Applicando la famosa legge del contrappasso e fedele al mio motto "le salite si fanno in gara perchè se le faccio anche in allenamento mi tocca farle due volte" mi sono autopunito iscrivendomi la scorsa settimana, tramite l'incaricato dei Runners Bergamo, all'impegnativa 100 km Rimini Extreme :-)
Entrando nel sito del Golden Club Rimini, società organizzatrice dell'evento, sono rimasto particolarmente impressionato nell'osservare l'altimetria del percorso simile ad un elettrocardiogramma sotto sforzo, ma ormai l'iscrizione era fatta quindi forza e coraggio mio caro Ame......
La cosa che mi ha incuriosito e spinto a provare questa nuova esperienza sportiva è l'orario di partenza della suddetta prova, ossia le 22. Mai prima d'ora avevo corso in notturna e mi stuzzicava assai l'idea di conoscere le reazioni del corpo sollecitato ad orari a lui poco congeniali per correre.
Considerato il periodo estivo e la migrazione degli amanti della tintarella verso le località adriatiche, me la son presa comoda sabato mattina ed alle 11.30 son partito alla volta di Rimini ad andatura tranquilla pianificando un paio di soste utili a rendere meno stancante il viaggio. Il clima non era afoso come nei giorni precedenti ed infatti raggiunto il borgo di San Giuliano Mare e poi la relativa nuova darsena, ritrovo della gara , avvertivo il caldo estivo ma mitigato da una leggera brezza.
In ogni caso considerato lo sforzo da compiere poche ore dopo, mi son concesso solo una visita al borgo antico dove si possono ammirare abitazioni impreziosite da murales ed il Ponte di Tiberio datato primo secolo dopo Cristo. Da dimenticare la sosta in un bar per bere un disgustoso caffè solo assaggiato e poi lasciato nella tazzina per evitare il più che probabile lamento dello stomaco :-)
Per ammirare il mare e le spiaggie suddivise nei famosi bagni prendo l'auto e mi reco nella vicina Viserbella dove ceno con un bel cassone ripieno di pollo e verdure, poi mi sdraio su una panchina all'ombra coccolato da una leggera brezza.
Se non ci fosse stata la sgambatina prevista penso mi sarei addormentato, però il dovere chiama per cui alzo le chiappe e faccio ritorno alla darsena dove provvedo a cambiarmi d'abito. La partenza avverrà alle 22 dall'Arco d'Augusto ma alle 21.15 ,sia i partecipanti della 100km che quelli della maratona riuniti in un lungo corteo con tanto di fiaccole , dovranno passeggiare circa tre km per raggiungerlo.
Al via la temperatura sembrerebbe ideale poi una volta usciti dalla città avverto una fastidiosa umidità, sudo parecchio ma la cosa non mi preoccupa più di tanto in quanto la strada comincerà ben presto a salire per raggiungere le colline romagnole ed il clima si rinfrescherà.
A soffrire a quel punto saranno solo i quadricipiti i quali, notando la difficoltà d'avanzamento, percepiranno le pendenze per arrivare a Montescudo o al Monte Cerignone. Riesco a trovare un gruppo d'atleti composto per la maggior parte da partecipanti alla maratona , contraddistinti dal numero di pettorale color rosso a differenza del mio color nero, e m'aggrego. Tra questi anche un paio di "centisti " ed uno di loro, Andrea ,s'avvicina e scambiamo due chiacchiere accordandoci per filare di pari passo. Causa impellenti ed improrogabili necessità fisiologiche del mio compare perdiamo contatto col resto della comitiva e d'ora in avanti solo la luna piena c'accompagnerà.
A mio modesto parere ritengo salutare per la mente non poter vedere la durezza delle salite d'affrontare, perchè corro senza troppo arrovellarmi il cervello, concentrandomi sul mio passo e cercando di non andare troppo in affanno perchè conscio che il cammino sarà lungo e faticoso. In salita detto il passo mentre in discesa Andrea, più alto e pesante del sottoscritto mi stacca con facilità ed accompagnamo nelle fasi finali l'amica Lorena Di Vito vincitrice a mani basse della maratona femminile.
Qui prosegue la salita e sino al punto più alto della corsa,l'ipotetico gran premio della montagna, posso ancora usufruire della compagnia d'Andrea il quale, com'era logico prevedere, m'abbandona appena iniziamo la lunga ed a tratti ripida discesa verso San Leo.
La desuetudine nell'affrontare discese mi crea dolori alle rotule in particolar modo quella sinistra e non posso godermi come si deve lo splendido scenario offerto dalla Rocca di San Leo illuminata cosi come la Repubblica di San Marino .
Pittoresco ma al contempo disarmante osservare l'inadeguatezza e la disorganizzazione della maggior parte dei ristori dove trovo l'inutile mortadella e bicchieri vuoti che mi riempio velocemente con le bevande :-O
Meglio stendere un velo pietoso riguardo l'approssimazione nell'indicare il percorso da seguire e non di rado ho corso il rischio di sbagliar strada cosa successa a qualche sfortunato atleta :-(
Sembrerà paradossale ma il continuo scendere mi fa preferire, in questa fase della gara, qualche piccola ascesa perchè non avverto il dolore alla rotula sinistra sempre presente e fastidioso.
Ultima faticosa erta per risalire a Ponte Verucchio ma è la successiva discesa ad infastidirmi notevolmente poi, dopo un breve tratto in pianura, s'abbandona l'asfalto e si percorre quasi sino al traguardo un lungo sentiero sterrato dove rischio di perdermi vedendo all'ultimo momento una freccia che m'indicava di svoltare a sinistra.
Non oso immaginare la rabbia se avessi imboccato l'errata via !!!!
L'energie mentali al pari della forza per combattere il desiderio di camminare sono al lumicino, mi pongo l'obiettivo di raggiungere il ristoro e camminare per dar sollievo alle mie ginocchia. Ogni metro percorso mi sembra lungo il doppio, ma finalmente da una strada secondaria raggiungo la via principale dove un motociclista dell'organizzazione m'indica la retta via da seguire per raggiungere il traguardo.
Ultima rotonda e poi il lungo vialone che conduce alla nuova darsena, stringo i pugni dalla contentezza, una liberazione ma al tempo stesso una gioia infinita ,la certezza d'avercela fatta anche stavolta. Il solito sorriso poco prima di tagliare il traguardo non può mancare sul mio viso :-)
Faccio fatica a camminare, le mie rotule vorrebbero lapidarmi ed una volta ritirata la borsa in auto mi godo una doccia ristoratrice che ha l'effetto di risvegliarmi e di ridarmi un po' di vivacità.
Bravo Ame l'hai sognato durante la tua fatica ora goditi un bel bombolone alla crema accompagnato da un cappuccino sempre a Viserbella beach ;-)
Segue riposino in spiaggia con annessa scottatura ed un salto alla darsena per le premiazioni, ma giunto sul posto m'accorgo che hanno già premiato gli uomini e stanno immortalando con foto ricordo le prime dieci donne. Lo speaker chiede alle donzelle se posso inserirmi anch'io nella foto in quanto assente alla premiazione degli ometti e loro acconsentono facendomi sentire beato tra le donne :-)
A parte l'organizzazione deficitaria, della prova mi rimarrà per sempre un indelebile ricordo soprattutto il correre per lunghi tratti solo con me stesso ed i miei pensieri , accompagnato dalla luna piena, dal rumore dei miei passi ed ahimè dal dolore fisico.
Ma si sa tutto quanto fa parte del gioco.....
God bless you !!!
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