venerdì 16 marzo 2012

Bim BAM....Boom !

Me la sono sudata e guadagnata tutta !

Non è stata la prima esplosione fragorosa, sotto il profilo atletico, in una maratona e non sarà l'ultima ,ma se negli altri casi rimane l'amarezza associata alla sofferenza del trascinarsi stancamente al traguardo in occasione della Brescia Art Marathon non è stato così.
Se solo penso che sette giorni prima ritornavo " à la maison" , col morale sotto i tacchi per l'ennesimo stop forzato, e dopo aver corso la miseria di un km stento a crederci d'esser giunto alla fine, seppur sulle ginocchia, di una maratona :-O
Il mercoledì antecedente alla prova bresciana, deciso a vederci chiaro e decifrare da cosa fossero afflitti i miei poveri tendini situati posteriormente al ginocchio destro, mi son recato a fare un'ecografia. La gentile dottoressa in seguito ad accurata perlustrazione muscolo-tendinea ha sentenziato di non riscontrare alcuna lesione. In pratica per lei ero.....sano come un pesce :-)
Alleluia ! questa iniezione di fiducia al morale ha contribuito a decidere di riprovare a correre il giorno seguente e non chiedetemi il perchè ma son riuscito a sgambettare per mezz'ora senza avvertire dolore !
E da buon romantico maratoneta è scattata prepotente la voglia di sfidare la sorte e correre un 25-30 km la domenica seguente. Ovviamente oltre alla precaria condizione atletica pendeva sulla mia testa l'incubo di un possibile ritiro per la ricomparsa dell'infiammazione tendinea.
Forza Ame, poche seghe mentali, lo scopriremo cammin facendo se il progetto sarà fattibile oppure si dovrà alzare bandiera bianca e riprovare più avanti dopo un'ulteriore cura fisioterapica.
Mattina della gara con aria frizzante, ma la temperatura subisce un'impennata verso l'alto mentre siamo in griglia di partenza disposti in modo assurdo dagli organizzatori , i quali han scelleratamente messo in prima fila i partecipanti alla 10 km seguiti dagli iscritti alla mezza maratona e per ultimi gli sfortunati maratoneti.
La cosa risultrebbe logica se fossero previste partenze scaglionate invece al colpo di pistola incredulo vedo confusione attorno a me e resto intruppato nella massa di podisti che avanzano a ritmi bradipi. Doversi improvvisare slalomista non è cosa gradita a chi come il sottoscritto deve risalire la china ed evitare scontri con cartelli pubblicitari ed ostacoli vari ......
Vabbè tempo un paio di km e si torna a viaggiare senza grossi intoppi affiancato all'amico Giuseppe Ricci, iscritto alla mezza, e con lui percorro i primi 7 km al termine dei quali le nostre strade si separano. Rimango attaccato ad una coppia formata da un ragazzo ed una ragazza di colore già incontrata in precedenti competizioni. Mantengono un ritmo regolare forse un filino più veloce di quanto programmato però l'idea di rimanere isolato è terrorizzante per cui cerco di non perdere il treno.
Mi consola il fatto di non avvertire alcun lamento provenire dal tendine ma la domanda sorge spontanea dentro la "cabeza",vale a dire sono curioso di conoscere sino a dove riuscirò a giungere prima di calare vistosamente l'andatura.
What a surprise ! il duo, preziosa compagnia per distrarre la mente , paga dazio e dopo il 27° km mi ritrovo solo soletto e sinceramente non pensavo accadesse così lontano dalla meta ! L'energie sono al lumicino, rimasto senza punti di riferimento e conscio del calvario che m'attende, proseguo con andatura visibilmente appesantita. Ad inasprire la fatica ci pensa l'altimetria del tracciato la quale negli ultimi km presenta alcune salitelle o falsopiani devastanti come quello che conduce al 39°km. Discesa sino al 40°, mi lamento con un signore in bici dicendogli di non veder l'ora d'arrivare e lui sorride in quanto sta seguendo un atleta palesemente in crisi. Cartello del 41°, siamo all'ultimo interminabile km, sento in lontananza la speaker e giunto nella magnifica Piazza della Loggia il cuore sprizza gioia nonostante un volto segnato dalla sofferenza.
La vista del tappeto azzurro, posto a 200 metri dal traguardo, genera un allungo liberatorio e non appena varco la fatidica finish line sono sfinito , mani sulle ginocchia e la speaker che s'avvicina cercando di scambiare qualche battuta. Ci mette un istante a capire non sia il momento opportuno per intervistarmi perchè blatero non so cosa e sento l'impellente bisogno di dissetarmi .Raggiungo a velocità da lumaca esausta il ristoro, poi il deposito borse e il cambio abiti all'interno del gazebo dura quanto la maratona :-)
Ritornato in vita, gusto con piacere un bel piatto di pasta cotta al punto giusto, qualche pezzetto di mela e ,considerata l'elevata temperatura nonchè l'abbondante sudorazione patita in gara, parecchi bicchieri d'integratore salino.
Benchè non perfettamente guarito dai problemi tendinei posso ritenermi soddisfatto d'aver osato e potuto godere nuovamente della gioia di portare a termine la regina delle gare di corsa.

God bless you !!!

2 commenti:

KayakRunner ha detto...

Ma tu sei fatto di ferro! Magari un pò arrugginito... ma sempre di ferro!
P.S: anche la zucca è di ferro :-)

Ame ha detto...

lo sai che sono un crapun ( me lo diceva anche mia mamma da piccolo) :-D ovviamente in sgretolamento per usura :-) e moves che ti stiamo aspettando te capì?