Canzone dei Level 42, come i km. percorsi ieri nella Maratona del Tricolore a Reggio Emilia perfetta sotto il profilo organizzativo con un impegnativo percorso reso tale da alcuni strappi presenti nella seconda parte della prova. Il clima che si respira in questa maratona è unico e per il sottoscritto è diventato un appuntamento al quale non so rinunciare perchè oltre a ritrovare gli amici podisti ho l'onore d'essere supportato moralmente mentre sbuffo e fatico dai favolosi triatleti reggiani come i Vecchi's Brothers Mondo e Luca,Andrea Merlatti,i soliti Andrea & Elena,Paolo Pizzetti e "Paolo New" Boni incontrati a fine gara,Lucio Ampolla. Ottima prova per l'amico triatleta Alberto Celletti mentre sono dispiaciuto per il ritiro dopo il 30° km. per Massimo Pecorari un altro straordinario atleta del Beriv. Sinceramente le indicazioni pervenute dal mio corpo dopo l'abbuffata del T.T.D. non erano affatto positive così come le continue ingiurie provenienti dal mio stomaco costretto ad un super lavoro di smaltimento......
L'obiettivo prefissato era quello di terminare la prova attorno alle 3 ore ma l'enigma era rappresentato dalla mia tenuta fisica dopo i 25-30 km. Non volevo soffrire oltre misura per non incorrere in fastidiosi infortuni. Sveglia molto traumatica alle 4.40 e dopo una fugace e parca colazione partenza in direzione Reggio Emilia..
Arrivo nei pressi del vecchio stadio Mirabello alle 7.30 e dopo il ritiro del pettorale incontro Moreno Tortolina con il quale ho condiviso due edizioni dell'IM Lanzarote. Gli spogliatoi dell'impianto sportivo reggiano sono affollatissimi e molto afosi cosicché mi cambio in fretta e vado all'aria aperta per consegnare la borsa contenente i vestiti e per l'ultima innaffiatina ai cespugli locali....
Mancano poco più di dieci minuti alla partenza e una voce attira la mia attenzione: è l'amico del forum Davide "Mangiastrada" con il quale scambio due battute prima d'inserirmi nel box di partenza e salutare mentre attendo il fatidico sparo alcuni amici. Ore 9 ed i 3000 maratoneti danno inizio alla loro impegnativa corsetta mattutina sostenuti a gran voce dal pubblico locale durante i primi km. percorsi all'interno della città. Il mio travestimento con cappello da Babbo Natale e papillon giallo a pois già sperimentato nelle maratone IM riscuote notevole successo e noto con piacere che la sopraffina gente emiliana ha inteso correttamente il mio ironico gesto. Anche i bambini apprezzano la mia maschera e io contraccambio con un sorriso malgrado la sofferenza......
Sino quasi alla mezza rimango in compagnia della seconda donna ma ben presto m'accorgo che il ritmo è troppo elevato per le mie reali possibilità così volutamente rallento l'andatura e decido di fare gara da solo. Patisco i due strappi e i tratti in leggera salita tra il 24° e il 29° km. e comincio ad avvertire una pesantezza di gambe che mi rende nervoso perchè temo una crisi imminente la quale innescherebbe una via crucis di ben 12 km. Stringo i denti ed anche se la corsa non più fluida mi costringe a diminuire la velocità sono deciso a non mollare del tutto per non rovinare la bella ed inaspettata prova e un'iniezione di fiducia me la danno i due carissimi amici Luca e Mondo Vecchi strillandomi di tener duro. L'Ironmerd is back mi ripeto e prima del vialone finale mi commuovo quando sento le voci del "Capitano" Andrea e di "Spider" Elena gridarmi l'ultimo incitamento di giornata. Negli ultimi duecento metri in progressione scarico tutta la rabbia accumulata in questi mesi forieri d'acciacchi fisici e finire così una delle mie maratone preferite mi ripaga con gli interessi della fatica compiuta. Ho dato tutto quello che avevo in corpo e questa è l'unica cosa che m'interessa! Ringrazio dopo il traguardo tutti quanti mi hanno sostenuto con il loro frenetico incoraggiamento e dulcis in fundo all'arrivo il Capitano scatta una memorabile foto con tanti atleti citati nel post ai quali s'aggiunge l'amico Vincenzo Catalano. Attendo con ansia questa chicca!
Non finirò mai di decantare questa manifestazione dove ,malgrado un elevato numero di partenti,è rimasto inalterato nel corso degli anni quel clima familiare dove ognuno si sente a proprio agio e trattato come un protagonista dell'evento indipendentemente dal piazzamento finale.
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