lunedì 19 dicembre 2016

Non mi sembra ancora vero.....

....e credo che lo stesso pensiero sia venuto a coloro i quali erano presenti ieri in quel di Cittadella per rendere omaggio ad Enrico Busatto, amico triatleta scomparso prematuramente e tragicamente lo scorso luglio per un infarto cardiaco.
Sorrido amaramente (ora) quando, parlando con la sorella Lisa, rammentiamo quanto lui ci tenesse ad avermi come amico e tramite facebook fece in modo di chiedermi amicizia tramite lei.
La grandezza di Enrico come persona era rappresentata dalla sua semplicità , unita ad una carica interna ed una grinta da guerriero infaticabile. L'estate di due anni fa ,sapendo che mi sarei fermato a Cittadella una notte per poi partire alla volta di Roth il giorno seguente con amici comuni, organizzò una magnifica ed indimenticabile serata  . Aperitivo , pizza ed ovviamente per concludere in dolcezza la serata un gelato enorme. Risate spassose e tanta convivialità.
Quando si parlava di triathlon dimostrava d'avere una stima spropositata nei miei confronti e bonariamente m'incazzavo con lui perchè la realtà era ben diversa. Sapevo i sacrifici che faceva per ritagliarsi il tempo da dedicare agli allenamenti e l'ammiravo per la sua abnegazione.
Sono felice d'aver assistito al suo battesimo nell'Ironman Austria ed averlo festeggiato la sera stessa nell'albergo a Klagenfurt dov'era alloggiata tutta la combriccola veneta.
Mi rimane il rammarico di non essere passato a trovarlo dopo l'Ironman Austria di fine giugno, in quanto solo alla guida ed affaticato. Dovevamo condividere, in compagnia del comune amico Diego Pasinato, la prossima edizione ed invece saremo lì a ricordarlo con tanta tristezza nel cuore...
Dopo l'infortunio patito in occasione della Verona Marathon ero furibondo poichè il fisioterapista, visionati il vasto ematoma e la successiva ecografia, aveva consigliato di riprendere a correre solo a fine anno.
Ed io , già iscritto all' 11esima edizione della "Maratonina Citta Murata" di Cittadella, dedicata alla sua memoria non potevo correrla! Ci sarei comunque andato da spettatore, ma l'unico modo per ricordarlo degnamente era poterlo fare sportivamente.
Secondo me dall'alto ha fatto in modo che ciò accadesse perchè dopo tre settimane dallo strappo muscolare il dolore era passato. Rimesse le scarpe da running ,per verificare sul campo la bontà delle informazioni ricevute dalla zona lesionata, il sorriso è ricomparso sul mio volto. Il soleo della gamba destra era dolente per la prolungata inattività però c'era la speranza di poter correre la mezza completamente.Ovviamente al primo sentore di fastidio era d'obbligo fermarsi ma dovevo esserci!
Sveglia prima dell'alba. Temperatura abbondantemente sotto lo zero ed autostrada con paesaggi siberiani dopo Verona. Solo sulla corsia di maggiore percorrenza è visibile l'asfalto, perchè le altre ed i paesaggi circostanti sono bianchi, come se in nottata fosse caduta la neve . Arrivo a Cittadella attorno alle 8,30 trovando un cielo sereno ed il preventivato  freddo pungente.
Non scorgo sulla lista partenti il mio nominativo e chiedo lumi all'amico Davide , organizzatore della manifestazione e molto legato ad Enrico.  Il clima ostile consiglia riparo al calduccio nella palestra messa a disposizione degli atleti per cambiarsi e depositare le borse.
Seguo la massa dei partecipanti nel trasferimento all'interno delle mura cittadine dove è prevista la partenza e corricchiando avverto un dolore sotto la pianta del piede. Meglio non pensarci .....
Toccante il momento in cui Davide legge un messaggio dedicato ad Enrico ed il pettorale numero 49 , recante il suo nome, viene lanciato in aria legato a palloncini bianchi .
Non nego che mi è scappata la lacrimuccia mentre li vedevo salire e spero l'abbia catturato ringraziando i partecipanti accorsi nella sua città per onorarne la memoria.
La temperatura, grazie alla prepotente fuoriuscita del sole, è divenuta più umana  ed al colpo di pistola occorre fare un po' di slalom per evitare un doloroso capitombolo.
Quasi quattro settimane di stop dalla corsa si faranno sentire ma il motto è "niente calcoli , devo dare il 101 % di me stesso" confidando nella buona sorte, immaginandolo al mio fianco.
Sarà alla fine, come preventivato, una mezza sofferta,  corsa a ritmi impensabili considerata la sosta forzata, spinto dal desiderio di ben figurare. Ho tirato i remi in barca nell'ultimo chilometro, stanco e appagato dall'essere riuscito nell'intento prefissato. Sono sicuro che Enrico avrà apprezzato lo sforzo di tutti quanti applaudendoci .
Un colossale abbraccio alla Famiglia Busatto, alla moglie Elisa, ai suoi tre figli ed a tutti i volontari, capitanati da Davide, che si sono adoperati alla buona riuscita della manifestazione. Un giorno memorabile, impossibile da scordare così come i momenti che ognuno di noi ha condiviso con Enrichetto. Così lo chiamavo scherzosamente e lui rideva....

God bless you Enrichetto !!!



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