Dopo la sfortunata parentesi due settimane or sono a Zofingen con clima autunnale ,lo scorso week-end sono ritornato nuovamente in territorio elvetico per la seconda edizione del Bodensee Tri-Challenge un'Ironman spettacolare caratterizzato dalla bellezza degli agresti paesaggi visionati durante i 183 km. del percorso ciclistico. La peculiarità di codesta prova ,unica nel suo genere, riguarda il passaggio nel corso della stessa all'interno delle tre nazioni che s'affacciano sull'ameno lago di Costanza,ovverosia Svizzera,Austria e Germania.
E' forse l'unica volta che mi posso permettere d'entrare ed uscire dalla Svizzera senza dover renderne conto al doganiere di turno....
Ormai è risaputa la mia insofferenza per le basse temperature per cui tutta la settimana ho visionato Meteo Suisse che dapprima prevedeva per la domenica rovesci sparsi mettendomi in agitazione mentre il venerdì il buon Dio ha accolto le mie preghiere e tutto d'un tratto una positiva evoluzione meteorologica garantiva tempo soleggiato per il giorno della gara.
La botta alla coscia destra triste ricordo del Powerman nell'ultima settimana mi aveva permesso di ricominciare a fare qualche blando allenamento ma la preoccupazione maggiore era la condizione psicologica ormai al lumicino. In siffatte competizioni la determinazione unita alla capacità di soffrire nei momenti di crisi rivestono una notevole importanza e lo scrivente alla vigilia della gara le aveva piuttosto ridotte.
Queste lacune mi spaventavano non poco tenuto conto della durezza del percorso ciclistico con i suoi 1777 metri di dislivello ricco di saliscendi e strappi che impensieriscono i poco avvezzi alla salita come l'Ironmerd. La sede della gara ,vale a dire la turistica cittadina svizzera di Rorschach, mi accoglie il sabato mattina con uno splendido sole e dopo aver portato i bagagli in albergo, situato in località Steinach, mentre attendo la distribuzione dei pacchi gara incontro l'amico spagnolo Talin residente a Zug. Costui mi ha ospitato in un paio d'occasioni e con me ha condiviso le gioie e i dolori (fisici....) di parecchi Ironman. E' sempre un piacere rivederlo perchè dopo Lanzarote quest'anno aveva optato per Roth tradendo l'abituale appuntamento di Zurigo cosicchè le nostre strade non si erano più incrociate. La stranezza per il sottoscritto è il ritrovarsi in un IM e non conoscere nessuno per cui la compagnia di Talin è doppiamente ben accetta anche se riesco a far la conoscenza di un triatleta francese . Il dubbio che ci assale concerne il vestiario da indossare per la gara in quanto la mattina sarà particolarmente frizzante ma poi il sole previsto riscalderà l'ambiente e di conseguenza il termometro salirà di molto. La mia scelta cade su un maglia senza maniche fornita di wind tex ,sotto di essa una canottiera che poi utilizzerò nella maratona, il tutto accompagnato da una coppia di manicotti.Incontro per la terza volta quest'anno anche Olivier Bernhard testimonial della manifestazione sempre molto gentile e che durante la prima parte di maratona mi ha incitato con calore. Scatto anche una foto con Olaf Sabatschus in quanto lo ritengo il possibile vincitore cosa che troverà positivo riscontro sul campo. Quest'anno bisogna anche pensare alla parte fotografica del blog perchè i lettori oltre a leggere e criticare le mie ironiche fantasie gradiscono vedere qualche protagonista della triplice. La presenza di Talin si rivela altresì efficace nel corso del briefing in lingua tedesca al termine del quale avviene il famigerato pasta party. Al calar del sole la temperatura cala molto bruscamente e al ritorno in albergo provo una sensazione di freddo tanto che la mia mente associa il tutto ad un detto dialettale in voga dalle mie parti che recita testualmente:
"ad agost giò ul su l'è fosc".Traduzione :ad agosto al calar del sole è subito fosco.
In effetti la domenica mattina l'aria è piuttosto frizzante e l'umidità del prato adibito a zona cambio notevole. Sono in compagnia del ragazzo francese quando vedo un fuggi fuggi dalla zona cambio attorno alle 6.10 e incuriosito chiedo spiegazioni ad un giudice di gara il quale vedendomi ancora in tenuta relax m'invita a mettere la muta perchè tempo 5 minuti la zona cambio dovrà essere vuota. Incredibilmente anche Talin rimane colto di sorpresa e deve farsi il tratto dalla zona cambio a quello di partenza a piedi nudi sul prato piuttosto gelido....
Questo fatto lascia un po' tutti esterefatti e fortuna vuole che mi sono portato una borsa con la muta e posso finire d'indossarla con la dovuta calma prima della partenza. In virtù dei 18-19 gradi dello specchio d'acqua questa è l'occasione buona per sfoggiare la cuffia in neoprene gentiltilmente confezionata e donatami da Maxent (grazie Max!) in previsione di Lanzarote ma che poi per disguidi postali non era arrivata in tempo per la trasferta canaria. Siamo solo in due a portarla ma qualcun'altro col senno di poi avrebbe voluto averla con sè, vero Talin?
Il percorso in andata non presenta difficoltà mentre il ritorno col sorgere del sole diventa problematico e perdo un sacco di tempo fermandomi per cercare la retta via col risultato che oltre ad uscire ,come sempre ,stanco e stralunato sono piuttosto innervosito . La vestizione in zona cambio avviene in tutta tranquillità permettendomi di ritornare tra i mortali e una volta salito sulla bici intraprendo l'ostico percorso all'interno del quale in territorio germanico vi è un circuito di 20 km. molto impegnativo da ripetersi tre volte che a detta di Caspar, amico facente parte dell'organizzazione ,è meno impegnativo rispetto a quello dell'anno precedente.
Dopo qualche saliscendi e passata la città di Bregenz la strada comincia a salire raggiungendo quota 850 metri slm dove s'intravedono i caratteristici prati incontaminati e le annesse fattorie che poi ricontrerò durante il circuito sopraccitato.
Al termine della salita aggancio Talin che mi rivela le difficoltà affrontate in acqua e malgrado la ricerca di una pedalata agile le gambe cominciano a dare segni di stanchezza. Sono curioso e ansioso di conoscere la durezza del circuito in Allgau e ahimè dopo la prima tornata la realtà supera la fantasia. Il pensiero che terminati i tre giri mi aspettano ancora 60 km. da percorrere mi getta nello sconforto e mi sforzo d'utilizzare rapporti molto agili per risparmiare la muscolatura tranne in un strappo maledetto con pendenze forse superiori al 15% dove rischio il ribaltamento perchè pur cercando di pedalare rimango fermo sul posto. Non utilizzando il computerino in bici durante gli IM non saprei stabilire la velocità ma ad occhio e croce sarò salito a 7-8 km/h !!!
La tortura dura sino al 150 km . poi durante la discesa verso Bregenz cerco di recuperare un briciolo di forze e gli ultimi 30 km. non utilizzo più le appendici perchè sarei ridicolo tanto vado piano. La visione del cartello Rorschach mi ridà entusiasmo ma poi realizzo che devo correre ancora 42 km. e con le gambe così malridotte sicuramente non sarà una passeggiata.
Guardo l'ora e ,mettetevi pure a ridere, mentre corro agghindato con il mio bel papillon giallo a pois verdi e rossi (x Ale: gli occhiali e il naso di Zurigo li ho abbandonati perchè non mi fanno respirare granchè...) con la mente comincio ad organizzare il viaggio di ritorno calcolando la tempistica del dopo gara. In questi frangenti fuoriesce la mia natura da Ironmerd DOC menefreghista di quanto possa correre la maratona e di conseguenza del crono finale.
Con mio grande stupore la prima parte di maratona mi sento leggero e reattivo ma nella seconda mezza ho diverse crisi che cerco di assecondare con soste ai ristori e consumando qualche gel.
Il mio travestimento accoglie come nelle altre occasioni il favore del pubblico e il travaglio di Zofingen è solo un brutto ricordo. La sofferenza nel percorrere una maratona di un IM è un qualcosa da mettere in preventivo mentre nel Powerman in aggiunta a tutto ciò avvertivo anche un dolore fisico dovuto al trauma subito e l'agonia era doppia.
Questa volta arrivo spossato ma con il sorriso sulle labbra perchè questo è il comandamento principe della mia filosofia d'intendere lo sport. Ricevo medaglia e maglietta di finisher nei confronti delle quali sinceramente non nutro particolare simpatia perchè andranno a prendere polvere all'interno di qualche scatolone in soffitta in dolce compagnia delle precedenti e poi ricarico il glicogeno muscolare perso con pasta e cibi vari. All'uscita del tendone un atleta mi invita a provare l'idromassaggio e avendo qualche brivido di freddo entrare nell'acqua calda mi ha rigenerato lo spirito. Quando racconto al mio interlucutore che di lì a poco devo far ritorno a casa in Italia costui mi guarda allucinato e mi chiede se non sono troppo stanco per guidare.
Lo rassicuro che non è la prima volta che affronto un'esperienza simile e che mi sarà d'aiuto il viaggiare con la musica a "manetta". Prima di partire incontro Caspar e lo maledico perchè mi aveva mentito riguardo l'effettiva asprezza dei tre giri in Allgau e lui sorridendo mi risponde che non voleva crearmi ulteriori apprensioni. Comunque dopo avergli tributato le giuste lodi per l'ottima organizzazione della prova lo ringrazio per l'invito ricevuto e cercherò nel mio piccolo di divulgare questo Ironman che non ha nulla da invidiare a quelli più acclamati con il bollino nemmeno la quota d'iscrizione che risulta inferiore di un bel 40%. Bisogna considerare lo sforzo organizzativo nel coinvolgere tre differenti nazioni , la gestione del traffico e a manifestazione conclusa il bilancio risulta ampiamente positivo. Degni di nota i ristori forniti di tutto il necessario per affrontare un Ironman.
Nella sezione ringraziamenti inserisco Talin per la gradevole compagnia e tutti gli amici triatleti italiani che mi mandano i vari in bocca al lupo alla vigilia di ogni gara. Saprò sdebitarmi incitandovi a squarciagola quando assisterò in veste d'atleta o di spettatore ad una vostra gara.
Ah dimenticavo.... il perchè del titolo. Avendo concluso per il secondo anno consecutivo il trittico composto da IM Switzerland,Powerman Zofingen, Bodensee Tri-Challenge posso aspirare a questo riconoscimento o non me lo merito?
Per qualsiasi commento ricordo a tutti che nel mio profilo potrete usufruire del mio indirizzo di posta elettronica . Sottolineo che il mio è un blog democratico dove ognuno può esprimere anche il suo disappunto circa i miei scritti o le mie ideologie sportive.
Alla prossima
5 commenti:
Ciao Amedeo. Prometo domani de enviarte le fote. Ance a te gracie er la tua compania. E stata veramente dura la jornata di domenica !!!
E'stata muy dura soprattutto quando ho affrontato per la tercera vez la subida en Alemania!!!ahi,ahi,ahi
ciao amedeo, il report non sono ancora riuscito a leggerlo.. però è sul sito del Triathlonlecco !
se hai delle foto le aggiungo.. fammi sapere
Grande Amedeo - un' altra tacca sul telaio della bici - com'e che si traduce in svizzero il tuo nome, ah già da oggi ti chiameremo "Amadeus Bhonfhantz".
Ottimo e divertente il tuo resoconto, come sempre.
ciao Luciano
BRAVO AMADEO
mi ricordo"corriamo asieme" dopo due minutos non me aspetavi piu bravo sei una maquina
nos vemos en Lanzarote 07
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