnarsi ripetutamente. Nell'attesa, oltre ad incitare gli amici impegnati nella 24h , cerco riparo dalla calura sotto le tende adibite a spogliatoi . Ore 16, colpo di pistola e si comincia a "pirlare" tra i viali del Parco Sempione affiancato da Stefano (compagno in tutte e tre le mie 100 km seregnesi ) stupito dal ritmo tenuto da alcuni atleti scattati come se fossero ai blocchi di partenza dei 100 metri :-O
Inserisco subito il  limitatore di velocità per non finire sulle gambe anzitempo conscio che ciò avverrà,  presentando il conto del logorìo muscolare causato dai due precedenti IM ravvicinati. L'anello corto è una lama a doppio taglio perchè se da un lato ti concede sostegno del pubblico costante e ristori ravvicinati dall'altro risulta piuttosto monotono . Nei momenti di crisi ci s'aggrappa al potersi avvalere del ristoro per poter prendere un bicchiere , bere un sorso , lasciare "decantare" il mal di gambe ormai parte di te. Una trasformazione larvatica e te n'accorgi quando inizi a procedere ad andature via via sempre più lente e ti deprimi, come è successo al sottoscritto, perchè mancano tre ore di gara e la testa non è predisposta alla sofferenza.....
Alzo a malapena i quadricipiti , cammino ad ogni ristoro, cercando conforto energetico nei gel ingeriti e sorseggiando due o tre bicchieri senza far caso a cosa bevo ma l'energie a disposizione sono al lumicino.
Dai Ame avanti così, mi ripeto, e sono in balìa dell'evento e l'unica cosa logica da farsi in queste circostanze è spegnere la mente e salvare il salvabile ovverosia le gambe.Il cielo col passare delle ore diventa cupo ed a mezz'ora dal termine scarica tutta la sua rabbiosità con un temporale il quale, in un breve lasso di tempo, allaga i viali alberati perimetrali del tracciato e l'acqua arriva ben sopra le caviglie. Non avendo reattività muscolare e propriocezione rischio qualche distorsione perchè mi butto nelle pozzanghere senza cercare vie di fuga. A ben vedere ce n'erano ben poche e quando il diluvio si è finalmente placato rimangono solo una decina di minuti da correre, durante i quali  comincio a pregustare la fine della sofferenza. Purtroppo il maltempo si è accanito contro i portatili degli addetti al rilevamento giri, indi per cui ,non è stato possibile stilare una classifica nè conoscere i  km percorsi da ogni atleta. Rimane la soddisfazione d'essere riuscito a concludere,  nonostante numerose crisi , un'ultramaratona non preventivata,  da inserire nel libro dei ricordi sportivi.
Ringrazio tutti i volontari dei Road Runners Milano , società organizzatrice della manifestazione, chi ci ha incitato ed un plauso a coloro i quali si sono messi alla prova portando a termine la propria gara.

God bless you !!!

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