Only you can make me happy cantavano negli anni 80 i Surface e questo orecchiabile motivetto arrivato in cima alle classifiche R'n'B riesce a rendere l'idea del mio stato d'animo allorché m'avventuro, in compagnia del fedele fratello scudiero Sergio, nell'ormai decennale trasferta canaria ammirando le bellezze naturali dell'isola di Lanzarote. Quest'anno i soliti problemi fisici causati dalle cadute sia a piedi a Ferrara che in bici a fine aprile avevano generato in me l'ansia di non riuscire a raggiungere per la decima volta consecutiva il traguardo posto a Puerto del Carmen e provare quello stato d'ebbrezza che solo una prova come l'IM Lanzarote riesce a trasmettere. Organizzato il pacchetto viaggio e raccolto un considerevole numero di persone ero preoccupato di soddisfare l'esigenze di tutti partecipanti e l'unica incognita era rappresentata dalla nuova sistemazione alberghiera, che a posteriori si è rivelata all'altezza della situazione come rapporto qualità prezzo.Partito lo scorso mercoledì ero arrivato abbastanza nervosetto nell'isola causa una troppo zelante e boriosa impiegata dell'Iberia che a Linate ci costringeva all'esborso di ben 100 euro per aver superato il limite di 20 kg. pro capite consentito per i bagagli da imbarcare.Come da tradizione faccio un salto da Miguel nel suo negozio Ciclomania ad Arrecife per controllare che la bici sia a posto dopo aver rimontata in albergo e poi di ritorno m'imbatto nell'amico ,nonchè Presidente del Triathlon Bergamo ,Walter Bonazzi già da un paio di giorni presente a Lanzarote in compagnia dell'amata Paola e di due simpaticissimi podisti dei "Fo' di pe". Il sopraccitato Walter mi confida d'essere seriamente preoccupato per il fastidioso vento incontrato durante l'assaggio del percorso ciclistico e la cosa non mi giunge nuova.......
Incontro però anche un ragazzo di Tenerife conosciuto l'anno scorso il quale mi garantisce che il vento calerà e sarà meno "invasivo" durante l'IM, cosa che mi rende particolarmente felice in quanto pedalare con condizioni climatiche simili all'edizione 2006 sarebbe una vera e propria via crucis sulle due ruote.
Nel "gruppo vacanze Piemonte" erano presenti l'amico di tante ironesperienze Ivano Marelli con la consorte Lori e lo scatenato figlio Niccolò, Francesco giovane di belle speranze il quale dopo un'attenta preparazione voleva testarsi su di un percorso ciclistico molto adatto alle sue caratteristiche fisiche, lo scafato Giorgio Mandelli spettatore in quest'occasione ma già finisher in passato di alcuni IM ed ora in ripresa dopo una lunga convalescenza. Dedico un augurio particolare a quest'ultimo per ritornare al più presto sui campi di gara ancora con la grinta che lo ha sempre contraddistinto . Durante il viaggio aereo incontro con piacere anche la coppia spagnola formata da Talin e Zuri e un trio di vicentini capitanato dal Roby Rinaldi ossia la "mummia" della scorsa edizione dal concentratissimo Filippo Dal Maso e dal compassato gentleman Andrea. L'approccio all'evento è sempre vissuto dal sottoscritto con il giusto distacco e una buona dose d'allegria mentre per coloro che sentono particolarmente la competizione i giorni che li separano dallo start sono piuttosto pesanti.
Il giovedì finalmente arriva anche la truppa capitanata dall'Ironinfermiere Giampietro con relativi fratelli ,sorella ,consorti ,ecc.ecc. e malgrado le sue incertezze relativamente alla possibilità di riuscire a concludere la gara sono sicuro che vincerò la mia scommessa e lo vedrò trionfante arrivare sotto lo striscione d'arrivo.
Adoro conversare con i tanti amici che incontro durante le passeggiate tra i negozi di Puerto del Carmen ma una particolare menzione va attribuita al grande Pablo Cabeza con il suo allievo "casinista" Carmelo i quali mi riservano sempre un trattamento speciale!
Durante il bike check-in del venerdì pomeriggio si può ammirare come sempre il variopinto parco bici dei triatleti e ci si può imbattere in capolavori da migliaia di euro così come sorridere dinanzi a veri e propri mezzi d'epoca con tanto di scarpe da tennis appoggiate sulle leve dei freni......
Ormai l'ora X è alle porte e malgrado abbia la "cabeza" impegnata in altri pensieri mi ritrovo ,come ogni anno dal lontano 1998 alle 7.00 della mattina, intruppato tra i mille valorosi atleti pronti a lanciare la sfida a se stessi e timoroso di buttarmi nelle fredde acque oceaniche.
La domanda è sempre quella: "ma chi me lo fa fare?" Poi mi guardo attorno e penso di non essere l'unico pirla a sorbirmi una giornata d'intensa fatica per cui dopo il rituale colpo di pistola decido di tenermi piuttosto largo per evitare l'assalto dei bisonti. Purtroppo m'allontano troppo dalla prima boa e perdo del tempo mentre nella seconda devo attendere qualche istante per svoltare perchè sembra d'essere in coda durante un rientro dalle vacanze estive!
Il primo giro è concluso e ributtarsi per il secondo è uno sforzo psicologico enorme per l'Ironmerd ma il percorso ,scevro della numerosa presenza di nuotatori incontrata durante il primo, mi permette di nuotare più sciolto anche se l'ultimo lato controcorrente non finisce mai.....
Anche stavolta ce l'ho fatta ad uscire seppur rintronato dal gelido oceano e dopo una lunga passeggiata e sosta per un pit stop eccomi sotto il tendone per il tradizionale cambio mooolto rilassato in mezzo agli scatenati concorrenti che darebbero chissà cosa pur di guadagnare un minuto . Parto per il giretto in bici dell'isola e m'accorgo subito che il buon Eolo per il momento ha deciso d'aiutarci e nelle quasi sei ore di pedalata debbo segnalare la stretta di mano al concorrente con bici d'antan e scarpe da tennis ed altri simpatici incontri con gli amici raggiunti . Mentre mi dirigevo verso il Mirador de Haria scorgo con la coda dell'occhio un box portattrezzi dell'Ironman faccio dietrofront e lo raccolgo poi scendo con cautela i tornanti verso Haria e risalgo tranquillo verso il punto più scenico dell'isola ossia il Mirador del Rio dove grido a squarciagola come da copione "SPETTACOLOOOOO !!!!". Nella discesa seguente con tratti controvento una volta affiancato l'amico Max Rovelli m'accorgo a malincuore che non è in giornata ma lo incito a non mollare.
Sembra che tutto stia filando per il verso giusto e al termine della lunga discesa decido di fare un altro pit stop ma poi risalito in sella le gambe non "girano" più come prima e il vento contrario ci mette molto del suo per cucinarle a puntino con il risultato di ritrovarmi in riserva d'energie mentre mancano 40 km al traguardo. La sfortuna vuole che con il vento a favore l'asfalto era rifatto a regola d'arte e le ruote scorrevano meravigliosamente mentre in alcuni tratti finali ritornava ad essere imperfetto e pieno d'insidie come lo è sempre stato nell'isola.
Malgrado gli incitamenti di Sergio intento a scattare le solite migliaia di foto, la mente entrata in crisi decideva d'alzare bandiera bianca e il timore di non riuscire a correre una volta sceso dalla bici sempre più simile ad un incubo. Raggiunta la zona cambio tiro un sospiro di sollievo, mi cambio in compagnia dell'amico Rinaldi il quale ,travestito con camicia e cravatta, parte per la maratona a spron battuto accolto dagli applausi della folla mentre il sottoscritto s'avvia piuttosto tranquillo per saggiare le condizioni fisiche dopo la crisi in bici e grazie alla perfetta ammortizzazione delle sue Precision riesce a tenere un ritmo decente per tre dei quattro giri. Nell'ultimo tratto di 5 km mi rilasso conscio che ormai è fatta e che la stella del decennale non me la toglie più nessuno. Cammino solo nell'ultima salita poi sento lo speaker annunciare l'arrivo dei concorrenti che mi precedono e una volta nei pressi dello striscione alzo le braccia e con le mani ben aperte ad indicare le mie dieci partecipazioni a questa stupefacente competizione oltrepasso la linea del traguardo complimentato dall'amico e direttore di gara Kenneth Gasque con il quale scatto una foto ricordo. Stesso procedimento con mio fratello Sergio testimone oculare di tutti miei dieci arrivi.
Ho voluto indossare la canottiera con la quale terminai il mio primo IM e dopo nove anni l'emozione è rimasta intatta così come la soddisfazione d'essere riuscito a vincere le numerose crisi sopraggiunte nel corso della gara. Dopo il classico massaggio, il saluto agli altri finishers, il rientro in albergo per la doccia e successiva cena sono ritornato in zona d'arrivo per veder arrivare l'Ironinfermiere e poco prima di lui con piacere ho abbracciato Antonio Rapa ritiratosi nella scorsa edizione e quest'anno tenacemente finisher malgrado un menisco in pessime condizioni che lo costringerà ad andare molto probabilmente sotto i ferri. Un Bravo ad Antonio ed alla simpatica moglie Alida in ansia per le sorti del marito ed alla fine più stanca dello stesso!
Saluto anche Federico Franchini e dopo pochi istanti ecco il Mitico Giampietro tagliare sorridente il traguardo cosa che mi rende particolarmente gioioso in quanto un'altra mia scommessa è andata a buon fine. La frase più pittoresca della settimana è d'attribuire all'Ironinfermiere dopo aver avvistato i dromedari che trasportano i turisti nel Parco Naturale del Timanfaya mentre pedalava : "ho appena cumincià e so gemo' balurd" (ho appena cominciato a pedalare e sono già balordo...") . Senza parole!
Da segnalare anche una splendida serata in un locale denominato Soul Sista dove abbiamo potuto ascoltare live alcuni brani soul e ballare assieme alla spassosa cantante d'origine sudafricana.
Come ogni sogno ahimè arriva l'ora del risveglio ed eccomi ritornato nell'afosa Brianza pronto a ripartire fra poco per un'altra avventura questa volta non sportiva che non mi permetterà d'aggiornare se non raramente il mio personale blog. Con mio profondo rammarico non posso inserire le magnifiche foto della trasferta canaria in quanto scattate e di conseguenza in possesso del fratello Sergio. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso in simbiosi con il sottoscritto l'ennesimo avvenimento sportivo e li ringrazio per avermi sopportato.
Ovviamente mi complimento con l'intera schiera di triatleti presenti sulla linea di partenza di codesta gara indipendentemente dall'esito della loro prova. Solo il fatto d'esserci significa come si dice in gergo "avere le palle !"......
Un ringraziamento particolare al gruppo che ha applaudito le gesta dell'Ironinfermiere per la loro cordialità e simpatia e per avermi dato l'opportunità di bere il caffè italiano invece della brodaglia presente fuori dai confini italici.
God Bless you!
6 commenti:
Tanti AUGURI per questo 10. Finisher Lanzarote!!!!
Complimenti AME! Aspettavo con tanta voglia di tuo post e come al solito non mi hai deluso.
La ricerca della camera per Klag si sta facendo rognosa.. sotto i 120 € non c'è niente.. nei ritagli di tempo continuo a cercare.
I miei allenamenti proseguono bene ma mi rendo sempre più conto che il mio fisico è ancora troppo acerbo per iniziare la preparazione di un Ironman.. per ora mi "accontento" di diventare un triathleta.. Ciao Campione, a presto.
Bravo Amadeo comparto la tua ilusione per la 10 volta la mia familia dinuovo ti augura tanti FINISHER di cuore bravo...
che gioia finire un altro IM con il sorriso sulle labbra! Come ben sapete il crono finale rappresenta per il sottoscritto solo una sequenza di numeri senza sentimento mentre l'emozioni provate al transitare sotto lo striscione d'arrivo indimenticabili!
Grande, Amadeo.
Un placer verte en Puerto del Carmen.
Te dejo la dirección del mio blog nuevo:
www.roadtokona-portsea.blogspot.com
Bravissimo, finisher!!!
Grande ame!!
Sono contento che hai finito anche quest'Ironman..
Per quanto mi riguarda ho ripreso a correre...sabato scorso ho corso una frazione della 100x1000 a roma in 2'57" ( dopo aver ripreso a correre da 5 giorni...); a nuoto vado sempre meglio e da metà giugno mi ributto nelle gare!!
a pretso
Ste
P.S. ieri sera sono stato a prende' 'na birra a Roma con Ivanone Risti di passaggio per collegiale della nazionale...
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