mercoledì 28 maggio 2008

Ironman Lanzarote puede matar.....

.....se non si collega il cervello alle gambe e non si sanno dosare sapientemente l'energie fisiche e nervose perchè la posta in palio è alta ma per arrivare alla meta il sacrificio da sopportare è gravoso!
Mi ritrovo per l'ennesima volta a descrivere cosa si prova a concludere un IM al quale sono sentimentalmente legato sia perchè è il luogo dove è avvenuto il battesimo del sottoscritto sulla distanza che per l'unicità della prova. Molto spesso pedali attorniato da scorci panoramici che ti lasciano esterrefatto per la loro bellezza tanto da non rendertene conto sino in fondo di quanto tu sia fortunato. La natura sovente maltrattata dall'uomo in queste occasioni detta legge e ci rammenta la sua supremazia con un elemento capace di condizionare notevolmente la competizione e per tale motivo tanto temuto dagli atleti vale a dire il vento canario.
L'obiettivo da raggiungere è molto significativo perchè festeggiare le nozze d'oro con l'IM è pur sempre una soddisfazione personale enorme non per vantarsene con il prossimo ma solo per dimostrare a se stessi come la costanza e la caparbietà profuse durante questo decennio ,dedicato principalmente a codeste gare ,siano state ampiamente ricompensate.
Purtroppo mio fratello ,fedele scudiero per ben dieci anni, ha dovuto rinunciare ad accompagnarmi in questa speciale edizione dell'IM Lanzarote e poter festeggiare in sua compagnia questo evento sarebbe stata la quadratura del cerchio .....
Comunque non sono andato in trasferta solo soletto in quanto ho condiviso il soggiorno in terra canaria con "Mr. Agilità" Luca Pardini un peperino amante del 39 inteso come moltiplica del guppo presente sulla sua specialissima Olmo accompagnato dalla flemmatica moglie Nicoletta appassionata ciclista.
Il primo scoglio da superare durante il viaggio d'andata è il solito annoso problema riguardante la spedizione della bicicletta destinazione Lanzarote ed al check- in dell' Alitalia vengo letteralmente colto da malore allorchè sento che il costo previsto per far arrivare la mia due ruote sull'isola è di ben 18,30 euro al kg per la sola tratta Milano-Arrecife. Concialobolo con l'amico Luca e l'esperienza maturata dal sottoscritto nei anni passati m'induce a pagare solo 50 euro la tratta Milano-Madrid ritirare i bagagli e rifare ancora il check-in con la speranza di non dover sborsare cifre folli.Ed in effetti una volta arrivati nella capitale spagnola imbarchiamo le nostre biciclette a costo zero maledicendo la traballante compagnia italica!!!!! Poi non meravigliamoci se l'Alitalia si trovi tuttora in balìa di una crisi poco edificante per l'immagine del nostro paese.
Arrivati a destinazione noleggiamo un'auto ed un taxi per il trasporto di armi e bagagli all' Hotel Los Fiscos situato a Puerto del Carmen nella zona alta e dopo aver espletato le pratiche di registrazione rimontiamo le nostre bici soddisfatti d'averle ritrovate in ottime condizioni.....
Il giorno seguente si presenta molto movimentato perchè dopo aver ritirato il pacco gara al Club La Santa e pedalato una mezz'oretta per verificare che la bicicletta sia a posto bisogna far mente locale e concentrare i nostri sforzi nella preparazione delle sacche gara da consegnare al bike check-in.
Da segnalare il fortuito incontro con Marc Herremans sulla strada da me denominata dei vulcani che porta a Tinguaton. Lo scorgo all'orizzonte mentre mulina le sue potenti braccia dico a Luca di rallentare lo prego di fermarsi e scatto in sua compagnia una foto storica.
Il caldo, come sempre nel venerdì pomeriggio pre gara, si avverte parecchio e durante l'entrata in zona cambio ritrovo l'amico estone Ain Alar Juhanson già vincitore di due edizioni dell'IM Lanzarote sempre sorridente e solare. Noto con stupore come le ruote più utilizzate dai triatleti siano quelle ad alto profilo e la cosa mi lascia basito perchè le ritengo nocive in un simile contesto considerando le condizioni ambientali dove il vento la fa da padrone ed il profilo altimetrico piuttosto nervoso della sezione bike. Significativo rivedere l'ex pro estone e grande amico Litovshenko ,il quale gareggerà come age group, calato nei panni del diligente padre di famiglia mentre rincorre la vispa e bellissima figlioletta. In hotel rivedo con enorme piacere l'amico Lorenzo Moggio accompagnato dalla simpaticissima moglie Manuela donna molto brillante capace di contagiarti con la sua innata briosità.
Venerdì sera ceno presto come di norma prima di un IM poi, dopo una breve passeggiata con Luca e la Nico, ritorno in camera e cerco di riposare perchè la sveglia il giorno dopo suonerà alle 4 e la giornata sarà piuttosto lunga ed impegnativa!
La colazione pre gara si consuma sempre controvoglia considerando l'ora insolita ed il nervosismo che comincia a farsi sentire sempre più intensamente. Raggiunta la zona cambio con Luca incontro l'amico spagnolo Talin ,Giacomo Maritati, Matteo Semprini, L'ex "Rastaman" Francesco Riccioni e tanti altri atleti coi quali ammazzo l'estenuante attesa scherzando. Indossata la muta scendo in spiaggia dove ritrovo Tante , Armando Scolari , Danilo Salvatori e quando poco dopo le 7 iniziano le danze mi ritrovo con altri 1100 atleti nelle fredde acque oceaniche cercando di completare gli indigesti, per lo scrivente, 3,8 km di nuoto con la speranza che passino in fretta........
Sin dal primo dei due giri cerco di rilassarmi cercando una condotta di gara all'insegna del risparmio energetico e noto con piacere che non avverto molta fatica se non alla fine della prova e quando esco dall'acqua con immenso piacere leggo che il cronometro della gara segna un incredibile parziale di 1h.17' tempo insperato per il sottoscritto!!!!!!
Lunga trasferta in zona cambio per la vestizione e poi via per il giro turistico dell'isola ammirando l'ameno paesaggio accompagnato quasi costantemente dal vento molto spesso ospite ingombrante perchè spirante in direzione opposta a quella di marcia cosa poco piacevole per chi deve pedalare. Nota positiva per la quasi totalità dei 180 km l'asfalto in ottime condizioni cosa piuttosto significativa se si considera che sino a qualche anno fa costituiva un altro ostacolo non di poco conto.....
Subito mi accorgo d'aver perso il pettorale di gara ma devono passare delle ore prima d'imbattermi in un giudice di gara e comunicarglielo.
Raggiunta dopo circa 105 km la prima ascesa significativa del percorso costituita dal Mirador de Haria coperto da un cielo grigio, m'accorgo che lo smalto e la brillantezza della gamba erano già andati a farsi benedire per via dei continui saliscendi e dell'ostico vento contrario. In effetti i consistenti strappi prima d'imboccare la salita che porta all'altro Mirador quello del Rio sono piuttosto deleteri per i miei quadricipiti ed il muro di Guinate rappresenta per il sottoscritto una vera stilettata. Decido d'arrivare al Mirador del Rio centellinando le energie e poi di recuperare un po' di condizione riposando nella lunga discesa seguente perchè conoscendo bene il percorso sono cosciente che la prova riserva altre belle sorprese e non avendo nelle gambe la distanza dovrò cercare di limitare i danni. Pedalo in agilità faccio ricorso alle ultime energie rimaste e poi con immensa soddisfazione raggiungo Puerto del Carmen conscio che il più è fatto. Mal che vada se la contrattura mi creerà problemi camminerò ma al traguardo voglio arrivarci.Perdo del tempo in T2 per spiegare ai volontari che necessito della borsa del primo cambio dove avevo inserito un dorsale di scorta poi la percorro tutta trovo la suddetta sacca ed il tanto agoniato pettorale prendo il cambio per la corsa e parto sorpreso positivamente dalla reattività delle mie gambe.
Infatti la prima mezza maratona la percorro senza grosse difficoltà ma poi le forze cominciano a venir meno la mente fatica a combattere l'inevitabile crisi e quindi, fedele alla mia filosofia sportiva, calo vistosamente il ritmo negli ultimi 10 km facendo qualche tratto di salita al passo ma conscio che il traguardo è dietro l'angolo. La gente apprezza il mio papillon ed ogni tanto sento gridare "guapo!" e mi sforzo di sorridere malgrado le gambe oramai siano pervase dall'acido lattico.
Ultimo strappetto , dico a me stesso "dai Ame corrilo piano ,non camminare la discesa verso l'arrivo è lì a 100 metri " incontro alcuni amici italiani do' il cinque ad una di loro ,sfoggio un sorriso nel quale è racchiusa tutta la mia gioia ormai nessuno può fermarmi , l'adrenalina è alle stelle, la gente applaude ,passo per l'ultima volta sopra il tappetto per il rilevamento chip e taglio il traguardo a braccia alzate. Bravo Ame anche stavolta è andata ........
Dopo un massaggio rigenerante come da tradizione mi mangio un bel piatto di paella ed un bel gelato in compagnia dell'amico Stefano Diana e della sfortunata atleta genovese Giuseppina Ferrari la quale non ha potuto partecipare alla gara perchè la sua bici non è arrivata a Lanzarote. Una vera disdetta!
Complimenti a tutti i finishers ma un tributo speciale lo rivolgo al compagno d'avventura Luca felice d'aver concluso una prova che riveste sempre un fascino particolare, capace di regalarti emozioni indescrivibili in una cornice naturalistica di rara bellezza.
Un abbraccio anche agli amici Lorenzo ed Manuela perchè hanno saputo regalarmi con la loro vitalità momenti di pura ilarità. :-)
Doveroso ringraziare anche lo sfortunato Antonio Rapa ,amico di lunga data costretto a rinunciare all'evento causa menisco in stato non ottimale, che mi ha sostenuto durante la gara
Appena riceverò qualche scatto fotografico dedicherò come di norma un apposito post.
God bless you !

10 commenti:

govotones ha detto...

semplicemente GRANDE AME! Bravo e ancora complimenti.

OSSO ha detto...

bravo Ame sei veramente un mito, spero di vederti presto per i particolari della tua avventura.
COMPLIMENTI

SANTI PONS ha detto...

QUE GRANDE ERES!!!!!!! ma come fai a fare meno di 6h a LZ senza allenare, fammi sapere dai!

lorenz ha detto...

Bravo Amedeo,
te l'ho già detto a Lanzarote ma te lo ripeto sul blog, per chè lo meriti, anche per la tua modestia e semplicità.
Unico appunto che ti faccio è la scarsa preparazione da te manifestata in campo musicale, soprattutto nel settore funky e soul music ...... ( SCHERZO !!! ).
Un caro saluto e alla prossima
Lorenzo & Manuela

Bruno Boris ha detto...

Bel post; l'ho letto tutto di filata. Aspetto di vedere le foto

;-)

Anonimo ha detto...

emozionante...davvero emozionante... Bravo Ame... bravo...

Monto75 ha detto...

grande guru!!!

ironmark ha detto...

Amedè, si na cosa tropp' grand' !!

Da noi si dice anche "ruoss'", che sta per "Grosso"!!!! Grossissimoooo!!
Cià

Ame ha detto...

@ Mark :mi merito una bella pizza napoletana fatta a regola d'arte ma aspetto che m'inviti sul Golfo :-)

Bonny ha detto...

Purtroppo sono stato lontano dai blog per un pò causa impegni (di lavoro soprattutto) e ho potuto leggere solo ora il tuo post. Magnifica l'impresa e la capacità di raccontarla. Davvero emozionante! Bravo Ame.