venerdì 16 agosto 2013

POT POT !!!

                                                        Veduta dall' Hotel Magnolia
con un copricapo slovacco affiancati da una splendida mamma locale :)
Run 
Basilica di Santo Stefano
Chiesa di Mattia
Squisito tiramisu all' Okay Italia
Trieste : Piazza Unità d'Italia

E' l'incitamento in lingua slovacca corrispondente al conosciuto ed universalmente utilizzato Go! Go! e se non fosse per l'accompagnatore-spettatore Marco difficilmente sarei riuscito a carpirne il significato...
Durante l'estate, o per meglio dire nel mese d'agosto, associo una breve vacanza ad una gara vicina alla località prescelta. Da diversi anni un vecchio pallino era poter visitare Budapest definita la "Parigi dell'Est" , una città notoriamente magica e ricca di storia.
Dopo le ultime due escursioni estive in terra Ceca, il calendario degli Ironman "caserecci" contemplava una competizione nella vicina Slovacchia.
Da Piestany , sede dello Slovakman, alla capitale magiara la distanza era contenuta quindi la decisione è stata presa con entusiasmo nonostante la visione del percorso ciclistico della prova.
Aprendo il sito, do un'cchiata  ai 180 km e noto si sviluppano in un "andata - ritorno" di 15 km su una strada praticamente dritta, pertanto richiederanno una prova di forza mentale assai rilevante.
Nessun problema, l'obiettivo principale era recarsi a Budapest mentre tutto il resto è di contorno col solo intento di mantenere una decente condizione fisica attraverso l'unico mezzo che conosco, vale a dire gareggiando.
E chi sarà il coèquipier di viaggio ? Il buon Marco da Turate, recente finisher all'Ironman Austria, suo battesimo ufficiale nella specialità e contento di poter conoscere un ambito sportivo assai diverso da quello dell' Ironman pallinato. Per spezzare il viaggio, sapendo di far cosa gradita all'amico, ho scelto un sobborgo vicino a Klagenfurt e sarà per entrambi come rivivere l'emozioni indimenticabili provate solo un mese prima. Per Marco in misura maggiore e già durante il viaggio oltreconfine racconta di come ha vissuto l'esperienza , gestendosi al meglio per coronare il suo "Ironmandream"....
In terra veneta scatta la brillante idea di telefonare a Fabio Santini e in men che non si dica ne scaturisce, in quel di Udine,  un imprevisto incontro a quattro, per la piavevole presenza di Gianpiero.
Foto ironica in Piazza della Libertà e subito pubblicata su facebook scatenando le lamentele dell'amica comune udinese Monica , la quale si trova in vacanza nei pressi di Tarvisio. Sentita telefonicamente c'intima di passarla a trovare altrimenti la prenderebbe come un'offesa personale :-) E vada anche per questa sosta trasformatasi in un appetitoso aperitivo. Ma in Carinzia quando c'arriviamo? :D
Il sole sta per tramontare ed il duo lombardo è amabilmente con le gambe sotto al tavolo, della Trattoria Siciliana  a Klagenfurt, per degustare la prima della lunga serie di pizze consumate durante l'intera vacanza.
L'indomani sostanziosa colazione e partenza per raggiungere Piestany , la nostra prima importante destinazione, cittadina celebre per le sue terme e centro turistico piuttosto frequentato durante il periodo estivo. L'Hotel Magnolia sarà la nostra dimora e se non fosse per l'aria condizionata in camera, si schiatterebbe dal caldo afoso, unica nota stonata del soggiorno slovacco. Il termometro sale ogni giorno sempre più e memorabili saranno le saune in ascensore, durante il "trasbordo" per raggiungere la nostra camera ubicata al nono piano :-O
Con immenso piacere notiamo la bellezza del gentil sesso associata però ad una mancanza di cordialità e l'apice viene raggiunto in pizzeria quando chiediamo qualche informazione alle cameriere. Rimaniamo basiti nel ricevere risposte fredde, quasi fossimo di troppo e tale atteggiamento  risulta sgradevole....
Sono preoccupato perchè temo il divieto d'utilizzare la muta durante la frazione natatoria e quando chiedo info agli organizzatori quest'ultimi rispondono perentoriamente: " solo la mattina , e precisamente alle 6 , i giudici decideranno a tal  riguardo".
Ah beh siamo messi bene, dovrò soffrire sino ad un'ora prima della partenza !
Dopo aver provato il famoso drittone del tracciato ciclistico rimango arciconvinto della sua durezza e l'assenza di zone d'ombra sarà un altro aspetto negativo da sommare alla prevedibile noiosità.
Adoro queste manifestazioni sportive prive di stress in cui si raggiunge la zona cambio in assoluta tranquillità e, per quanto concerne il sottoscritto, in sella alla propria bicicletta lungo la pista ciclabile situata all'esterno dell' hotel :)
Marco invece, dovendo trasportare con le mie sacche, raggiunge in auto la "location" e alla buona novella sulla possibilità d'indossare la muta, potrei stappare una bottiglia di spumante per la gioia provata nel riceverla.
C'intratteniamo con una coppia italo- slovacca conosciuta al brifieng il giorno prima quando tale Monica sentendoci discutere in italiano si è presentata come catanese pronta a sostenere il compagno Tomas al suo debutto in un Ironman. Costui è visibilmente teso e nulla serve a distrarlo.
Invece dei preventivati tre giri con uscita dall'acqua  n'è stato aggiunto uno supplementare ragion per cui la tanto detestata "sguazzata" sembra infinitamente lunga....
Intontito dal tanto girovagare,  fuoriesco barcollando e guadagno l'agoniato tendone all'interno del quale gentilissimi volontari s'adoperano per facilitarti la transizione.
Salgo in bicicletta ed inzio l'alienante circuito utilizzando per la quasi totalità un unico rapporto (53-16) e  sull'unica asperità presente , un cavalcavia, scalo sul pignone 17 durante l'ultima tornata. La scarpa destra, seppur allargata al massimo, provoca dolore in prossimità del quinto dito del piede e trovo difficoltà a motivare la causa del problema.
La temperatura è elevata, cerco d'idratarmi spesso ma l'arsura è sempre presente ed è assai improbo distrarre la mente dalla fatica considerata la monotonìa del paesaggio circostante :O
Malgrado l'inevitabile calo prestazionale subentrato col passare del chilometri , mantengo una discreta velocità e m'appresto a riguadagnare la zona cambio.
Senonchè a circa 12 km dalla meta prendo con l'avantreno un avallamento stradale e tempo due pedalate sento la ruota posteriore sgonfiarsi . Nooooo ho bucatoooooooooo !!!!!!
Lo sconforto è notevole, mi sposto dalla sede stradale per cambiare la camera d'aria e tolgo il casco mentre svolgo nervosamente l'operazione, poichè la calura diventa insopportabile.
Gonfio e booooom ! Devo armarmi di sana pazienza, ripetere tutto daccapo e complice la foga smarrisco nell'erba la prolunga per valvola perdendo ulteriore tempo a cercarla. Eccola ! Con la dovuta calma rigonfio utilizzando un'altra bomboletta di CO2, ma evito di consumarla del tutto e riparto col morale sceso ai minimi termini.
Entro in T2, vedo Marco a cui esterno tutta la delusione per l'accaduto e riparto di corsa senza particolari stimoli col solo fine di sopravvivere alla canicola. Ogni ristoro rappresenta  un'oasi per i concorrenti e molti di essi cercano refrigerio immergendo la testa nelle bacinelle contenenti le spugne. Bevo continuamente e, come si suol dire, me la prendo comoda timoroso di subire un colpo di calore.
Procedo col pilota automatico e, sebbene il ritmo sia fiacco, la stanchezza si fa viva prima di metà gara condizionando gli ultimi giri ed in siffatte occasioni meglio amministrare l'energie residue utilizzando il ben dell'intelletto :-)
Il tratto finale che conduce allo scenografico traguardo è all'interno di un prato dal fondo sconnesso però evito di maledirlo come nei precedenti passaggi perchè è l'ultimo.
Giunto nei pressi dell'arrivo vedo Marco, sorrido ed esplode vigorosamente la mia gioia allorchè risalgo la breve rampa complimentato dallo speaker Vlado :-)
Sfinito, prosciugato dal caldo, riprendo bicicletta, sacche gara e ritorno con Marco in hotel per una salutare doccia seguita da una meritatissima cialda gelato nella via centrale, cuore pulsante della cittadina slovacca.
L'indomani viaggio di trasferimento, con tappa folcloristica ad una decina di chilometri dalla frontiera ungherese presso un chiosco dove Csaba, un giovane ragazzo, smerciava meloni ed angurie. Un melone fa al caso nostro e si rivela un'ottima soluzione per dissetarci.
Un paio d'ore ed abbandonata la desolazione della campagna imbocchiamo l'autostrada sino alla periferia della capitale d'Ungheria.
Budapest si presenta ai nostri occhi nella sua eleganza ed attraversato uno dei suoi magici ponti sul Danubio lo sguardo viene catturato dai monumenti storici che la sovrastano. Trovato il bed and breakfast  in zona abbastanza centrale necessitiamo di un pisolino ristoratore prima di cenare. Chiedendo lumi alla gestrice ci consiglia un ristorante-pizzeria nelle vicinanze e quando si dice "il mondo è piccolo" a volte corrisponde a verità.
Entrati all'Okay Italia cerchiamo un tavolo per due, nel frattempo un signore s'avvicina parlando in italiano e quando ci domanda "di dove siete? " alla nostra risposta scoppiamo a ridere sonoramente.
Praticamente il tizio, di nome Claudio, abitava a Valmadrera prima di trasferirsi in pianta stabile a Budapest quindi possiamo tranquillamente parlare in dialetto :D
Il locale sarà meta fissa per tutte le cene e possiamo ritenerci fortunati d'averlo scovato evitando annose ricerche di pseudo-pizzerie italiane, le quali spesso si dimostrano "bufale" gigantesche.
Il tempo a disposizione è esiguo perciò ci trasformiamo in turisti giapponesi ed andiamo alla scoperta della città utilizzando i numerosi bus scoperti. Con le temperature ben al di sopra dei 30 gradi si rivelerà un secondo Ironman e idratarsi indispensabile per sopravvivere....
Ne è valsa la pena poter esplorare, benchè superficialmente, i due volti della stessa città e cioè Buda e Pest divise dal Danubio con la prima simbolo della modernità e la seconda ancorata al passato adornata da palazzi, chiese, castelli, ricordi di un glorioso passato.
Il viaggio di rientro prevede una brevissima sosta al Lago Balaton e l'approdo in serata a Koper appena al di fuori degli italici confini. La mattina successiva una capatina a Trieste per ammirare la celeberrima Piazza Unità d'Italia e di seguito il ritorno al punto di partenza...
A me piace considerarle avventure siccome,oltre alle tradizionali vacanze, s'abbina una competizione sportiva e ringrazio Marco per aver condiviso con molta ilarità ogni situazione venutasi a creare :)

God Bless you !!!

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